Valdichiana di Chiusi, una scuola da far conoscere

di Carlo Giulietti

In 450 ai test di ammissione all‘istituto alberghiero Martini così si legge sul “Tirreno”… come per accedere alle facoltà universitarie più richieste.

 Anche all’Artusi di Chianciano, pur senza raggiungere certe cifre le iscrizioni pare siano in crescita esponenziale e sicuramente, anche per altri Alberghieri e Turistici non sarà diversamente.

 Questo potrebbe essere il risultato del dilagare, un po’ in tutti i canali televisivi, di programmi sulla cucina, più che di una crescita della domanda di figure professionali qualificate nel settore della ristorazione e turistico, che pure esiste, a riprova di quanto i media possano influire sui comportamenti di molte persone.

 Nel precedente articolo sul blog, si parla, di contro, di un calo di iscrizioni presso la scuola superiore di Chiusi, fornendo contemporaneamente vari spunti di discussione che non sono riuscito a racchiudere in un semplice commento.

 Pur conoscendo abbastanza bene la situazione, non intendo avocarmi la presunzione di una analisi completamente condivisibile, ma, a titolo puramente personale, posso provare a discuterne.

 La scuola di Chiusi, come si saprà, ha vari indirizzi, tutti, almeno a mio parere, piuttosto validi, sia per i possibili sbocchi occupazionali, che per le ricadute che potrebbero avere sull’economia della zona, poi spiegherò meglio.

 Prendo a prestito alcune frasi prese da una delle varie indagini sul mercato del lavoro (“PMI.it”):

 “…La crisi c’è ma in alcuni settori il lavoro si trova: tra le professioni spiccano gli annunci per amministrativi, specialisti del marketing, …. In generale, le aziende segnalano difficoltà a trovare figure professionali come commessi, camerieri, …., contabili, elettricisti,meccanici, tecnici della vendita, idraulici,”…… “Green Economy: previsti 100mila nuovi posti entro il 2016, con figure nuove come energy manager, progettista di energie rinnovabili, geometra ambientale, certificatore energetico…” cito solo a titolo di esempio , ma potrei proseguire.

Le figure formate dalla scuola chiusina corrispondono proprio a quelle precedenti evidenziate, in più gli indirizzi di Elettrotecnica, Energia, Costruzioni, Manutenzione, possono essere lo sbocco ideale per il proseguimento nell’Istituto Tecnico SuperioreEnergia e Ambiente” di cui il Valdichiana è partner, oltre che nelle varie facoltà universitarie.

Non starebbe a me individuare le possibili strategie e le direzioni in cui si vuole “guidare” l’economia della Val di Chiana o prevederne l’evoluzione, però, se ci si guarda un po’ intorno qualche spunto si può avere. Tra le aziende che attualmente vanno per la maggiore e che lavorano nel settore delle costruzioni e dell’automazione, per i mercati europei, asiatici, arabi, primeggiano alcune di Sinalunga, Torrita, ma anche di Chiusi, tra tutte credo meriti una citazione particolare la “Cassioli” all’interno della quale, tra l’altro, lavorano molti ex studenti del Professionale.

Quello della meccanica, anche ad alta tecnologia, dell’elettrotecnica vista anche nell’ottica del risparmio energetico (a vario livello riconosciuto prima fonte energetica del prossimo futuro) del recupero del patrimonio edilizio con una visione ambientale, sono, oso ad affermare indubbiamente, i settori dai quali, insieme a quello turistico (però in questo ci sono già altre scuole che operano a pochi km di distanza), secondo me, non si può prescindere e non può prescinderne l’economia. Ebbene, se ci sono persone formate in questi settori, non solo possono trovare abbastanza facilmente lavoro, ma possono essere anche potenziali futuri imprenditori.

Alcune delle principali e floride imprese di Chiusi del settore delle costruzioni meccaniche, elettriche, ecc.) ad esempio, sono state fondate proprio da Tecnici usciti dalle nostre scuole o simili.

Fatta questa indispensabile premessa, non posso non concordare con l’autrice del precedente articolo quando afferma , che occorre proporre “forme di comunicazione tali da” io proseguirei, far conoscere alle famiglie le potenzialità della scuola. Integrando poi con una frase del commento di Paolo Scattoni, “…perché i nostri istituti superiori vengano considerati come un patrimonio della nostra città.” al quale però aggiungerei e sottolineerei : “e di tutta la zona” comprendendo in questa, tutto il bacino di utenza della scuola che va dai comuni di Parrano a quello di Radicofani, a quello di Sinalunga, Castiglione, Panicale, Montegabbione, San Casciano ecc..

Inutile elencare come possibili motivi del calo di iscrizioni quelli non rimediabili localmente o attualmente, quali riforme, almeno in parte peggiorative, tagli di fondi, passati investimenti, magari anche di risorse interne, non oculati, progettazioni strutturali e dislocazioni non felici, laboratori in spazi “sacrificati”, scelte dirigenziali non sempre condivisibili, ecc. o polemizzare troppo su una visione politica volta solo al mantenimento dell’essenziale, importante invece cercare di capire quali, viste dal di fuori, siano le possibili “chiacchere” o meno, che non fanno apprezzare gli sforzi di chi da “anima e cuore” a dispetto di tagli e penalizzazioni per la riuscita dei progetti formativi.

