Un’occasione da non perdere: realizzazione di uno scalo ferroviario sulla linea ad alta velocità

di Rita Fiorini Vagnetti

E’ fuori dubbio che la stazione ferroviaria di Chiusi è motivo di orgoglio e di soddisfazione per tutto il territorio, per i suoi collegamenti con le varie zone vicine, opportuni ed essenziali anche a livello economico, di merci di scambio.

Non è da sottovalutare il fatto che le varie cittadine termali della zona “godevano”, e potrebbero farlo ancora, di facili mezzi di comunicazione che andrebbero a colmare, almeno in parte, ed è questa la speranza, una carenza di mezzi di trasporto, favorendo, anzi forse ripristinando, il senso del turismo non solo di elite ma soprattutto di massa, che può configurarsi anche come problema “sociale”.

In definitiva la città di Chiusi con il suo passato, la sua storia, le sue cartatteristiche, i suoi interessi culturali, archeologici può riaffermare con la realizzazione del nuovo scalo ferroviario il movimento di “persone, di famiglie, di operatori turistici, finanziari e commerciali e quant’altro” che davano vitalità e prestigio senza per altro togliere qualcosa alle altre città, ora in competizione, anzi rappresentando un valore aggiunto.

Tutte le tesi a sostegno possono avere valenze territoriali ma la scelta “deve” cadere su quelle realtà che più di altre significano un punto nodale per i vari spostamenti. La lista civica Rita Fiorini Vagnetti “I cittadini per Chiusi” si fa interprete della necessità di tale operazione a Chiusi e invita il ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Maurizio Lupi a verificare, possibilmente in un tavolo di confronto, quali sono veramente le condizioni ottimali per la scelta giusta e definitiva.

Credo che non si possa e debba affermare, come fatto dal sindaco Scartamelli, “se la stazione nasce, (nascerà) a Chiusi, punto e basta”.

Si ritiene che sia necessario, considerato il clima di tensione a livello nazionale che non fa bene al paese, usare un modo più diplomatico, più moderato, pur affermando con convinzione e determinazione il principio sacrosanto del diritto per Chiusi. Non si vorrebbe, cioè, correre il rischio che tra “piu’ litiganti, ..nessuno goda”, perdere cioè… l’unltimo treno o, forse, il più comodo ed appetibile.

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3 risposte a Un’occasione da non perdere: realizzazione di uno scalo ferroviario sulla linea ad alta velocità

  1. Rita Fiorini Vagnetti scrive:

    “Ognuno la pensi come vuole, siamo proprio nella famosa democrazia di cui spesso ci riempiamo la bocca e il cuore. Il mio intervento, solo per chiarezza, e’ semplicemente volto ad approfondire eventualmente un argomento che credo dovrebbe essere nel cuore e nell’interesse di tutti: la rivalorizzazione del centro ferroviario di Chiusi e il rilancio di una forma di turismo che potrebbe portare al territorio concretamente lavoro, occupazione, benessere e …non sarebbe poco”. Rita Fiorini Vagnetti

  2. Mi sembra chiaro che il nodo di Terontola sia il luogo più adatto per soddisfare le esigenze socio-economiche-cultural-turistiche che accomunano Toscana e Umbria. Quel Patto… sempre teso… a favorire una ripresa del “turismo di massa” che viaggia normalmente e in allegria su e giù per l’Italia con ITALO.
    Sarebbe una gran bella botta di vita ma nutro il sospetto che l’ipotesi rientri tra le classiche boutade in vista di elezioni.

  3. Paolo Scattoni scrive:

    Ci mancava soltanto un intervento antico metodo democristiano del tipo “ci parliamo noi del PDL col ministro Lupi che è dei nostri”. Mi scusi consigliera Fiorini, ma prima di andare a Roma non sarebbe bene rispondere alle obiezioni che in questo blog sono state sollevate?

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