Non condivido il tentativo fatto dalla presidente, nella sua intervista a Tele Idea, riportata in sintesi da Prima Pagina, di minimizzare il deficit della Fondazione Orizzonti, né dal punto di vista economico né da quello politico.
In tanti anni di gestione delle manifestazioni culturali a Chiusi un evento di questa gravità non era mai accaduto.
Dal punto di vista economico un consuntivo di 434.000 euro su un budget di 274.000 euro se non è profondo rosso è perlomeno profondo rosa shocking, anche perché il rosso da quelle parti non va più di moda. Lo scostamento infatti è di 160.000 euro che produce un deficit di 123.000 euro solo grazie ad alcune maggiori entrate rispetto alle previste, tra cui un aumento del contributo comunale di 13.000 euro. Un gestore oculato di risorse pubbliche non può permettersi questi scostamenti che sono gravi e non possono essere minimizzati.
Nessuno pretende che gli eventi culturali si ripaghino da soli, perché è noto a tutti che non è possibile, ma è per questo che il Comune ha contribuito con 210.000 euro che forse sono anche troppi per coprire un’attività culturale calibrata per le necessità di Chiusi, senza entrare nel merito del valore culturale di quanto realizzato che non mi ritengo all’altezza di giudicare.
Appellarsi poi al maltempo come parziale scusante lascia il tempo che trova dal momento che è stato abbastanza ininfluente sul bilancio in quanto i botteghini del Lars e della Danza hanno dato uno scostamento di soli 5.500 euro rispetto alle previsioni.
Dal punto di vista politico il giudizio è fortemente negativo per il modo irriverente con cui l’ex sindaco Scaramelli e i suoi amici hanno condotto tutta la questione Fondazione, gestendola come un club tra amici, dalle dimissioni dei primi amministratori, alle nomine in solitario, al mancato coinvolgimento delle opposizioni che si è riflesso in un mancato coinvolgimento di una parte della cittadinanza che invece sarebbe stato indispensabile per la riuscita di un’operazione del genere.
I passati amministratori, di cui Silva Pompili faceva parte in qualità di membro del consiglio di indirizzo, quello che avrebbe dovuto controllare l’applicazione degli indirizzi del consiglio comunale, avranno avuto anche coraggio, ma è troppo facile essere coraggiosi con i soldi pubblici e per questo si sono dimostrati inadatti al ruolo che ricoprivano anche se non possono essere considerati i soli capri espiatori perché la responsabilità politica è di tutto il gruppo di maggioranza che ha seguito supinamente la legge dell’uomo solo al comando.
Invece che cercare giustificazioni impossibili sarebbe più onesto riconoscere gli errori e chiedere scusa ai cittadini impegnandosi a ripianare il debito senza l’utilizzo di risorse pubbliche dirette o indirette.
Il disastro del bilancio 2014, per quanto mi riguarda, nulla aggiunge e nulla toglie a quello che penso della istituzione della Fondazione. Non ero favorevole quando è stata istituita e non ho cambiato idea.
Credo che per una realtà come Chiusi non sia necessaria una Fondazione e soprattutto bisognerebbe cominciare a ragionare di cultura in modo diverso.
Partendo dalla consapevolezza che la cultura non è solo la musica e il teatro.
Anche il Gruppo archeologico, la Corale, La filarmonica, primapagina, questo blog, Chiusinforma, le manifestazioni storiche, i tanti corsi che vengono fatti, i ragazzi del Marconi-Einaudi con i loro computer, Ragazzi in gamba, L’Università popolare, la biblioteca, i partiti, le feste popolari….fanno cultura.
Certo, con risultati molto diversi, almeno a mio parere.
Ma quello che è assolutamente deficitario è il risultato complessivo, quello, in sostanza che esprime la città.
Pensare che con una Fondazione si innalzi questo livello è, per me, una fuga dalla realtà.
Una città in cui esiste cultura musicale, libraria, ecologica, teatrale, storica, energetica…la riconosci subito. Chiusi purtroppo non è così.
E se non ne prendiamo atto continueremo a buttar soldi pubblici in un pozzo che serve solo a far baloccare poche persone.
I contributi dei donatori sono poca cosa rispetto a quanto la Fondazione riesce a perdere.
Da una lettura più attenta del bilancio 2014 della Fondazione Orizzonti si evince che il contributo del Comune non è stato di 210.000 euro, come indicato nel mio intervento, ma di 161.000 euro.
Chiedo scusa del dato errato derivato da una prima lettura frettolosa del bilancio.
210.000 euro è l’importo complessivo tra il contributo del Comune e quello degli sponsor.
Comunque questa rettifica di valori non modifica il significato complessivo dell’intervento ma rafforza la mia convinzione dell’utilità della Fondazione che, in quanto tale, può recepire contributi privati importanti che possono mitigare la necessità dell’intervento pubblico.
L’ottima proposta citata da Fulvio Barni e approvata dal consiglio comunale non è stata ancora attuata, a dimostrazione di come vanno le cose in certi ambienti e di quali ne siano le priorità.
Io, al contrario di Paolo Scattoni, continuo a pensare che la Fondazione sia uno strumento valido per la promozione della cultura nel paese e del paese attraverso la cultura.
