Una scuola per chi vuol fare: valorizziamola

labambdi Alessandro Fedi

Innanzi tutto complimenti a Nicolas. È vero, confermo ciò che scrive Paolo (Scattoni), in occasione del corso Arduino ho avuto il piacere di conoscere e confrontarmi con delle belle intelligenze, ragazzi brillanti, entusiasti di “smanettare” con le nuove tecnologie e affamati di conoscere, di sapere: ricordo quando si presentò a casa mia uno studente del 1° anno (14 anni), conosciuto al corso, che, armato di block notes mi disse ” devi spiegarmi come funziona un triac“. Fu una cosa bellissima!
Tuttavia c’ è sempre un velo di tristezza e di sfiducia negli occhi di questi ragazzi, perché comunque, per i piú, rimangono sempre ” uno del professionale” inteso come qualcosa di denigrante. Sarebbe ora che ci si rendesse conto delle potenzialità che ha questo istituto e non sottolinearne solo i tratti negativi, che indubbiamente sono presenti, perché, come tutte le altre scuole, deve barcamenarsi tra riforme indegne, partorite da menti malate (riduzione drastica delle ore di laboratorio per gli istituti tecnici, ma é poi uscita dal tunnel la signora?), cronica mancanza di fondi ( magari girati dai governanti ad istituti privati), scelte alquanto discutibili su opere di ” miglioramento”, mi riferisco ai lavori effettuati nei locali della ” villetta“, i capannoni adiacenti la scuola che una volta ospitavano i laboratori e adesso una sala convegni (??) e una palestra (a 20 metri di distanza da quella della ex ragioneria….).
Ma siamo sicuri che c’ era bisogno di questo? O magari se vi fosse stato realizzato un laboratorio in cui i ragazzi avessero potuto prendere confidenza con queste nuove tecnologie e magari poter dare sfogo al loro estro, avremmo potuto spegnere quel velo di tristezza ed accendere la luce dell’entusiasmo, nonché sfatare questi luoghi comuni che vogliono al professionale “ quelli che non hanno voglia di far niente”? Vi sembra niente quello che ha fatto Nicolas? Ed il braccio di Teodor (Ariton) presentato alla maturità? E il rilevamento ambientale di Leonardo (Fedi) in via Mazzini con l’ MQ135? E altri progetti, che ora dimentico e me ne scuso con gli autori (sto scrivendo di ritorno da una notte al lavoro), realizzati dai ragazzi sempre con Arduino?

Al corso invernale partecipavano dei ragazzi di Chianciano che tornavano a casa in motorino, di notte, con quel freddo e spesso sotto la pioggia perché non c’ erano mezzi pubblici che avrebbero permesso loro il rientro. Ecco, questi sono quelli del professionale: non studenti di serie b, ma di serie A+, perché per partecipare ad attività extra orario scolastico, devono fronteggiare disagi e disorganizzazione. Basterebbe veramente poco, basterebbe solo credere in loro, fornirgli quel po’ di tecnologia (a basso costo) di cui hanno bisogno e un luogo ove sviluppare quella comunità di nuovi artigiani  (si chiamano makers oggi) il cui embrione si sta formando. Aiutiamoli, non fermiamoci ora!
L’ Istituto Superiore Valdichiana ha anche una sezione di geometri, lancio un’ idea: tempo fa lessi che l’ amministrazione comunale aveva intenzione di ristrutturare il “parco dei forti”. Perché non provano ad affidare alla nostra scuola un’ ipotesi di progetto, magari con la realizzazione di un’ illuminazione particolare per dare risalto al parco ed agli scavi presenti?  Sarebbe un’ opera fatta dai nostri ragazzi (chiaramente supportati da ditte ufficiali) che, credetemi, per quello in cui sono portati, non sono inferiori a nessuno.

Questa voce è stata pubblicata in SCUOLA. Contrassegna il permalink.

