Le dichiarazioni ufficiali del Presidente Bisogno sulla questione Palasport

IMG_1486 di Giammarco Bisogno

In merito alla realizzazione del nuovo Palasport, è con profondo rammarico che sono costretto a comunicare che non si sono configurate le condizioni economiche e finanziarie necessarie per poter realizzare l’opera nei tempi e nelle forme previste.
Per questo motivo, nella giornata odierna, abbiamo ufficializzato al Comune di Chiusi la nostra rinuncia alla realizzazione del progetto di completamento dell’area denominata Pania.
Ringrazio sentitamente i professionisti che hanno lavorato senza sosta per mettere in piedi il progetto, il Sindaco Scaramelli, l’Amministrazione e l’intero Consiglio Comunale per l’opportunità concessaci e la piena collaborazione dimostrataci in ogni fase dell’operazione.
Mettiamo da subito il lavoro svolto, tra cui la progettazione, a disposizione della città di Chiusi e dei soggetti che in futuro vorranno intraprendere questa strada, garantendo da parte nostra il massimo supporto affinché possa essere presto realizzata un’opera che riteniamo fondamentale e di straordinaria importanza per lo sviluppo di tutto il territorio e non solo di Chiusi.

Ai nostri tifosi chiedo comunque di continuare a sostenere con immutato entusiasmo e passione la squadra come hanno sempre fatto in questi splendidi anni, sia in casa che in trasferta, per raggiungere e conquistare tutti insieme gli obiettivi ed i traguardi che sarebbero storici per la nostra Società e per tutta la Città di Chiusi.

Giammarco Bisogno
Presidente Emma Villas Vitt Chiusi

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7 risposte a Le dichiarazioni ufficiali del Presidente Bisogno sulla questione Palasport

  1. Paolo Scattoni scrive:

    Rispondo a Luciano (Fiorani). La proposta non sta in piedi, sono d’accordo. Quello che rimane, però, è il problema di una struttura secondo me irrecuperabile. E’ irrecuperabile anche per evidenti incapacità di gestione. Il cantiere è fermo da anni. A quanto mi risulta (ma chiederei conferma) i lavori del primo stralcio sono stati consegnati un anno fa (è corretto?. magari qualche consigliere che ha accesso agli atti ce lo può dire). Il collaudo delle opere doveva essere fatto entro 270 giorni (massimo 90 giorni per la chiusura della contabilità e altri 180 per io collaudo stesso). E’ stato fatto? Allora mi chiedo: che senso ha parlare di un inizio delle nuove opere in due mesi se le vecchie non sono state ancora definite?
    Di questo si potrebbe chiedere conto al sindaco (ma non mi sembra che ci sia qualcuno disponibile a “interrogare” in Consiglio), al difensore civico e magari, come ultima istanza, alla Procura Regionale della Corte dei Conti.

  2. luciano fiorani scrive:

    La questione nuovo palazzetto, nelle discussioni su facebook, su primapagina e su questo blog, si è via via definita sotto diversi aspetti anche se restano nebulosi alcuni punti (tra cui quelli richiamati da Paolo Scattoni).
    Quello che era del tutto chiaro fin dall’inizio è che l’operazione, per come è stata presentata e gestita dal sindaco, non stava in piedi.
    Secondo me il palazzetto può essere fatto ma coinvolgendo tutta la città e valutandone concretamente costi e benefici (non tralasciando ovviamente le “necessità” della Emma Villas ma non basandosi esclusivamente su quelle).
    Poteva davvero essere una sfida per la nostra comunità a trovare le risorse e a mobilitare le intelligenze locali.
    Insomma andavano definiti chiaramente i contorni e la sostanza. Invece si è puntato sulle affermazioni avventate (come al solito): tra due mesi apre il cantiere.
    E l’esito non poteva che essere scontato, come per la stazione per aria, il centro merci, il rilancio del turismo e della cultura, il commercio e l’occupazione, le scuole, il regolamento urbanistico…

