Una lettera: ma quell’assessore fa il suo mestiere?

 

imagesdi Paolo Scattoni

Avevo deciso di utilizzare tutti i 1400 caratteri per commentare il post di Luciano Fiorani che a sua volta riporta il documento dei pendolari di Valdarno e Valdichiana. Poi mi è arrivato una mail di un amico che di ferrovie ci capisce e allora ho deciso di combinare il mio commento con quella lettera che ho appena modificato per eliminare alcuni riferimenti personali che non interessano.

Veniamo dunque al commento. A me pare che gli ultimi sviluppi descritti nel documento chiariscano finalmente un punto: tutto il dibattito sulla stazione in linea siano soltanto un diversivo, un cortina fumogena per nascondere quello che davvero conta per Trenitalia: separare la linea lenta dalla direttissima. Eliminare cioè quella che in passato avevo definito la linea del Piave: garantire l’accessibilità per i regionali veloci le tratte Figline-Firenze e Orte-Roma.

Discutere oggi di dove debba collocarsi una stazione in linea (Olmo, Farneta, Montallese, Ponticelli Chiusi-LeBiffe e chi più ne ha più ne metta) serve soltanto come cortina fumogena per distrarre l’attenzione dalla vera strategia di Trenitalia: scippare definitivamente la direttissima alle nostre zone. In questo momento la politica dell’assessorato regionale sembra in linea con questa strategia.

Quello che più disturba di tutti questi passaggi è che tutto il processo sia gestito con riunioni non ufficiali e più o meno riservate mentre sarebbe opportuno che si procedesse attraverso un confronto pubblico.

Ecco la mail “Purtroppo si sta avverando quello che ti avevo anticipato. Lo dico con dispiacere, ma “avendo girato per binari” per quasi quarant’anni, ormai certe meccaniche le intravedo. Quello che mi sconcerta della vicenda è che la proposta non viene da parte aziendale, ma dall’assessore ai trasporti della regione.

Avrei capito – anche se non condiviso – che Trenitalia avesse puntato a questa soluzione, dato che l’attività di un’azienda si basa principalmente su un certo risultato economico. L’alta velocità, segmento che porta utili, ha priorità assoluta in questo periodo storico, con i relativi vantaggi e svantaggi che ne conseguono, ma come ti dissi, stanno studiando treni da 360 Km/h e l’intoppo Figline – Firenze  e Orte – Roma con i regionali, di certo penalizza questa scelta.

Mi aspettavo quindi che l’azienda proponesse la divisione delle linee, ma che le istituzioni mediassero per mantenere una certa qualità del trasporto per la miriade di cittadini pendolari. Invece, proprio il rappresentante dei cittadini – elettori, spinge a favore di questa ulteriore scelta suicida per i territori periferici.

Esco un attimo dal discorso. A proposito di cittadini – elettori, ma questo chi ce l’ha messo? E Ceccobao chi ce lo mise? Io mi ricordo che votai quest’ultimo per fare il sindaco a Chiusi, non certo per lasciare il mandato e andare ad occuparsi d’altro. “E’ un’occasione che non può perdere” fu risposto alle mie rimostranze da gente vicina al partito (e lo credo…). E il mio parere? Quello che posso esprimere solo col voto? Per fare il sindaco a Chiusi io lo votai ma alla regione non l’avrei votato. E’ fregato qualcosa a qualcuno di ciò? Qualcuno si è preoccupato di chiedere il parere degli elettori? Mi pare di ricordare che, come questo di adesso, a ricoprire l’incarico fu chiamato (nominato), o ricordo male?

Ecco allora che si spiegano certe scelte: sono scelte esclusivamente dettate dall’alto, per meri interessi economici e del cittadino tutti se ne “impippano”. Ormai abbiamo potere contrattuale solo se ci riuniamo in comitati pro o contro, altrimenti siamo abbandonati, ma anche così, quanto “pesiamo” realmente nelle decisioni? Poco, perché comunque il comitato è rivolto ad un problema specifico e riguarderà solo un certo numero di persone.

