Integrazione: il problema è il modello educativo

20131230_parla-donna-teatro-si-svuota-maniago-pordenonedi Rita Fiorini Vagnetti

Come sempre il signor Lorenzoni (primapagina) non perde occasione per puntualizzare qualcosa di negativo nel movimento di centrodestra a Chiusi, senza dimostrare coerenza e rispetto di alcune regole democratiche che dovrebbero far coesistere una società civile, pur nelle differenze che ovviamente e necessariamente ci sono ed è giusto che ci siano.

In altri articoli segnala, è come un’ossessione, la latitanza del centrodestra, dando per scontato che ormai non esiste più come organizzazione politica.

Poi sembra meravigliarsi della non presenza-partecipazione ad una iniziativa della comunità islamica.

Ritengo personalmente che molte possono essere le cause dell’assenza. Prima fra tutte anche quella del non essere informati dell’iniziativa stessa.

Proseguendo, ci possono essere posizioni alternative e diverse che non sono mancanza di rispetto per le varie forme religiose e lo afferma chi segue con molta attenzione il messaggio di Papa Francesco, chiaro e lucido nelle sue esternazioni che non hanno nulla a che fare con posizioni legate alle varie appartenenze politiche.

Ritengo che tutti noi siamo per la vera integrazione diritti e doveri (compresi) che parte però da considerazioni più lontane ed articolate, a prescindere dalla sinistra o dalla destra.

Per dare inizio ad un processo di integrazione dobbiamo prima di tutto conoscerci e capire che, indipendentemente dalla buona volontà di ciascuno (che a Chiusi esiste da entrambe le parti), permane la difficoltà di far interagire un’educazione teocratica ( Dio è tutto) con una di stampo laico qual’è quella dell’occidente.

Ci possiamo intanto subito incontrare nel rispetto per la dignità umana, nello spirito di pace e fratellanza, nella carità, nel rispetto per la vita in tutte le sue forme, valori per i quali non è certo d’impedimento l’appartenenza a religioni diverse.

Ciò che ci lega a questo urgente, umanissimo processo d’integrazione non è certo un problema d’immagine o di partecipazione casuale, ma un sentimento profondo di attualizzazione delle politiche sociali che anche la destra, che è vivace forse come non mai in questo territorio, cerca di portare avanti.

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Una risposta a Integrazione: il problema è il modello educativo

  1. carlo sacco scrive:

    I fatti sono quelli che sono sotto gli occhi di tutti quando si parla della destra e delle sue iniziative sia a livello centrale che periferico.A me sembra-ma può darsi che il mio sia uno strabismo-che la Bossi-Fini sia stata partorita principalmente dalla destra.A me sembra che parlando localmente con persone riconosciute e dichiarate di destra la simpatia ed il sentimento d’accoglienza nei confronti degli immigrati non abbondi.
    Non è per difesa di Lorenzoni ma non capisco cosa gli si rimproveri.La notizia della manifestazione della comunità islamica è stata pubblicata subito dopo ricevuto il volantino di detta comunità.Semmai ciò che è da notare secondo me è che in ogni modalità di approccio in detta comunità islamica si riscontri puntualmente e profondamente che detta comunità in qualsiasi approccio di ogni natura non si possa prescindere dall’esistenza di Allah,poichè viene messo prima d’ogni altra cosa, a prescindere.E’ un problema culturale questo,ma ciò non toglie che non si debba dialogare ma le basi di confronto culturale debbono essere comuni e da lì cercare di andare avanti insieme.Capisco che sono problemi ma anche loro debbono capire che lo stato che li ospita non è di natura confessionale,non ostante la sessantennale occupazione di esso da parte di certe forze e che ancora oggi continua facendo apparire questa come normalità.

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