7 risposte a Una scuola per chi vuol fare: valorizziamola

  1. Carlo Giulietti scrive:

    Hai ragione, Paolo, mi sono espresso male in effetti al professionale, quasi sempre sono i ragazzi che scelgono di andare e spesso invece, vengono dirottati dai genitori in scuole ritenute più “nobili” con i risultati che poi noi conosciamo, il nostro “grande”Teodor insegna: – abbandoni, insoddisfazioni o nella miglire delle ipotesi ripensamenti dopo anni persi!-

  2. pscattoni scrive:

    Carlo (Giulietti), il corso di laboratorio ambiente mi ha permesso di conoscere Alessandro e Leonardo. All’inizio anche io ho pensato che Alessandro (Fedi) abbia “mandato” il figlio Leonardo al professionale. Poi ho invece scoperto che Leonardo ha fatto una scelta autonoma anche se forse il padre sia stato più che felice della scelta.
    Quello che dici sulla poca partecipazione della politica, ma anche della cittadinanza in genere, alle vicende della scuola mi trova d’accordo. Oggi ci sono gli strumenti per farsi conoscere. Le vicende di laboratorioambiente lo dimostrano…. anche se quella esperienza per ora ha trovato più risonanza fuori (anche all’estero!!!) piuttosto che in zona. Secondo me occorre insistere.

  3. Carlo Giulietti scrive:

    Alessandro è un ex del Marconi, la fiducia in questo tipo di scuola l’ha spinto a mandato il figlio a calcare le sue orme. Certamente molte cose sono cambiate in questi anni, come dice lui anche in peggio o magari in meglio per altri, il fatto è che si è sicuramente ecceduto nell’aumentare lo spazio riservato alle materie teoriche a discapito di quelle pratiche. Ciò nonostante i risultati che alcuni questi studenti raggiungono, dentro la scuola prima e dopo , nella vita, sono in molti casi estremamente brillanti.
    Che le nostre amministrazioni succedutesi negli anni non abbiano appoggiato efficacemente la scuola è sotto gli occhi di tutti, il fatto di aver scelto, tra laboratori e sala riunioni, quest’ultima opzione la dice lunga sull’incompetenza con la quale si arrogano scelte che poi peseranno in futuro. E questa è solo l’ultima tra tante, potrei ricordarne tante altre dovute anche a dirigenti altrettanto arroganti e incompetenti.
    Comunque la scuola, anche a dispetto di chi l’ha ostacolata, sta andando avanti nella sua funzione a servizio del territorio e queste ventate di innovazione che la stanno scuotendo possono dare un notevole contributo alla sua rivitalizzazione.

  4. roberto donatelli scrive:

    X Paolo…..se me lo fai sapere sarei contento.

  5. pscattoni scrive:

    Roberto (Donatelli) grazie per il tuo entusiasmo. Se ci sarà un’altra presentazione dei lavori DEVI essere presente.

  6. enzo sorbera scrive:

    Bella idea! Una progettazione in combinée tra i due istituti (ad es. innestare un sistema di illuminazione intelligente su una dislocazione strategicamente studiata) potrebbe davvero essere una sfida da affrontare come un banco di prova.

  7. roberto donatelli scrive:

    Ho 74 anni e ricordo ancora che il vecchio ‘avviamento’ era visto come un qualcosa di
    inferiore. Ora mi rendo conto che l’ ‘avviamento’ era alla vita pratica, cioè saper fare un lavoro bene. Oggi con le moderne tecnologie ci sono nuovi lavori da fare, nuove cose da esplorare. Possibile che i nostri cosiddetti’ governanti ‘ non se ne rendano conto? Possibile che le persone più anziane che dovrebbero, almeno, far conoscere le loro esperienze ( per un confronto positivo) siano le peggiori. Fanno sfoggio di telefonini ed altro, ma del futuro dei ragazzi se ne fregano altamente. Possibile che i genitori invece di rimproverare i figli per brutti voti se la prendano con il maestro? E’ un modo che non riconosco più e che combatterò fino a che ce la farò.
    Forza ragazzi, levatevi il velo di tristezza, mandate a quel paese tutti coloro che cercano chimere al vento. Andate per la vostra strada, per fortuna ci sono ancora paesi dove la conoscenza è apprezzata.

I commenti sono chiusi.