Questo è un ulteriore colpo alla nostra comunità. Come ti dissi, non si tratta solo di qualche minuto di percorrenza di aggravio. Ho fatto una veloce ricerca in proposito:

Attualmente, il regionale veloce 3164, impiega 18da Figline a Firenze Campo Marte percorrendo la direttissima ad una velocità di 160 Km/h. Non conosco treni viaggiatori che in quel tratto passano invece nella lenta senza fermare, ma possiamo comunque estrapolare dei dati attendibili.

Un regionale che percorre la linea lenta da Figline a Firenze Campo Marte e ferma a Incisa, Rignano, Pontassieve impiega ben 34’.

Un treno merci di qualità (materiale a 120 Km/h) che transita in lenta, per percorrere la stessa tratta impiega 28’ e questo penso sia il dato più significativo, dato che da Incisa a Firenze Campo Marte, la velocità massima della linea è 90 – 100 Km/h (si chiama linea lenta apposta) e quindi percorsa a tali velocità sia dal merci che dal viaggiatori (in realtà il merci va 5 – 10 Km/h più piano del viaggiatori ma la differenza è minima, se non sono 28’ saranno 26’ per il viaggiatori). Quindi, in caso di transito in LL, ci sono circa 10’ di aggravio di percorrenza.

Attualmente, il treno regionale più veloce che da Chiusi raggiunge Firenze Santa Maria Novella, è il RV 3168 (6.28-8.01), aggiungi altri 10’ ed ottieni che il collegamento regionale più veloce che abbiamo con Firenze impiega 1h e 43’… Siamo sicuri di essere nel 2015?

Ma non è finita qui. Una razionalizzazione del servizio (credo che Ceccarelli si muova in quest’ottica, dato che il trasporto regionale se lo paga la Regione), porta inequivocabilmente ad introdurre fermate ai treni che attualmente percorrono la direttissima e che gireranno in linea lenta  nelle stazioni orbita di Firenze (Incisa, Rignano, Pontassieve) per poter eliminare un certo numero degli attuali trasporti metropolitani (penso ai metropolitani Firenze – Montevarchi). E le percorrenze si allungano a 34’….

Vogliamo infine parlare del nodo di Pontassieve? I treni da Borgo San Lorenzo si immettono sulla lenta in quella stazione, da Borgo a Firenze ne ho contati 25 in un giorno (dalle 5 alle 20, poi la linea è chiusa), quindi ogni 36’ se ne immette uno in tratta. Questo comporta che, come adesso i regionali aspettano all’ingresso in direttissima il passaggio del treno alta velocità, un domani, i regionali (non importa se quello da Chiusi o quello da Borgo, uno aspetta comunque) aspetteranno che sia libera la linea lenta. E i merci? Ce li vogliamo mettere anche quelli? Sulla nostra direttrice, oltre a Trenitalia Cargo, operano almeno altre 4 compagnie private. Direi che se spostiamo in lenta il traffico regionale che attualmente passa in direttissima, c’è un bell’affollamento ed il taglio di quei metropolitani, a cui accennavo prima, con il conseguente inserimento di ulteriori fermate, diventa una scelta imprescindibile.

A conclusione di tutto il discorso, ti dico inoltre (così t’incazzi un po’ anche te) che attualmente, il regionale 6636 Arezzo – Firenze , parte da Arezzo alle 6.05 ed arriva a Firenze Campo Marte alle 6.36 impiegando solo 31’ perché entra in DD ad Arezzo Nord ed esce a Rovezzano (fa tutta direttissima). Allora, se si volesse,  ci sarebbero i margini per fare un trasporto di qualità anche per il pendolare??????

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11 risposte a Una lettera: ma quell’assessore fa il suo mestiere?

