Piano operativo: così è se vi pare

rita-fiorini-vagnetti-in-consiglio-comunale2di Rita Fiorini Vagnetti

L’altra sera, in consiglio comunale, e’ stato approvato da parte della maggioranza il nuovo piano operativo in un clima surreale dove si avvertiva soprattutto un’aria trionfalistica , in prossimità delle elezioni amministrative di giugno. Senza dubbi, incertezze o qualche pur consigliabile: se, forse…!

Come unica rappresentante dell’opposizione ho avuto un compito non certo facile: quello cioè di non votare un atto che apparentemente sembra a favore dei cittadini e del futuro di Chiusi. Ma non e’ proprio cosi’|

La mia opposizione nasce da un faticoso ed articolato iter proprio in consiglio comunale, da quando cioè, nel 2011, si è cominciato a parlare della necessità di rinnovamento, adeguamento, rinascita. Le opposizione cioè, è inutile dire il contrario, non sono mai state ascoltate, o pochissime volte ,nel corso di più di 4 anni di mandato. Non sicuramente quando c’era da cambiare rotta, giustificata dalle reali e concrete necessita’ del paese, ampiamente esposte sempre nei vari interventi

Nessuno voleva rimanere fermo al 1974, anno dell’approvazione della Regione. Sarebbe da sprovveduti oltre che da cattivi, non oculati amministratori fermare il progresso e non adeguarsi ai tempi che rapidamente cambiano. Si dava solo una visione diversa non solo politica, ma anche aderente ai fatti che portava a proposte differentemente sviluppate. Una visione cioè di un paese che avendo scarse previsioni di crescita della popolazione oltre che di un turismo fiacco non corrispondente alle moderne forme , voleva più cautamente prevedere uno sviluppo graduale.

Uno sviluppo, e ieri sera questo termine è stato più volte chiamato in causa, cioè articolato , soprattutto imprenditoriale, aziendale non solo commerciale, a difesa di posti di lavoro veri non immaginari. Il piano operativo non dà di per sé, crescita o sviluppo se ci si riferisce soprattutto ad eventuali futuristiche possibilità di costruzioni

Costruire o ricostruire, si ma quando, siamo certi che il paese potrà oggettivamente corrispondere a tali aspettative e non solo ad utopistici desideri! Costruire per chi ?

Il paese presentato è un po’ la raffigurazione di quello delle meraviglie, dove tutto e’ perfetto, tutto e’ armonico ed allettante . I giovani amministratori in una “noisosa e ripetitiva litania” hanno, in pratica, detto tutti, in molti casi, letto ,lo stesso copione, congratulandosi con la propria coesa maggioranza, ma come poteva essere il contrario, per essere riusciti ad arrivare al termine del mandato in una forma “di calcolato coinvolgimento” di “uno per tutti” (l’alternativa sarebbe stato “il commissariamento” ). Ma coinvolgere in una comunità amministrativa dovrebbe significare ascoltare anche gli avversari, dando loro la possibilità di dialogare e costruttivamente contrapporsi

Ciò, a mio avviso, non e’ avvenuto, nonostante le dichiarazioni di qualche consigliere che forse non ben ricorda la successione degli avvenimenti che hanno portato, a suo tempo, alle dimissioni e all’autosospensione dei rappresentanti delle minoranze:

Il non rispetto dei diritti dei consiglieri nel momento in cui, per esempio, il vice sindaco Sonnini e’ stato sostituito con l’assessore Juri Bettolini per assumere il ruolo di primo cittadino, con “un tempestivo ed imperioso atto politico”. Certo non condivisibile da chi fino a quel momento considerava acquisite le posizioni occupate e senza averne, in qualche maniera, informato in precedenza tutto il consiglio. Come atto non giuridico da contrastare ma dal punto di vista etico, morale, di vera condivisione.

