Impressioni (di parte) dal Circo Massimo

di Luciano Fiorani

Domenica ho partecipato alla kermesse dei 5Stelle al Circo Massimo. Ci sono andato non per far numero ma per rendermi conto de visu di ciò che il movimento è in grado di esprimere: uomini, temi, valori…

Naturalmente ci sono andato un po’ prevenuto, date le mie simpatie verso questo movimento, ma anche con l’occhio di chi ne ha viste tante di manifestazioni di quel tipo.

E la sensazione con cui sono tornato a casa si può esprimere con una sola parola: sorpresa.

Seguo la politica da decenni, sia in modo attivo che da semplice cittadino interessato a capirne l’evoluzione. Ebbene, quello che ho visto al Circo Massimo faccio fatica a collocarlo in qualcosa di già visto.

Ho ascoltato decine di parlamentari confrontarsi con il pubblico, raccontare la loro esperienza nei palazzi del potere, spiegare i meccanismi legislativi e il grottesco incedere della macchina legislativa, discutere di argomenti (i più disparati) con insospettabile competenza. Insomma il branco di sprovveduti spediti in parlamento da Grillo dopo un anno e mezzo sono diventati dei cazzutissimi rappresentanti del popolo senza perdere la naturalezza del compagno di strada. Questo è quello che ho visto.

E vederli muoversi e confondersi tra la folla fino ad adoperarsi, a fine manifestazione, a raccogliere e trasportare i sacchi della spazzatura è stato un bel vedere che, al di la degli aspetti retorici che comunque ci si possono leggere, ti da la sensazione che quelli non vengono dalla scuola dei Galan, dei Genovese, dei compagni G.

Parlare con chi pochi giorni prima si è tolto di tasca decine di migliaia di euro del proprio appannaggio e ti spiega che non si sente sminuito nel suo ruolo di parlamentare anche se non viaggia in business class non solo è piacevole ma ti da, non dico la certezza, ma la netta sensazione che la mazzetta, l’escort e la villa non fanno parte del suo orizzonte politico.

Quello che non ho capito è come sia potuto avvenire un simile miracolo. Cioè, come sia stato possibile che da una improvvisata selezione sul web sia potuta scaturire una compagine parlamentare che in poco tempo non teme confronti per qualità e serietà non solo con i loro colleghi di oggi ma anche con la stragrande maggioranza dei parlamentari selezionati dalle scuole di partito e dalla lunga militanza quando i partiti erano ancora una cosa seria.

Che davvero basti l’onestà come dicevano Croce e Calamandrei? Non lo so, ma i risultati sono sbalorditivi.

Chi come me ha ancora, più o meno inconsapevolmente, troppo presente l’idea di partito del secolo scorso pur collocandola razionalmente nel periodo storico del secondo dopoguerra fa fatica a capire i meccanismi di elaborazione politica e di selezione del personale di questa nuova realtà.

L’altro aspetto che, per uno che ha la mia storia politica, risalta con assoluta evidenza è che la linea di demarcazione destra-sinistra non solo non è presente (nei discorsi, nel clima che si respira) ma che a volercela infilare diventa subito ridicola. Eppure ho sentito discutere di sfruttamento, di profitto, di oppressione, di resistenza, di diritti, di sanità e scuola pubblica, di lotta alla corruzione di giustizia sociale più in una giornata con i 5Stelle che in decenni di sinistra recente.

Ho visto l’Eldorado? Certo che no. Ma ciò che non va non è quello su cui un’informazione ridicola e asservita all’ordine costituito continua per piaggeria congenita e interessi concreti a tener puntati i riflettori (i dissidenti, l’investitura del nuovo capo, la piazza vuota, le frasi ad effetto di Grillo o il ruolo e il peso del Rasputin della compagnia).

Quello che da da pensare, almeno a me, è: può un movimento strutturato in maniera totalmente orizzontale mantenere la sua vitalità o addirittura espandersi? E’ possibile fare a meno di organismi politici territoriali tradizionali? Davvero la rete può consegnarci una democrazia diretta e partecipata più credibile di quella degenerata della delega?

Sono solo alcuni interrogativi su cui non ho la perentoria certezza che dimostrano tanti dei 5Stelle ma sono tornato da Roma convinto che la nuova frontiera della politica italiana passa indiscutibilmente dai temi, dai modi e dalle persone che il movimento è riuscito a mettere in campo. E si illude chi pensa di non dover fare i conti in modo serio con questa realtà per un semplice motivo: sono preparati e soprattutto non sono in vendita.

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14 risposte a Impressioni (di parte) dal Circo Massimo

  1. pscattoni scrive:

    Sono d’accordo con Fabrizio (Nenci). Esistono ampi spazi di autonomia per creare spazi e alternative. Il movimento dei maker è sicuramente uno di questi. C’è un’iniziativa dell’ Istituto Valdichiana (ex Marconi) per chi voglia avere le nozioni di base per far parte del movimento dei maker.
    La scienza di cittadinanza è una strada importante che dovremmo capire e percorrere.