  1. carlo sacco scrive:

    Se l’orto è questo ed il terreno di cultura di questi ultimi 30 anni ha formato persone a milioni che credono che sia Renzi il deus ex machina che risolva e che disincrosti le ruggini e gli hanno dato fiducia, la responsabilità è di coloro che lo hanno votato. Ritorno a dire che l’Italia è un paese di destra, per cultura, nelle concezioni, nella politica.La sinistra che abbiamo conosciuto noi per 30 anni (dagli anni ’50 agli ’80) non esiste più ed era quella che ha contribuito attraverso lotte al miglioramento dei ceti subalterni.Oggi tali ceti sono stati imbrigliati usando il predominio dei media e culturalmente si ritrovano in un mondo dominato da questi ultimi, frastornati e portati a credere anche il PD sia un partito di sinistra e loro stessi dicono che destra e sinistra non esistono più ma se li interroghi sull’ideologia ne rifuggono,è una delle prime cose da esserne esenhti.Il conservatorismo ha buon giuoco su certi atteggiamenti e ne vediamo anche da noi quanto ha conquistato basandosi sull’ignoranza politica individuale.Si proprio su questa ed anche sull’opportunismo e sulle mafiosità comportamentali diffuse.A questa situazione secondo me non c’è riparo.L’unico fatto che potrebbe cambiare le cose-sembra di essere estremisti o stolti a dirlo-è fare come la Grecia.Ma forse non ne siamo lontani, anche se l’Italia non è la Grecia.

  2. pmicciche scrive:

    Concordo pienamente con Marco Nasorri.
    Aggiungo che la politica nel 2015 necessita di una maggiore specializzazione rispetto a 40 anni fa. Tutto scorre veloce e così anche la necessità di aggiornamenti continui su tutti i fronti se non si vuole rischiare di rimanere indietro. E’ quindi necessaria una classe politica competente, però sostenuta e controllata dalla società civile. Non ci sono altre strade, non certo quella dei politici improvvisati. E’ una porta stretta da cui dobbiamo passare….per ora non c’è nemmeno la porta ma questo è un altro discorso e dipende dalla nostra capacità “culturale” di Comunità di cambiare atteggiamento. Last but not least, è necessario che l’humus di una Sinistra moderna torni ad emergere e si concretizzi presto in un soggetto politico; un soggetto che non solo si dichiari di Sinistra (cosa che fanno in molti) ma che proponga e attui una politica di Sinistra; inclusa la necessità che il trasporto pubblico sia al servizio della democrazia e quindi della libertà di potersi spostare a prezzi contenuti e nel migliore dei modi, senza sacrificare la vita delle persone in lunghi, estenuanti e anche poco dignitosi viaggi quotidiani ma che sia anche propedeutico al Turismo ovvero settore primario per il nostro futuro economico.

  3. Marco Nasorri scrive:

    Leggo di utilizzare la legge regione Toscana sulla partecipazione per un dibattito pubblico o cosa pensano i partiti e consigli comunali. Ho l’impressione che ancora non ci rendiamo conto di cosa sta accadendo. Non siamo più alle politiche liberiste sbagliate, avallate anche dal Centrosinistra. Tra poco saremo al regime dell’unico partito della nazione che prenderà ben più del 40% di chi andrà a votare: un solo capo e i noti oligarchi, più padroni che mai, che decidono. Tutto il resto è noia. Non è il ritorno della “balena bianca”, ma l’arrivo di un sistema che assomiglia al modello Russo di Putin.

  4. Marco Nasorri scrive:

    Le intenzioni della regione, degli enti locali, delle forze politiche sono chiare: si adeguano alle scelte fatte dagli ultimi governi e, soprattutto, da Trenitalia. Nel solo triennio 2010-2012, le risorse per il trasporto pubblico sono state tagliate del 22%. Negli ultimi due anni è andata ancora peggio. Oggi, le casse delle regioni sono vuote. Separare la linea lenta, per i treni regionali dalla direttissima e un’idea vecchia di anni. Adesso sta cadendo ogni resistenza e tutti si stanno adattando a un trasporto ferroviario Alta/Velocità, redditizio per i gestori privati e al progressivo smantellamento del trasporto pubblico locale e interregionale. I poteri che governano il paese hanno impresso un’accelerazione e purtroppo non stanno incontrando nessuna resistenza, come è stato dimostrato con il jobs act, con le pensioni, con le riforme istituzionali. Il sistema dei trasporti, della sanità, dell’istruzione pubblica fa parte del pacchetto per “modernizzare” l’Italia.

