TAV: l’ccasione per un ragionamento e una proposta

di Paolo Scattoni

Da meno di un’ora le agenzie e i siti dei giornali riportano la notizia dell’arresto della presidentessa della società delle ferrovie ITALFER Rita Lorenzetti, per alcuni appalti relativi al nodo di Firenze della TAV. Lorenzetti è stata per quattro legislature deputato DS e per due legislature presidentessa della regione Umbria.

Come sempre e come giusto occorre premettere che non c’è alcun atto definittivo che provi la colpevolezza dell’arrestata.

Chiusiblog non è, lo sanno tutti, un giornale, ma un luogo di dibattito sulle questioni locali. Negli ultimi giorni sono apparsi alcuni post sulla proposta di una stazione in linea fra Arezzo e Chiusi. Allora quello che si ipotizza esser successo a Firenze interessa anche noi.

Più di quindici anni fa l’ingegner Ivan Cicconi pubblicò un libro “La storia del futuro di tangentopoli“. In quel libro l’autore dopo una dettagliata analisi delle vicende di corruttela che aveva caratterizzato i primi passi della TAV ipotizzava che sarebbe stata proprio la TAV la greppia degli anni successivi. I fatti gli hanno dato ragione.

Allora, al di là della propaganda occorre valutare la proposta della cosiddetta stazione “Medioetruria”. Ci stanno scippando la direttissima e probabilmente quella della stazione in linea non è che fumo negli occhi perché lo scippo avvenga senza troppo clamore. Forse è arrivato il momento per una proposta seria che venga proprio da qui.

 

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15 risposte a TAV: l’ccasione per un ragionamento e una proposta

  1. pscattoni scrive:

    Il problema è sempre politico, come dicevamo nel ’68. La conoscenza del problema non è indifferente. Sulla questione stanno da tempo “lottando” i vari comitati pendolari. Non credo che stiano perdendo tempo. Magari se qualcuno si muovesse non srebbe male. Per esempio un bel dibattito in consiglio comunale.

  2. luciano fiorani scrive:

    Come al solito, il problema non è tecnico ma politico.
    L’attuale assetto ferroviario è stato benedetto sia dal Pdl che dal Pd, oltre che, naturalmente, dalle forze ausiliarie.
    L’evidenza ha dimostrato che si sono spesi vagonate di soldi per una minoranza assoluta di viaggiatori e si sono peggiorate le condizioni di viaggio per la stragrande maggioranza dei cittadini.
    C’è da parte di lor signori un qualche segnale di ravvedimento? Non mi risulta.
    Resto dell’idea che provare a dialogare con questo ceto politico è tempo perso; vanno semplicemente mandati a casa.
    Tutto il resto sono schermaglie e punture di spillo che non modificano di una virgola la situazione.

  3. pscattoni scrive:

    L’intervento di Mercanti evidenzia due possibili soluzioni che partono, però, dal presupposto che la linea direttissima debba necessariamente venire “scippata” perché incompatibile, così come è ora, incompatibile con l’alta velocità. Perché non rovesciare la prospettiva e pensare che è l’AV che si deve adattare ad un uso consolidato. Mantenendo il voltaggio attuale cosa impedirebbe orgaqnizzare il traffico per “fasce”? Se i treni ad alta velocità vengono ad esmepio concentrati nei primo venti minuti dell’ora (ne possono partire 3 o 4) nei successivi venti partono i treni più lenti. In fondo le tratte di copmpèresenza potrebbero essere limitate a quelle più critiche (Roma- Orte) e Figline- Firenze. Il traffico intercity e interregionale da Orte a Figline può insitere sulla lenta con tempi decenti.

  4. carlo sacco scrive:

    Non sono un tecnico ed ancor meno uno di coloro che vogliono mettere bocca a tutti i costi su materie di cui nulla conoscono,anche se molti politici locali e non,la bocca la mettono per svariati motivi,in più quelli di dare lustro alle iniziative che ritengono positive per loro.Posta vera l’utilità del nuovo
    collegamento (utilità rispetto a cosa bisognerebbe sempre vedere) ma ci pensiamo un attimo quali costi di denaro pubblico dovrebbero essere supportati dalla comunità per creare ex novo una stazione,una linea, fare tutte le interconnesioni,vie di accesso ecc ecc ? Perchè non si può fruire in gran parte dell’esistente,appoggiandosi sulle strutture che già esistono?Forse a chi siede al tavolo delle decisioni nulla interessa questo,ai cittadini che si vedono aumentare a dismisura i costi dei trasporti, delle scuole e delle rette dovrebbero intervenire pesantemente dove si formano le decisioni per fermare tali scempi di denaro supportato quando al dunque da loro.Siamo in un momento che opere pubbliche mastodonti-che si decidono senza che ve ne sia l’utilità vera.La politica questo produce ed il suo ceto a questo pensa,per i propri scopi gastrici. Il mio sembra qualunquismo ma potrebbe essere buon senso.