  2. fabrizio nenci scrive:

    Dall’articolo di Luciano ” E’ possibile fare a meno di organismi politici territoriali tradizionali? Davvero la rete può consegnarci una democrazia diretta e partecipata più credibile di quella degenerata della delega? ”
    Vorrei portare un piccolo contributo alla discussione aggiungendo due citazione trovate sul sito http://www.makerfairerome.eu/i-makers/

    ” Una generazione di “makers” che usano i modelli innovativi del Web aiuterà la prossima grande ondata di cambiamento nell’economia globale perché le nuove tecnologie del digital design e della prototipazione stanno dando a tutti il potere d’inventare e creare “la coda lunga delle cose”

    – Chris Anderson

    “Non c’è bisogno del permesso di nessuno per fare grandi cose.”

    – Massimo Banzi “

  3. carlo sacco scrive:

    X Pierangela. Non a caso quando sempre c’è la crisi i primi a pagarne le conseguenze sono i più poveri, i più sprovveduti,i più deboli sotto ogni forma,i più lontani che non si sono mai impegnati e vedono la politica come un qualcosa solo per addetti ai lavori.E’ chiaro che quando c’è questo si pensa sempre che appunto come dici tu” speravo che il Circo Massimo fosse pieno” ma non è così.I fatti lo dmostrano.E non è pieno per una precisa ragione che non è evanescente,ed è quella che tale sistema a cui tu fai riferimento ancora riesce a deviare le istanze di parecchia gente,gente per bene,a milioni.Sono loro che subiscono ma che difficilmenteb prendono coscenza perchè se l’avessero presa avrebbero rivoltato il mondo.Il fatto che non lo facciano è indicativo di quanto difficile sia il cambiamento vero.Molte forze sono contro e divise perchè il primo fattore che pone in essere la divisione è quello che chi più ha bisogno più venga strumentalizzato.E’ storia.Ma non è detto che si ripeta sempre nello stesso modo.Chi dirige lo sa, e non è che remi a favore di coloro che non hanno.Ti farebbero intendere che fanno provvedimenti che vanno verso chi nulla possiede mentre sanno bene di essere gli esecutori del nodo scorsoio dell’Europa ed in più posseggono i media.Pensa te che fatica è cambiare un po’ alla volta ma per davvero.

  4. Per chi non l’avesse letto segnalo il ” Buongiorno ” di Gramellini sulla Stampa di ieri…. argomento il “Grullino capo”

    http://www.lastampa.it/2014/10/15/cultura/opinioni/buongiorno/il-fango-nella-testa-BQuyrjMyq5LgsIlwjlQ7yL/pagina.html

  5. Pierangela scrive:

    Ci hanno sempre fatto credere che la politica fosse una cosa difficile e per pochi oratori, ma invece la politica è la realtà quotidiana che dobbiamo vivere attivamente, domandandoci il perché di tutto e in questo cercare e dare rispetto all’uomo ed alla terra che ci da’ la vita! Credo sia questa la vera identità della politica e non i talk show che siamo abituati a vedere addirittura in un parlamento! D’accordissimo con l’articolo di Luciano Fiorani, ma mi aspettavo un circo massimo pieno. Così con un po’ di tristezza sono tornata a casa sognando quell’Italia senza ladroni, quell’Italia senza mafia e corruzione dove l’uomo onesto non è deriso, dove l’uomo altruista non è offeso dove chi ha merito porta avanti se stesso e la società senza premi in cambio ma per dovere proprio e soprattuto dove il cittadino ha lo stesso valore di un magistrato di un dirigente o di un Berlusconi qualunque! La tristezza è che siamo così abituati all’oppressione e ad essere conquistati che non siamo più in grado di reagire anche quando c’è una magica possibilità! E non siamo più in grado neanche di pensare con la nostra testa!

  6. pscattoni scrive:

    Nel passato l’amministrazione comunale di Livorno è stata una delle più vivaci e interessanti della Toscana. Poi qualcosa deve essere degenerato e c’è stato un cambio politico. Cosa sicuramente positiva dopo tanti anni.
    Sull’azione del sindaco attuale aspettiamo un po’. Comunque ci sono amministrazioni 5s (p.e. Pomezia) che sono in grande affanno.

