Programmazione triennale: filosofia o economia? (prima parte)

 di Alessandro Bologni

Nel consiglio comunale di mercoledì 23 è stato approvato, con il voto contrario della lista La Primavera, l’altra lista di opposizione era assente, il

DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2014-2016

del quale mi piace far conoscere ai lettori del blog alcuni passaggi della sezione operativa

MISSIONE 5 – TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI
Programma generale degli interventi
Descrizione del programma e motivazione delle scelte
“In una società in cui viene ritenuto utile solo ciò che produce profitto, non ci si rende conto che tutti quei saperi ritenuti inutili, perché non producono profitto, sono fondamentali per l’umanità”, N.Ordine, L’utilità dell’inutile. Manifesto. Con un saggio di Abraham Flexner, 2013, p.262. La società attuale, che giudica un uomo in base ai soldi che guadagna o al potere che esercita, non ha un futuro, in quanto non rispetta la dignità umana. Il debito pubblico ha generato in passato tagli che sopprimono i posti di lavoro, l’assistenza sociale per i disabili e i contributi per gli ammalati, espropriando le classi più deboli della loro dignità. I tagli riguardano ciò che viene considerato inutile, di conseguenza “il diritto di avere diritti” – per usare una frase di Hannah Arendt – viene totalmente subordinato alla logica del mercato. L’investimento con ‘profitto’ in cultura nel Comune di Chiusi che ha fatto e continua a fare integrandolo con le attività scolastiche, è una linea politica ben precisa che ha il fine di avere un mondo migliore; un mondo migliore che si potrà ottenere attraverso l’istruzione, le arti, la filosofia, la storia cioè i cosiddetti saperi inutili. Educare, dunque, ai ‘saperi inutili’, che sono l’unica forma di resistenza alla dittatura del profitto. La politica deve offrire la possibilità di diventare cittadini consapevoli, in grado di amare il bene comune, rinunciando agli egoismi e all’avidità. “Vivendo nell’ignoranza, non sappiamo rispondere riguardo alle cose più importanti e necessarie della vita, dimenticando che la cultura è l’acqua nella quale possiamo coltivare la democrazia, la giustizia e la solidarietà”. Lo sviluppo della persona al centro delle scelte culturali del Comune che come parte della Repubblica deve distinguere l’essenziale di ciò che riguarda tutti.
In continuità con quanto avvenuto l’anno precedente l’Amministrazione comunale ha sostenuto e continua a sostenere i contributi alla cultura, mantenendo e potenziando questo settore con iniziative e interventi duraturi, valorizzando le risorse del territorio, nel senso più ampio e più umano del termine, cercando di integrare le attività della Fondazione al fine di favorirne l’affluenza da parte del numero più alto di ‘utenti’ con molteplici finalità.
L’Amministrazione conferma il proprio impegno nel sostegno quindi all’attività della Fondazione prevedendo piu risorse rispetto allo scorso anno, stimolando il suo radicamento – ed in tal senso dovrà essere confermato il suo carattere di “spazio aperto” alle richieste ed alle esperienze esterne, privilegiando quelle che provengono dal territorio – e perseguendo un incremento degli spettatori, attraverso la formulazione di un cartellone, capace di coniugare la qualità dell’offerta all’attrattività nei confronti del pubblico………………………….”

Il discorso filosofico è apprezzabile ma in questo momento in cui i problemi economici di attività e cittadini non sono da sottovalutare aumentare il contributo alla Fondazione Orizzonti mi sembra al quanto fuori luogo, parere mio personale. L’impegno economico totale per la cultura sarà di 238.000 €. annui di cui 145.000 €. alla Fondazione Orizzonti

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11 risposte a Programmazione triennale: filosofia o economia? (prima parte)

  1. pmicciche scrive:

    D’accordo con Fiorani e Leandri….d’altronde gli amministratori di Chiusi tra pensilone, stadi – ma soprattutto per le tante cose non fatte – dimostrano di non avere una “visione” e una conseguente strategia complessiva e anche di non sapere individuare quali siano le priorità da perseguire. E’ una classe dirigente e politica che ha fallito “nei fatti” e che deve essere mandata a casa da noi cittadini elettori….altrimenti saremo a pieno diritto da considerare loro complici.