  5. Chiarissimo Paolo. Tuttavia, senza entrare in tecnicismi, il voltaggio sulla linea DD.ma rientra in quella esigenza di potenzialità della linea che è quella di avere qualche minuto di distanziamento fra due treni a velocità Km 300.Ora il problema è che il materiale rotabile degli Intercity e Regionali non è appunto adatto a questo tipo di velocità e “ingolfa” la linea AV nel tratto della Direttissima Roma-Firenze.Se fossi stato un assessore ai trasporti, per dipiù appartenente al territorio dove viaggia la Direttissima e in particolare di una cittadina con tanto di Stazione ferroviaria nodale, una volta constatato l’avvilente inutilità di una Interconnessione ferroviaria (a Montallese) e le esigenze dei “miei” cittadini/studenti/lavoratori che mi hanno eletto, solo per motivo di ambizione avrei cercato di operare “politicamente” nel tentativo di risolvere l’annoso problema. Avrei almeno proposto un investimento interregionale (Toscana-Umbria-Lazio) su di un materiale rotabile idoneo alla velocità della linea, permettendo ad alcune coppie di treni quello che in realtà facevano inizialmente gli Intercity. Dare la possibilità a chi ha le interconnessioni di allacciarsi alla linea AV, risolvendo anche un pendolarismo assiduo verso Firenze e Roma in tempi accettabili. L’alternativa è quella di convincere i Signori di Trenitalia a rinunciare a quei 10 minuti (cadenzando alcuni treni AV per Arezzo, Chiusi ed Orte) per consumarli nel tragitto delle interconnessioni come di solito fanno quando dirottano i Freccia Argento per motivi di traffico sulla Direttissima.

  6. Paolo Scattoni scrive:

    x Maurizio Ceragioli. La questione tecnica è molto semplice. La linea direttissima, come credo l’intera rete italiana (salvo la linea AV Roma Napoli) è alimentata a 3000v corrente continua. Il progetto per l’alta velocità è quello di un alimentazione a 25000v corrente alternata.
    I treni dell’AV hanno doppia alimentazione, mentre il resto del materiale rotabile no. Una volta passati ai 25000v non sarà più possibile per i treni intercity e interregionali utilizzare la direttissima. Per capire quanti poi si impiegherebbe per andare da Chiusi a Firenze o Roma basta consultare l’orario e vedere quanto impiegani gli interregionali che fanno tutta la lenta. Nell’ipotesi opiù ottimistica ci sarebbero soltanto miglioramenti marginali, ma im piegheremmo sempre molto più di due ore.Perché nessuno ne parla?
    Il sospetto è che con l’illusione dell’AV a Chiusi si determini il definitivo collasso della stazione. Si vada a vedere quanti treni fermano nella stazione Mediapadana di Reggio Emilia (3 al giorno) poi si faccia la debita proporzione fra la “padania” e le nostre zone e d è facile intuire quanti treni AV potranno fermare a Montallese… chiedo scusa Mediaetruria.

  7. luciano fiorani scrive:

    Ah l’archivio!
    Del tentativo in atto di scipparci la direttissima se ne parlò nell’iniziativa pubblica con Ivan Cicconi e anche su questo blog: http://www.chiusiblog.it/?p=14795.
    Però, se ben ricordo, anche allora non è che ci si preoccupò più di tanto. Tutt’altro. Esclusi, come al solito, i quattro rompicoglioni.
    La politica non disse una parola (ma era scontato) ma neppure le forze sociali e i diretti interessati (pendolari in primis ma anche chi ci lavora col treno) fecero sentire la loro voce.
    Chi tace acconsente e poi magari fantastica sulla “mediaetruria”.
    Di questo passo avranno tempo di cambiare il voltraggio in direttissima non una ma dieci volte.

  8. Paolo Scattoni è da tempo che insiste sulla “questione tecnica”. Sarebbe interessante un intervento specifico e approfondito.

  9. pscattoni scrive:

    No Carlo, quello che volevo dire lo so io visto che ho scritto il post. Se poi non è chiaro chiedo scusa. Il titolo mi pare però molto chiaro: quello che è avvenuto oggi può essere l’occasione per un ragionamento SUL LOCALE. Detto questo poi ognuno può commentare come vuole, ma non credo sia costruttivo. Per me la polemica è chiusa. D’altra parte non ho grande passione per i grandi sistemi e le ideologie che spiegano tutto. E’ una questione di gusti.