  5. pmicciche scrive:

    Io credo che sia un errore non capire che la fioritura di informazioni prodotte ogni giorno sono tali che il cittadino medio ne esce frastornato e paralizzato nella potenziale azione civico-politica . Il problema di rendere un soggetto “proponente” individuabile e percepibile è davvero il problema dei problemi. Se il cittadino non capisce di chi si tratta, non si attiva e non vi consegna la propria volontà. E’ il soggetto stesso che produce il meccanismo di identificazione e di fiducia, non il contenuto. Per banalizzare, un detersivo che non conosci non lo compri, anche se è di migliore qualità. Infatti alle elezioni persino i Socialisti raccolgono i frutti di un marchio ben conosciuto. Poi, anche se riesci a farti conoscere, i problemi non sono finiti; basta guardare la fatica che fanno i 5 Stelle a far arrivare notizie della loro attività politica o, in subordine, a farle arrivare corrette.
    Se i Partiti (tutti) non intervengono sul tema nevralgico del trasporto ferroviario pubblico, se i sindacati (tutti) non intervengono, come si può pensare che la richiesta di una decina di cittadini – raccolti per giunta sotto una sigla nuova e anonima – possa essere percepibile o affidabile? Se i 5 Stelle avessero preso anche solo il 10% dei voti, sarebbero stati snobbati; solo la massa critica che hanno rappresentato ha prodotto una reazione di paura da parte del resto del sistema.

  6. pscattoni scrive:

    Rispondo a Paolo (PMiccichè) punto per punto:

    Paolo Scattoni scrive:
    (1) È possibile utilizzare la legge regione Toscana sulla partecipazione per richiedere un dibattito pubblico?
    NON SO CHI PUO’ AVERE I TITOLI PER FARLO. IN OGNI CASO CI VUOLE UNA MASSA CRITICA PER RENDERE LA RICHIESTA “PERICOLOSA” PER UN POLITICO
    Basta leggere la legge regionale 46 del 2013 sulla partecipazione
    (2) È possibile chiedere a tutti i partiti che si esprimano al riguardo?
    SI PUO’ CHIEDERE MA FINORA NON L’HANNO FATTO E, SECONDO ME, CONTINUERANNO A NON FARLO, SE GLI SI CHIEDE NOI
    E’ collegabile al punto precedente. Se ci sono passi per la richiesta di dibattito pubblico a quel punto la risposta di dovrà essere
    (3) La richiesta forse dovrebbe essere estesa anche alle organizzazioni sindacali.
    CERTO, IL FATTO CHE NON CI PENSINO DA SOLI MI INQUIETA NON POCO. PREFERIREI ESSERE IO AD ACCODARMI A LORO PIUTTOSTO CHE DOVERLI STIMOLARE
    Quando ci fu l’iniziativa dei pendolari alcuni esponenti del sindacato ferrovieri furono piuttosto espliciti. Si tratta di esplorare e sollecitare.
    (4)È possibile fare di questo punto uno di quelli possibili per accedere a fondi europei?
    VEDI SOPRA. RICHIESTA IN BASE A QUALE TITOLO DI RAPPRESENTANZA?
    I fondi cosiddetti Community Led Local Development possono essere richiesti anche da gruppi e organizzazioni di base.
    (5) Si può fare di questo argomento un consiglio comunale aperto, cosa dicono in proposito i gruppi consiliari?
    VEDI SOPRA; SE NON HANNO PARLATO I SINDACATI E I PARTITI FINORA E’ PERCHE’ NON CONCORDANO OPPURE PERCHE’ PENSANO CHE SIA TEMPO SPRECATO
    IO CREDO CHE SE INVECE CI FOSSERO DUE MILIONI DI FIRME, IL PESO DI QUALSIASI RICHIESTA SAREBBE DIVERSO. VA CAPITO PERO’ SE SIAMO IN POCHI IN ASSOLUTO OPPURE SE LA MANCANZA DI UN COLLETTORE FORTE, SCORAGGI LE PERSONE AD AGIRE, TEMENDO DI BUTTARE VIA TEMPO. FORSE CI SAREBBE IL MOVIMENTO5STELLE…FORSE