Chi, come Paolo Scattoni, ma anche le varie aziende che ospitano per stage gli studenti del Valdichiana, o ha assunto ex studenti, ha avuto la possibilità di apprezzare la formazione e la predisposizione di molti studenti per le attività tecniche, sicuramente può solo apprezzare anche la scuola.

Difficile affermare o errato, invece, che la colpa della poca stima, opinione che pare diffusa in parte dei potenziali utenti della scuola, dipenda dagli insegnanti perché, in parte considerevole, chi insegna a Chiusi completa anche nelle scuole, al momento, più apprezzate (Artusi, Redi, Licei, Avogadro) anche se… nessuno è perfetto.

Ci sarebbe poi chi afferma che la scuola sia poco selettiva, ma non manca chi dice il contrario, secondo me è semplicemente una scuola come tutte, sicuramente perfettibile, ma ripeto, come tutte, forse con un qualcosa in più.

Dovremo certamente lavorare per aprire maggiormente l’Istituto Chiusino al territorio e farlo conoscere, le iniziative non mancano, anche se, come giustamente si afferma nell’altro articolo, tutto o quasi, è rimesso al volontariato.Sempre come esempio: – quest’anno in una classe del professionale abbiamo introdotto in via sperimentale un corso CISCO (http://www.cisco.com/web/IT/training_education/networking_academy/netacad_home.html )  aperto anche ad esterni, ciò, è stato possibile solo grazie alla collaborazione preziosissima di presone del gruppo “Innovazione Locale”, di una scuola romana e di una grande azienda di telecomunicazioni. Per il prossimo anno stiamo provando a diventare sede formativa “Cisco Networking Academy” anche se non sarà semplice, questo potrebbe essere una buona opportunità per tutto il territorio, oltre che per gli studenti.

Stiamo, sempre in collaborazione con un giovane del gruppo e di una nostra docente di chimica, ex ricercatrice universitaria, sperimentando uno spettrometro di massawiki (http://publiclab.org/wiki/spectrometer ) che ho acquistato personalmente dagli USA (non me la sono sentita di chiedere un “investimento” di 50$, senza certezze, alle asfittiche casse scolastiche) e intorno al quale in America si è sviluppata una community di università, studenti e gente comune, molto frequentata e nella quale il nostro “amico”, si è prontamente inserito. Vedremo anche con questo lavoro se riusciremo a far avere delle, anche piccole, ricadute sulla formazione scolastica.

Sono stati allacciati rapporti con una azienda costruttrice di Kart di livello mondiale che ci ha fornito un kart per esperienze degli studenti e con la quale dovremo approfondire la collaborazione e potrei continuare.

Altre iniziative interne, ormai per il prossimo anno, sono in fase di valutazione, anche per provare ad ovviare alle difficoltà logistiche più volte manifestate.

Proveremo anche a inserire la scuola su social più diffusi, ma anche questa operazione richiede tempo e volontariato, oltre che distrarre dai veri obiettivi della scuola, che sono quelli formativi.

Ben vengano, comunque, iniziative esterne per far conoscere ed apprezzare gli indirizzi della scuola, purché non estemporanee, lo scorso anno al nostro interno è stato costituito un comitato tecnico con rappresentanti del mondo del lavoro, dell’imprenditoria e degli enti locali, poi per una serie di continui pressanti impegni non gli è stato dato troppo seguito, questo invece potrebbe essere il perno di sviluppi futuri.

La cosa che più mi preoccuperebbe sarebbe la ricerca e l’istituzione di nuovi indirizzi “calamita” che non abbiano realistiche rispondenze con il futuro dei giovani studenti, azione che invece da vari “salvatore della patria” quotidianamente sento proporre.

Premetto che quanto dico è al disopra di ogni interesse personale, che ho sempre messo dopo quello della scuola, tra l’altro, se non ci fossero state riforme pensionistiche che costringono a lavorare quasi a vita, dovrei essere già in pensione e comunque non mi rimangono molti anni, quindi è nel solo interesse dell’Istituto e soprattutto dei giovani della zona, che mi sento di ribadire che gli indirizzi della scuola sono tra i migliori possibili e quindi è dalla valorizzazione e dal rilancio di questi, che si deve ripartire pur senza precludere ulteriori sviluppi futuri.

 

 

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Una risposta a Valdichiana di Chiusi, una scuola da far conoscere

  1. Ho sempre apprezzato gli articoli del Sig. Giulietti che sono sempre mirati al ‘ miglioramento ‘ della scuola a livello pratico, senza tanti paroloni che rimangono tali.
    Credo che, purtroppo, le persone come il Sig. Giulietti siano un’eccezione più che la regola.
    Vicino all’entrata della scuola elementare nella vecchia caserma a Chiusi c’è una bella scritta che recita: “La scuola promotrice di salute”. Vorrei che qualcuno mi spiegasse il motivo di tale scritta.

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