In buona sostanza ,per quanto riguarda la mia linea politica ed amministrativa ,avrei preferito fare un attimo di riflessione in più per valutare il potenziamento di azioni di rilancio dell’economia reale, quella che da’ veramente futuro e che poggia su previsioni a lungo raggio, nel rispetto assoluto della legge regionale. E “ nel rispetto del futuro imminente cambio di guardia, qualunque sarà” , per le prossime elezioni di giugno !

Cioè, per esempio, parlando della famosa fornace o del centro carni…e cosi’ via sarebbe stato bello, ma questo e’ un sogno, vedere ripartire le varie attività lavorative non solo legate al ripristino dell’immobile che certo non e’ allo stato attuale un bel biglietto da visita per l’immagine del paese. Comunque la mia voce, quella della lista “ i cittadini per chiusi” si e’ fatta sentire e come ho detto in consiglio, spero che possa ancora, nel futuro, svolgere un ruolo anche da “comparsa pensante e parlante”

Non è necessario essere sempre protagonisti per occupare la scena!

Ai posteri la parola finale … Non e’ un presagio di sventura. E’ amore per Chiusi che mi avrebbe fatto ancor più piacere condividere con piu’ cittadini durante lo svolgimento del consiglio comunale. Poche, infatti, le presenze del pubblico, ieri sera, in consiglio. Vorrà dire qualcosa?

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4 risposte a Piano operativo: così è se vi pare

  1. pscattoni scrive:

    Da quando mi occupo di urbanistica sono convinto che la “mano invisibile” del libero mercato non funziona. Quello che qui sostengo è che questa volta gli speculatori hanno fatto male i conti anche dal loro punto di vista.

  2. anna duchini scrive:

    Comunque la possibilità è stata data, intanto si creano le condizioni per consumare nuovo suolo poi si vedrà.
    Anche a Chiusi c’è molto invenduto nuovo (condominio ex Enel, lottizzazione vicino al palazzetto dello sport, Porto di mezzo…), già da ora quindi la domanda e l’offerta è un meccanismo che non regola più l’attività costruttiva perché ci sono tanti capitali non in cerca di remunerazione.

  3. pscattoni scrive:

    Ho, però, qualche dubbio che si costruisca in assenza di domanda. Ci sono, è vero, esempi di edificazione (vedi Po’ Bandino) in cui alle realizzazioni non è poi seguita una vendita significativa. Non si comprende come le imprese che hanno fatto quegli investimenti riescano a riprendere il capitale investito. Per le previsioni in alcune parti di Chiusi mi chiedo se poi i proprietari dei suoli riusciranno ad edificare, ma soltanto pagare le tasse sui terreni dichiarati fabbricabili.

  4. anna duchini scrive:

    Quello che è stato approvato lunedì dal Consiglio comunale non è altro che lo strumento operativo del Piano strutturale in vigore dal 2013. Nessun evento eccezionale quindi, ma solo un passaggio obbligato.
    Si tratta di un Piano con una visione del governo del territorio molto vecchia che assume l’edificazione come condizione necessaria e sufficiente per lo sviluppo economico.
    Negli ultimi quindici anni si è costruito in modo intenso (lottizzazioni La Collina, Porto di mezzo, Poggio al sole, Le Biffe, Montallese, Querce al Pino e zona Palazzetto dello sport…) ma tutto questo non ha impedito la crisi profonda che tuttora vive la nostra città.
    Il Piano ripropone il vecchio schema: crescita della popolazione per giustificare l’aumento delle zone edificabili. Non è così. Chiusi ha una popolazione stabile (poco più di 8.500 abitanti) dal 1954. Mentre la superficie urbanizzata, nello stesso periodo, è crescita di 4 volte!
    Questo Piano operativo (durata 5 anni) rende immediatamente edificabile due terzi dell’intera previsione del Piano strutturale e impegna nuovo suolo per circa tre quarti del costruibile mentre relega il recupero al rimanente 10%.
    Insomma vai col mattone e in c..o alla sostenibilità e al consumo di suolo zero.

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