Noi siamo qui, al Tocatì

Per conto del Comitato delle Contrade  Ruzzi della Conca, Rosa Iannuzzi ci ha inviato questo articolo

Tocatì è la definizione più azzeccata che l’Associazione Giochi Antichi di Verona potesse individuare per denominare il Festival Internazionale dei Giochi in Strada, che quest’anno, con la sua undicesima edizione – 20,21,22 settembre – ha dato vita ancora una volta ad una manifestazione di altissimo livello.

Il Festival, che si svolge nel cuore antico di Verona, non è semplicemente una manifestazione di giochi e tradizioni ludiche di vari Paesi – quest’anno ospite l’Ungheria – che trovano nelle bellissime piazze della città luoghi ideali ove esibire, spesso in maniera spettacolare, la bravura e la maestria degli artisti. E non è nemmeno soltanto il lavoro ciclopico che associazioni in varie parti d’Italia e del mondo fanno con grande passione nei loro territori di appartenenza, valorizzando insieme al gioco stesso, saperi e conoscenze quasi perduti.

E’ tutto questo ma è anche molto di più. E’, sopratutto per i bambini e i ragazzi che riempiono le piazze e le strade, la possibilità di sperimentarsi, di conoscere attraverso il fare, di riconnettersi ad una memoria antica che sapeva di contatto, di consapevolezza, di attenzione, di ascolto.

Quest’anno il Comitato delle Contrade di Chiusi, è stato invitato per far conoscere il Gioco della Palla al Bracciale. Grande è stata la curiosità di giovani e adulti. L’abilissimo affabulatore Gianni Perugini ha saputo incantare tutti nel racconto del gioco della Palla al Bracciale, mentre i giocatori “senior” (i giovani sono stati impegnati nel campionato nazionale di Palla al Bracciale che si è tenuto la stessa domenica a Sant’Arcangelo di Romagna, dove si sono qualificati 3°) hanno saputo coinvolgere e affascinare più di 400 tra bambini e ragazzi che nei due giorni della manifestazione hanno voluto provare a indossare il bracciale e cimentarsi nel gioco. L’esperienza è stata quindi occasione per il comitato di far conoscere il Gioco, ma altresì una vetrina preziosa che ha permesso di portare ancora una volta l’attenzione sulla nostra città.

La passione del racconto orale – suggellata dall’intervento di Chiara Cardaioli durante gli incontri di presentazione delle Comunità ludiche – lo stimolo derivante dal contatto con i potenziali visitatori, hanno confermato maggiormente l’importanza della conoscenza della Città e del Gioco, e hanno integrato con maggiore incisività il materiale illustrativo che è stato diffuso ampiamente durante i giorni della manifestazione.

Il Comitato quindi porta a casa un’altra bellissima esperienza, dopo quelle che in questi ultimi due anni hanno portato fuori dai confini locali la storia ultratrentennale del Gioco e di quello che rappresenta per la comunità chiusina. E carica il Comitato stesso di una maggiore responsabilità per una più diffusa conoscenza e pratica nelle scuole, legando ancora una volta tradizione e passione per il gioco della Palla al Bracciale.

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