Tessera sanitaria online: alla faccia della semplificazione

di Paolo Corti

Servizi on-line tessera sanitaria…un “ginepraio” informatico…tempo fa, incuriosito dall’innovazione, che veniva pubblicizzata in tutti gli uffici della ASL 7, ho acquistato, presso l’apposito punto, allestito all’ospedale di Nottola il famigerato lettore di smartcard per attivare i servizi on-line della tessera sanitaria…da quel momento è iniziata l’odissea…provate ad andare nel sito della ASL7 relativo all’attivazione del servizio e ve ne renderete conto…scarica un primo software, decomprime, scaricane un altro, ricomprimi, attiva il certificato, copia, incolla….e che c…!!!! (verrebbe da dire…anzi lo si dice)…alla fine della storia, a quel tempo, ce la feci…e come per “magia” il servizio funzionava…analisi, medicine, tutto era on-line….ma che fatica installare questo “insignificante” lettore e il relativo software, cosa praticamente impossibile, anzi del tutto IMPOSSIBILE ad un non esperto…c’è da dire poi che il “ginepraio” si infittisce con sistemi operativi differenti da windows…andate nel sito e verificate voi stessi… (Mac e Linux)

Il bello viene se poi aggiorni il Browser…cosa che normalmente succede ogni mese…allora tutto smette di funzionare e ti devi rifar da capo…ieri avevo necessità urgente di accedere da casa e non c’è stato “verso”!!!

Ma dico, possibile che questa sia la tanto declamata semplificazione!!??…Diamo un semplice codice d’utente, una password da cambiare ogni tanto per sicurezza, come si fa con la carta di credito, con paypal, etc e poi basta!!! Che bisogno c’era di un lettore di smart card ed un software di installazione così contorto!!??

Vogliamo semplificare le procedure, rendere fruibili i servizi anche comodamente da casa, ok ma rendiamo la fruibilità semplice e per tutti!!!

Stavolta per vedere i risultati delle analisi dovrò aspettare il postino…

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8 risposte a Tessera sanitaria online: alla faccia della semplificazione

  1. @ Nicola Nenci

    Peccato che la stragrande maggioranza dei chip delle smartcard ospitano un firmware non open, sviluppato da vacchiappa quale società o multinazionale. Siccome quel firmware non è pubblicato, non c’è di fatto garanzia alcuna che non siano crackabili: non c’è stato alcun review del codice.

    Anzi, a voler essere malpensanti, siccome spesso quei chip sono prodotti da azienda straniere (Cina, USA), non mi stupirei se venisse fuori che gli organi di sicurezza nazionale di quei paesi hanno imposto l’implementazione di apposite “backdoor” nel firmware per permettere il bypass del codice PIN o, addirittura, la clonazione della chiave privata di quei chip…

  2. luciano fiorani scrive:

    A me sembra una notevole sciocchezza. A fine sperimentazione magari scopriranno che un bel corriere privato costa meno ed è più affidabile. Ma di tagliare un po’ di dirigenti quando se parla?

  3. Ecco i tratti salienti della delibera ASL7 n.321 del 9.08.2013
    – i destinatari (dei medicinali a domicilio) saranno costituiti da pazienti cronici ricoverati presso le RSA di pertinenza della AUSL 7e da pazienti c.d. iperconsumatori, selezionati dalla AUSL 7 con il coinvolgimento dei Medici di
    Medicina Generale, fino ad un massimo di 200 pazienti da servire a domicilio, per un massimo di 600
    pacchi nel periodo di sperimentazione;
    – la AUSL7 riconoscerà a Poste Italiane S.p.a. un contributo a parziale copertura dei costi per lo svolgimento del progetto sperimentale, pari ad € 5.000,00 oltre IVA di legge, riservandosi, qualora l’esito della sperimentazione sia valutato positivamente, di procedere all’affidamento del servizio secondo la normativa vigente;
    – il periodo di sperimentazione avrà durata di tre mesi, a partire dal 16 settembre 2013;
    2. di autorizzare l’avvio della sperimentazione in argomento a partire dal 16 settembre 2013, in conformità
    alle linee progettuali individuate dal citato Gruppo di lavoro, precisando che sarà il medesimo Gruppo ad
    individuare ulteriori soluzioni organizzative che si rendessero necessarie in sede operativa, per far fronte
    ad eventuntualità non previste;
    3. di registrare il contributo a parziale copertura dei costi per lo svolgimento del progetto sperimentale
    denominato “Progetto di logistica sanitaria integrata”, pari ad € 5.000,00 oltre IVA di legge al conto
    87104011 “Costi per spese postali e telex” riconducibile all’aggregato EB. IX.10 “Oneri diversi di
    gestione”;