  2. Come già detto, con la pseudo cultura si mangia, e anche benino.

  3. luciano fiorani scrive:

    Mi associo a quello che ha detto Elisa Leandri: Di cosa stiamo parlando? Di cultura o di come far baloccare un po’ di gente con più di 200.000 euro l’anno?

  4. Elisa Leandri scrive:

    Ma a quale Museo ci si riferisce? I nostri amministratori sono degli ignoranti! Non sanno neanche che a Chiusi ce ne sono diversi di musei, e che solo uno fa parte della Fondazione Musei Senesi, se a questa ci si riferisce con l’espressione Sistema Museale Senese. Peccato che tale Museo (Civico) sia stato completamente abbandonano dal Comune. Se invece ci si riferisce al Museo Nazionale questo non ha collegamenti con il sistema museale senese. Per quanto riguarda la Biblioteca credo che prima ci si debba assicurare che le persone che ci lavorano siano competenti in materia.

  5. Nel copi incolla mi era saltato questo, così la missione 5 è completa
    “La Biblioteca Comunale, perno centrale del distretto culturale del Capoluogo, dovrà rimodulare e ottimizzare gli spazi a disposizione al fine di assicurare una maggiore fruibilità da parte degli utenti.”

  6. Questo ė il resto della missione 5, ė forse da qui che si capisce la tutela dei beni culturali?

  7. l Museo di Chiusi dovrà confermare il proprio ruolo di punto di riferimento del Sistema Museale Senese , oltre che di centro nevralgico di tutte le iniziative che fanno riferimento alla storia degli etruschi e al patrimonio culturale del territorio. Esso pertanto dovrà sviluppare non solo le iniziative che già al suo interno vengono ospitate sia per iniziativa autonoma del Comune di Chiusi sia nell’ambito di manifestazioni di livello sovra comunale (Amico Museo, Notti dell’Archeologia, ecc.) ma dovrà rafforzare e consolidare i legami con il territorio, in primis con le aree archeologiche presenti nel Comune.
    Il consolidamento di un nucleo forte collocato la centro del Capoluogo dovrà essere accompagnato, come già negli anni passati, da iniziative che abbiano luogo e determinino il coinvolgimento anche delle frazioni, sia mediante il decentramento fisico dei servizi offerti – sia pur attraverso una loro eventuale rimodulazione a seguito di un attento monitoraggio – sia attraverso iniziative specifiche realizzate nelle singole frazioni. IN particolare è intenzione dell’Amministrazione Comunale proseguire ed ampliare l’attività dei punti di prestito e lettura decentrati, anche se ciò dovrà essere preceduto da una verifica circa il numero di accessi e di utilizzi di tale nuovo servizio.

  8. Elisa Leandri scrive:

    Leggo che la missione 5 si intitola TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI. Mi chiedo, perché la fondazione tutela o valorizza i beni culturali?? Ma di cosa stiamo parlando?? Ci sarebbe tanto da fare in questo settore nel nostro territorio, e invece si buttano i nostri soldi alle ortiche.

  9. “Con la cultura non si mangia”. Con la pseudo cultura si.

  10. Per una volta concordo pienamente nei presupposti filosofici. La domanda è se finanziare attività che sono soprattutto di propaganda e di facciata risponda realmente a quei presupposti filosofici, oppure non faccia altro che alimentare la vendita di fumo attuale. Il tempo ci darà risposta, staremo a vedere, per il momento…. “not in my name please!”

  11. luciano fiorani scrive:

    Anch’io sono d’accordo, e non da oggi, nel ridurre i finanziamenti alla cultura.
    Senza un’idea chiara sono solo soldi buttati, per non dire peggio.

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