  3. pscattoni scrive:

    La gente come me pensa che le decisioni che impegnano una comunità per decine di migliaia di euro all’anno per trent’anni debbano essere prese basandole su numeri ragionevolmente certi. C’è qualcuno che ha fatto un conto di quanti siano questi bambini che debbono recarsi in altri comuni per fare sport? Ma perché un genitore di Montallese non dovrebbe accompagnare il figlio con la macchina al nuovo palazzetto? Direi qualsiasi genitore, data la infelice collocazione di quell’attrezzatura.
    C’è qualcuno che ha fatto un po’ di conti veri su quanto dovrebbe costare qyuesta nuova struttura e quanto dovrebbe effettivamente sborsare il Comune? Perché non si fa su questo una valutazione tecnica PRO VERITATE per capire effettivamente la dimensione dell’operazione?
    Se le banche non si fidano delle capacità di spesa del Comune ci dovrà pur essere una ragione, non le pare?

  4. Giammarco Bisogno scrive:

    Ma lei Scattoni dove vive? La societa’ a cui lei fa riferimento, cioe’ la Emma Villas, non e’ che non e’ in grado di fare l’operazione, non intende mettere garanzie della propria azienda nonche’ personali per un opera che tra trent’anni torna di proprieta’ del comune. Se gli istituti bancari e dico tutti, non solo la BCC, non si fidano del contributo del Comune non e’ un problema mio ma un problema del Comune o delle Banche. Io non gestisco una squadra di Serie A, faccio il palazzetto e lo devo gestire e devo pure metterci garanzie personali per lasciarlo fra trent’ anni al Comune di Chiusi che magari, con gente come lei, lo farebbe morire per principio. Che non serva lo vada a dire a tutte le famiglie che devono accompagnare decine decine di bambini nei palazzetti dei paesi limitrofi a Chiusi….la trovi lei la solzione per la nostra squadra che ospita squadre e migliaia di tifosi da tutta Italia e per i bimbi che girano per Montepulciano, Sarteano, Sanfatucchio etc…troppo facile criticare. Aspetto una sua concreta proposta al problema ma non faccia la politica di alto rango che, mi creda, oggi non interessa piu’ a nessuno!!!!

  5. pscattoni scrive:

    A me la questione appare abbastanza semplice: l’interesse alla visibilità della squadra risponde all’interesse della Emma Villas come impresa. La società che gestisce la squadra non è in grado di fare l’investimento e allora l’opera non è necessario farla. Da questo punto di vista non conmprendo perché si è voluto scrivere una pagina del tutto inutile della vicenda.. Del nuovo palazzetto non c’è necessità da questo punto di vista sono d’accordo con quanto scriveva su questo blog il 9 febbraio il consigliere Bologni a commento di un intervento che gli ricordava l’importanza dello sport:

    “…. ha pienamente ragione e i motivi che ha espresso hanno portato alla costruzione del palaFuccelli nel 1981, è stato costruito un capannone per il canottaggio, sono stati costruiti e mantenuti due campi da calcio (Chiusi e Montallese) più un’altro per gli allenamenti, sono stati fatti campi da tennis e recentemente un campo da calcio a 9, un ciclodromo, una pista di pattinaggio. Direi che fortunatamente a Chiusi non ci si può lamentare che la scelta dello sport di base per i ragazzi non ci sia.”.

    Infatti c’è e allora perché continuare su una scelta sbagliata?

  6. roberto donatelli scrive:

    ….e la vasca ai giardinetti…..si, ciao!

  7. Niccolò MARTINOZZI scrive:

    A questo punto L’amministrazione comunale cacci fuori gli euro che aveva “trovato” per il palazzetto e li adoperi per mettere a posto i giardini dei Forti,il Prato,i marciapiedi che portano al parcheggio di porta Lavinia (via della Cimina),manutenzione del piazzale antistante il Lago,sistemazione di quella porcheria che è la pavimentazione di via Porsenna e le rotonde delle Biffe e della Croce.

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