  10. carlo sacco scrive:

    No,qui si sta discutendo soprattutto di quanto è avvenuto oggi che strettamente è legato all’ambito della riflessione che fa fare il Post tuo.Se inizi il Post dando tale notizia peraltro diffusa da telegiornali ed altri media,tutti pensano che -come dice Cicconi-al di là della propaganda la ”greppia” sia la TAV e non c’è bisogno dell’autorevolezza sua per capirlo. Perchè si deve ridurre il tutto ad una questione tecnica che pur esiste,quando l’autorità giudiziaria procede contro chi ha guidato la politica nei nostri territori di confine?Siamo sempre al solito discorso e beninteso che prima di colpevolizzare persone ci debbono essere le sentenze diversamente non si può parlaredi disonestà.Ma lo spezzettare i significati politici serve a poco.Quello che emerge-come ho già detto nel mio precedente articolo su questo post-è che il marciume politico non ha solo conquistato i vertici italiani ma il popolo intero,e sono sempre di meno quelli che ne sono esenti,e non è vero che non si perda occasione per attaccare il PD. Se non vuole essere attaccato non fornisca l’occasione.Ma nel tritacarne è difficile conservarsi integri,questa è la realtà. Dopodomani se ne riparla,in quanto ad onestà morale dei partiti.

  11. Il sospetto del fumo negli occhi, cui si riferisce Paolo Scattoni, è pienamente legittimo, visto l’elenco di precedenti che potremmo portare ad esempio.
    La tattica ormai è nota: catalizzare l’interesse su grandi progetti che non verranno mai realizzati per far passare sotto silenzio la dismissione di servizi. Basta confrontare tutte le promesse fatte nel tempo per quanto riguarda la Chiusi-Siena con la reale situazione attuale.
    Con la maggior parte dell’informazione locale ridotta a pubblicare solo comunicati stampa il gioco è anche più facile. Sull’argomento in questione tutti i media hanno riportato la notizia ma nessuno, a quanto mi risulta, ha azzardato un minimo di critica o di dubbio.
    Per questo l’impegno principale di chi si pone un obiettivo di cambiamento dovrebbe essere quello di stimolare i cittadini a riappropriarsi del senso critico che chi ha gestito il potere, di qualsiasi colore, ha fatto di tutto per far perdere.

  12. pscattoni scrive:

    Scusa Carlo (Sacco) ma che c’entra? Qui si sta discutenndo di TAV e degli effetti di certe decisioni su Chiusi e i dsuoi collegsmenti.

  13. carlo sacco scrive:

    Sarà difficile far passare dalla testa dell’opinione pubblica italiana il famoso slogan del quale tutti si sono meravigliati e che ancora oggi non ostante tutto i più se ne meravigliano.Quello slogan è rivolto a loro che dopo hanno sempre fatto i discorsi ”riaccomo- danti e costruttivi”, quasi una ricerca della benessere e della felicità collettiva;quello slogan recita così : ”Tanto peggio tanto meglio”.Avversato da tutti,ma proprio da tutti sotto ogni forma tende a prevalere in periodi di crisi, a ritornare fuori ciononostante lo si voglia confinare nei reconditi e bui angoli della storia.Un popolo marcio non poteva non partorire una classe dirigente degna dell’aggettivo che più gli si confà.Ed ancora si insiste. Il prossimo film su questo argomento?
    Forse dopodomani ed uno dei due probabili titoli ?:Voto segreto ovvero l’Oscar della ipocrisia.L’altro titolo: ” Berlusconi, muoia Sansone con tutti i filistei”.In ambedue i casi
    come ne esce il PD ?

  14. pscattoni scrive:

    D’accordo Luciano (Fiorani). ma anche se non fosse una supercazzola, sarebbe una stazione in cui formerebbero al massimo uno o due treni al gionro (come a Reggio Emilia). Quello che invece non si dice è che con la separazione delle linee (lenta e direttissima) i collegamenti per Roma e Fiorenze supererebbero abbondantemente le due ore. E’ questo, secondo me, il nodo da sciogliere. Chi oggi ci racconta la supercazzola di fatto lancia una cortina di fumo sulla questione centrale. E’ una questione tecnica. Se c’è un cambiamento di voltaggio, non c’è volontà politica che regga.

  15. luciano fiorani scrive:

    Oggi al tg3 dell’Umbria hanno dato un servizio sulla “medioetruria” che sarebbe il frutto di un accordo tra la regione Umbria e Marche. Si, Marche, e l’hanno anche ripetuto due volte.
    La “notizia” è la solita: la stazione sarà in linea e sorgerà a Montallese perchè il luogo è baricentrico tra Perugia, Siena e Arezzo e il sindaco di Chiusi è certo che quella sarà la scelta.
    Sul come e quando non una parola, naturalmente. Hanno solo parlato di uno studio di fattibilità (tanto per cominciare a spendere) dai tempi indefiniti.
    Insomma, ad oggi, l’ennesima supercazzola.

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