  7. Bonella scrive:

    Ciao Gaia ci conosciamo da tanto tempo e so che sei una persona spiritosa . Permettimi una battuta : avete impiegato trent’anni per comprendere le malefatte dei vecchi partiti e solo sei mesi per capire il nuovo sindaco per caso avete mangiato i semi di mela? Spero ti scappi una risata

    http://www.youtube.com/watch?v=b_7yFohlnVc

  8. carlo sacco scrive:

    E’ strano, quando la gente vota se sceglie la propria parte politica va tutto bene ma se sceglie quella avversa le cose non vanno bene e ci si richiama anche al fatto che ”il vecchio significhi esperienza”. Io credo che di quelle esperienze, non solo Livorno ma in tutta Italia se ne farebbe bene a meno, ed anche di quella attuale perchè sono tre tornate che i governi succedutisi non sono stati eletti, le provincie sono di nominati dalle segreterie dei partiti, non ostante che per anni si era detto il contrario, la sedicente sinistra governa con la destra. Poi si fanno le bucce alla inesperienza guardando a chi invece ce l’ha. Più di questo cosa chiedere ?

  9. enzo sorbera scrive:

    Si. Gaia ha perfettamente ragione. Finché si tratta di fumo, ok, ma quando c’è da sporcarsi le mani nel forno, nessuno è in grado di preparare la teglia, e il fango che li sommerge è uguale a quello degli altri (parma e genova). E’ un movimento che mi piace molto, ma troppo ciarliero e le chiacchiere, si sa, farina non ne fanno. La mia preoccupazione è che sono lo specchio dell’altro antiparlamentarismo (quello di poletti, of course): abbiamo fretta, dobbiamo fare. ma dove porta questo fare? Intanto facciamo, poi dio provvede…

  10. GAIA Corti scrive:

    Il guaio è che, finchè si tratta di parole e manifestazioni pubbliche, di proclami e quant’altro, non ce ne sono uguali. Quando poi si trovano a scontrarsi con la realtà locale dell’amministrazione vera e propria , non sanno da che parte farsi. E tutto questo a causa di un voto di protesta, contro una vecchia amministrazione PD, che non aveva fatto certo del bene alla città. Vede bene che non sto difendendendo nessuno, ma constato, con enorme dispiacere, che un conto sono le parole, un conto sono gli atti reali. In tanti casi passato vuol dire anche esperienza che, invece, manca totalmente a chi ci amministra.

  11. Tempo fa dissi che non avevo fiducia in Grillo, ma nei ‘grillini’ si’. Per ora rimango della mia opinione, e spero che non rimangano invischiati nella ‘ politica’ italiana. Non un compito facile considerando che la piovra, in confronto alla politica italiana, è una sogliola.

  12. carlo sacco scrive:

    Io invece non sono andato nè a Roma nè a Livorno,mi basta vedere la realtà che ho intorno. Mi creda Sig.ra Corti mi è sufficiente anche se tralascio adesso di mettere l’occhio su quella che Lei chiama incapacità di amministrare(Perchè gli altri ce l’hanno avuta la capacità?).Erano novellini si diceva,non affidabili,seguivano un ciarlatano, erano estremisti della peggior specie.Ma in tempi di rifiuto della politica avere gente giovane che sa organizzarsi mi basta e mi avanza,tenuto conto che in questo periodo dove ogni forza da destra a sinistra che ha occupato per decenni gli scranni della politica ha fatto totale fallimento,facendo promesse che non ha mantenuto o facendo alleanze per governare con i rottami di quel Berlusconi avversato da 15 anni.E’ decenza? Glielo domando.Dicono tutti di avere una nuova faccia ma ne converrà anche Lei che è una maschera.I 5 stelle la maschera non ce l’hanno per loro natura di movimento,per come sono nati ed organizzati e se anche qualcuno ce la vedesse sarebbero i più scusati di tutti,perchè veramente sennò si fa come dicono a Firenze: E” cencio che dice male di straccio”. Loro non hanno un passato,tutti gli altri si.A me per adesso questo mi basta,tenuto conto di una cosa soprattutto:in mezzo a chi siamo…

  13. GAIA Corti scrive:

    Peccato che quando qualcuno di loro si trova a dover impegnarsi per amministrare una città ne sia chiaramente incapace. Il sindaco di Livorno, oltre a fare la battuta sulla disinfestazione del luogo dove si è svolto il festival dell’Unità, non ha saputo fino ad ora completare la Giunta. Non ha fatto cenno nemmeno alle gravi problematiche della chiusura della raffineria Eni, che coinvolge 400 persone. il guaio è che il voto di protesta contro la vecchia ammministrazione del PD, ha portato la città ad essere governata da persone assolutamente incapaci. Per così dire, di male in peggio! Parlo della città di Livorno, perchè è li che abito da 32 anni.

  14. pscattoni scrive:

    Sabato e domenica ero influenzato e su RAINews24 ho seguito l’iniziativa che è stata coperta per diverse ore. Personalmente ho avuto un’impressione del tutto diversa, comprese le interviste ai deputati 5stelle. Anche la mia, però, è un’impressione di parte.

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