    Certamente. Ci possono essere, però, delle azioni intermedie. Ci sono molti gruppi consiliari in Regione che prima dello scioglimento potrebbero presentare un’interrogazione che se opportunamente amplificata ……

  7. pmicciche scrive:

    Paolo Scattoni scrive:
    (1) È possibile utilizzare la legge regione Toscana sulla partecipazione per richiedere un dibattito pubblico?
    NON SO CHI PUO’ AVERE I TITOLI PER FARLO. IN OGNI CASO CI VUOLE UNA MASSA CRITICA PER RENDERE LA RICHIESTA “PERICOLOSA” PER UN POLITICO
    (2) È possibile chiedere a tutti i partiti che si esprimano al riguardo?
    SI PUO’ CHIEDERE MA FINORA NON L’HANNO FATTO E, SECONDO ME, CONTINUERANNO A NON FARLO, SE GLI SI CHIEDE NOI
    (3) La richiesta forse dovrebbe essere estesa anche alle organizzazioni sindacali.
    CERTO, IL FATTO CHE NON CI PENSINO DA SOLI MI INQUIETA NON POCO. PREFERIREI ESSERE IO AD ACCODARMI A LORO PIUTTOSTO CHE DOVERLI STIMOLARE
    (4)È possibile fare di questo punto uno di quelli possibili per accedere a fondi europei?
    VEDI SOPRA. RICHIESTA IN BASE A QUALE TITOLO DI RAPPRESENTANZA?
    (5) Si può fare di questo argomento un consiglio comunale aperto, cosa dicono in proposito i gruppi consiliari?
    VEDI SOPRA; SE NON HANNO PARLATO I SINDACATI E I PARTITI FINORA E’ PERCHE’ NON CONCORDANO OPPURE PERCHE’ PENSANO CHE SIA TEMPO SPRECATO
    IO CREDO CHE SE INVECE CI FOSSERO DUE MILIONI DI FIRME, IL PESO DI QUALSIASI RICHIESTA SAREBBE DIVERSO. VA CAPITO PERO’ SE SIAMO IN POCHI IN ASSOLUTO OPPURE SE LA MANCANZA DI UN COLLETTORE FORTE, SCORAGGI LE PERSONE AD AGIRE, TEMENDO DI BUTTARE VIA TEMPO. FORSE CI SAREBBE IL MOVIMENTO5STELLE…FORSE

  8. pscattoni scrive:

    Leggendo il commento di Paolo (PMiccichè) mi vengono in mente alcune considerazioni: (1) È possibile utilizzare la legge regione Toscana sulla partecipazione per richiedere un dibattito pubblico? Io posso soltanto suggerirne l’utilizzo per ovvi motivi. (2) È possibile chiedere a tutti i partiti che si esprimano al riguardo? (3) La richiesta forse dovrebbe essere estesa anche alle organizzazioni sindacali. (4)È possibile fare di questo punto uno di quelli possibili per accedere a fondi europei? (5) Si può fare di questo argomento un consiglio comunale aperto, cosa dicono in proposito i gruppi consiliari?
    Quello che scrive Luciano (Fiorani) è del tutto condivisibile. Il danno non è soltanto per i pendolari (che comunque non sono pochi) ma per l’intera comunità locale. Forse è arrivato il momento di creare un’associazione opportunamente registrata che abbia come scopo non solo quello della “difesa della stazione”, ma anche lo studio degli effetti delle azioni che si vanno prospettando (vedi quella dell’assessore). Un’associazione del genere potrà poi essere riconosciuta ufficialmente anche dalla Regione e quindi presentarsi come legittimo interlocutore.