Deve solo essere gestita dalle persone giuste, pienamente consapevoli e responsabili del ruolo da svolgere, scelte a larga maggioranza con criteri di vero merito e non nominate da uno solo con criteri di merito finalizzato al consenso politico.
Deve inoltre avere un largo consenso popolare in modo da coinvolgere la maggior parte del tessuto culturale del paese anche per mezzo di una compagine sociale allargata a tutti coloro che vogliono contribuire.
Queste proposte furono presentate in sede di approvazione dello statuto e ottennero anche il consenso iniziale di una parte della maggioranza che poi si piegò al volere contrario del sindaco e le bocciò.
Di persone valide a Chiusi e nei dintorni ce ne sono ma non sono state prese in considerazione perché poco disponibili ad adattarsi alla mentalità “padronale” del nominatore. O meglio alcune sono state nominate ma si sono dimesse dopo poco tempo proprio perché non accettavano certi metodi. Alcuni degli attuali consiglieri, compresa la presidente, Silva Pompili, sono persone senz’altro valide, avrebbero solo bisogno di operare svincolati dal falso mito del sistema Chiusipromozione e dai loro ideatori.
Le elezioni si vincono con i voti. C’è sempre stato, e sempre ci sarà, un gruppo di votanti che voteranno sempre per lo stesso partito, in Toscana il P.D. (detto di sinistra).
La maggioranza delle persone a Chiusi sta più o meno bene. Per una minoranza non è cosi.
Per vincere le elezioni basta tenere buoni quelli che potrebbero ‘ rompere le scatole ‘, e vualà il gioco è fatto. Ci sarebbe bisogno di una presa di coscienza da chi sta al potere……
campa cavallo che l’erba cresce.
Tra parentesi, la presa di coscienza manterrebbe al potere gli eletti, e farebbe star meglio
la minoranza che potrebbe anche pensare che, dopotutto, l’A.C. non è cosi male.
grazie alla quale potranno attivare sinergie e collaborazioni che consentiranno anche di proporre rassegne, manifestazioni, mostre d’arte…, gettando le basi per un dialogo costruttivo fra le diverse forme d’arte. Inoltre il censimento sarà utile per stimolare la progettazione di processi partecipativi, utili a creare e favorire nuove forme di scambio e di comunicazione tra la Fondazione e la società, al fine di sviluppare saperi e competenze diverse. Al censimento online possono iscriversi tutti coloro che hanno compiuto la maggiore età ed è rivolto sia ai singoli artisti che alle associazioni attive in ambito artistico, che siano residenti nel Comune di Chiusi. La registrazione è gratuita. A scopo esemplificativo, ma non esaustivo, le macrocategorie per le quali ci si può iscrivere sono arti grafiche, canto, cinema, danza, fotografia, letteratura, musica, pittura, poesia, scultura, sport artistico, teatro, video arte e quant’altro qui non contemplato.
A proposito di quanto suggerisce Paolo (Scattoni) nel suo commento, ” Ma forse si potrebbe fare anche con meno perché ci sono altre iniziative in campo culturale che potrebbero essere utili all’economia locale con investimenti di gran lunga inferiori. Le “risorse autoctone” non sono soltanto nel teatro”, vorrei portare a conoscenza dei frequentatori del Blog il documento che il gruppo della Primavera riuscì a far approvare nel Consiglio Comunale del 12 marzo scorso, avente per oggetto al punto 6 del o.d.g. :Indirizzi Fondazione Orizzonti 2015-2017.
“L’Amministrazione comunale di Chiusi promuove un censimento online che consentirà di conoscere tutti i talenti artistici presenti nel territorio comunale, sia a livello amatoriale che professionale, con l’obiettivo di portare alla luce un patrimonio spesso sconosciuto o misconosciuto di professionalità e di creatività, per renderlo fruibile a chiunque ne sia interessato. Mediante il censimento si costituirà una banca dati, che sarà anche un’importante vetrina culturale per tutti coloro che non hanno visibilità e in modo particolare per i giovani. Il database sarà facilmente consultabile dal portale del Comune basterà cliccare sul banner presente nella home page. Oltre che per far conoscere la propria attività, il censimento sarà di ausilio agli artisti per ampliare la conoscenza reciproca … (segue)
Continuo a pensare che la Fondazione Orizzonti debba essere liquidata. Ha ragione Giorgio (Cioncoloni) quando afferma che non solo i 160.000 euro di deficit sono eccessivi, ma sono anche eccessivi i 223.000 euro usciti dalle casse el Comune per quella iniziativa.
Ai tempi della direzione di Manfredi Rutelli si riusciva a fare spettacoli di alto livello con meno della metà di quella cifra e la Fondazione non c’era. Ma forse si potrebbe fare anche con meno perché ci sono altre iniziative in campo culturale che potrebbero essere utili all’economia locale con investimenti di gran lunga inferiori. Le “risorse autoctone” non sono soltanto nel teatro. Basterebbe cercarle. Invece di limitarsi alle critiche sarebbe bene che le forze politche si confrintassero su opzioni specifiche, soprattutto in periodo pre elettorale, quando si debbono (o si dovrebbero) mettere a punto programmi non generici.