  4. Nicola Nenci scrive:

    Io uso un sistema OS X, e la procedura di installazione e configurazione non mi ha preso più di cinque minuti di tempo. Ci sono alcune operazioni da fare, ma seguendo la guida passo passo non mi sono sembrate poi così difficili. L’uso della smartcard, rispetto ai più diffusi sistemi di autenticazione basati su codice e password, è di gran lunga più sicuro sia per l’utente, che non si vedrà crackare il proprio account, ma soprattutto per la pubblica amministrazione, che ha la garanzia che dietro ogni autenticazione ci sia la persona fisica o giuridica titolare della carta. Io non ho notato problemi all’aggiornamento del browser, ma farò attenzione al prossimo. Ad ogni modo lo sforzo di riconfigurare credo valga la candela: i servizi telematici che Regione Toscana offre non sono soltanto molto numerosi e comodi, ma anche sicuri grazie alla smartcard. Inoltre mi chiedo: è davvero necessario aggiornare il browser ogni mese? Di certo Regione Toscana dovrebbe pensare a delle migliorie da fare, soprattutto nell’interfaccia del sito, ma penso che oggi l’utente medio di computer sia in grado di portare a temine operazioni di gran lunga più complesse del configurare il browser per una smartcard: ben lo sa chi ha installato Windows 8 😀 .

  5. luciano fiorani scrive:

    XBologni. Cos’è questa novità delle medicine consegnate dal postino?
    Spiegacela perchè ad occhio mi pare un’altra “bella pensata”.

  6. Caro Paolo (Corti) dal 16 settembre alcuni cittadini dovranno aspettare che i loro medicinali gli arrivino a casa con il postino. C’è infatti un accordo sperimentale (tre mesi) tra ASL7 e Poste Italiane per la consegna da parte della ASL dei medicinali tramite le Poste. La ASL intende così risparmiare ma quando arriveranno e come saranno trasportati i medicinali? Beh sarà tutto da vedere ma come tanti negozi di vicinato anche farmacie di piccoli centri andranno a scomparire. Ed il tutto, a mio avviso, per spostare la spesa da un capitolo all’altro del bilancio delle ASL e cioè dal capitolo “spesa farmaceutica” al capitolo “spese postali”

  7. carlo sacco scrive:

    Anche questo è un sintomo diretto del DEGRADO Italiano.Mi faccio una domanda:ma nei paesi dove viene usata succede questo? Ma non solo: la stessa cosa è quando viene l’idraulico,l’elettricista,il carpentiere,il meccanico dell’auto,quando si ha bisogno di aggiustare la linea del telefono e mettere le mano sul PC e potrei continuare.Ma tutto questo è una condizione -oltre che ad uno status materiale di non professionalità delle persone preposte a quei servizi-mostrante alla radice una cultura che è distorta e che si basa solo sui tentativi di risanamento dei bilanci(massimizzazione dei profitti con la riduzione dei costi)da parte di chi sta al vertice della filiera,dei tagli,dell’assunzione di personale che magari prima faceva il cuoco poi va a fare l’idraulico.Questa è l’Italia e tale sistuazione è dilagante in ogni angolo.Ditemi o no se è un sintomo di povertà !E per favore non mi si dica che ”queste cose ci sono sempre state”.Non è vero,ancorpiù in queste forme,che mettono in risalto solo un cosa:lo spezzettamento di una classe di artigiani e produttori che spesso hanno una insufficiente conoscenza tecnica di ciò che sta a monte dei problemi e credono di poter fronteggiarne la risoluzione con l’impiego
    di attrezzature magari anche sofisticate, mentre sofisticate,mentre il malato muore di semplice influenza.Non sò se ho reso l’idea.

  8. luciano fiorani scrive:

    Ennesimo esempio della perdita di senso in ciè che facciamo. Le cose si fanno per farle non perchè servono a qualcosa.
    La medicina per ovviare a questi fastidiosi inconvenienti non è in commercio e nemmeno allo studio a quel che ci tocca constatare quotidianamente.

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