  9. pmicciche scrive:

    Allora vediamo….pare sia ormai deciso che Sinistra e Destra non esistono più. Un vero peccato, visto che proprio ora una politica di Sinistra avrebbe fatto comodo, privilegiando il Servizio pubblico (e democratico, perché potersi spostare a costo contenuto è atto di libertà) rispetto al Profitto. E quindi: non esistendo più un’idea di Sinistra, come dovrebbe fare un partito a farsene portatore? (Platone che ci combini?)
    Poi si è deciso anche che i Partiti sono obsoleti e non servono; ma se i Partiti sono superati, come può fare il cittadino a far sentire la sua voce? Davvero un bel problema.
    Nel caso del trasporto ferroviario ci sono gruppi locali che lottano per istanze del loro territorio (comitati di pendolari) ma quando si provò a fare “Viva il Treno” ovvero una raccolta di firme sul servizio ferroviario da salvaguardare come principio generale, nessuno si impegnò fattivamente a far sì che una massa critica di cittadini potesse far sentire la sua voce a chi prende le decisioni. Sinistra no, Partiti no, attivazione dal basso no…..Beh, considerato tutto questo, ci rimane una bella piazzata al bar per poi tornarsene a casa borbottando rumorosamente (già, che gli altri sentano come siamo furiosi!). Insomma, uno vale uno….. (appunto)…..

  10. luciano fiorani scrive:

    La lettera di un addetto ai lavori (o ex, ma la sostanza non cambia) chiarisce molto bene i termini della questione.
    Due punti vorrei sottolineare: l’esclusione dei treni regionali dalla linea veloce (direttissima) farebbe ripiombare questi territori in una situazione assai peggiore degli anni sessanta del secolo scorso. La distanza (ferroviaria) da Chiusi per Roma e Firenze tornerebbe alle due ore e più. Ma cinquant’anni fa almeno c’erano collegamenti diretti da Chiusi per le più importanti città italiane ed europee.
    L’altra questione è che, come viene ricordato, fino a quando la questione dei collegamenti ferroviari non diventa questione politica (cioè di tutti) e resta confinata tra addetti ai lavori e pendolari le possibilità di soluzioni positive rimarranno esigue.

  11. carlo sacco scrive:

    Qualcuno disse ”dateci la forza ed apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno”.Gli hanno fatto il cordone sanitario ed ancora oggi le viti si stringono intorno a quel partito che secondo me anche con tutti i limiti che possiede -perchè li possiede-è l’unico rimasto con la schiena diritta rispetto ad argomenti e contenuti democratici da portare dentro la politica.Il problema a cui accenna la lettera è un problema della Politica che non rispetta l’interesse dei cittadini riguardo alle nomine,anche nella nuova legge elettorale.O il PD non era quel partito che voleva ridare ai cittadini la facoltà di decidere?Era o no questo un suo cavallo di battaglia con il quale è riuscito a tirare dalla propria parte moltissimi cittadini perbene e fruire del loro consenso?Nessuno più se lo ricorda questo?La domanda che si fa l’autore della lettera è pertinente o no ad un problema di democrazia?Le modalità delle nuove riforme e della nomina del futuro Presidente della Repubblica suggella il fatto che si vada verso il rispetto della divisione dei poteri?Un tale partito ma quali garanzie dà al paese ? Quelle del fumo,suggellato dai discorsi imbonitori che sentiamo in tv ogni giorno.Dentro a tale percorso il tema delle ferrovie evocato è comunque risibile,anche se veramente tragico.Renzi è lo Tsipras italiano è stato detto.Un premio al coraggio…

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