Un bilancio che piace alla C.g.i.l. e alla confindustria. E quindi?

di Rita Fiorini Vagnetti

 

Un altro punto importante e significativo per la futura programmazione di sviluppo di Chiusi, discusso nel consiglio comunale di venerdi 5 luglio, oltre a quello della variante urbanistica riferita alla nuova destinazione del Palazzo delle logge (per la quale ovviamente, e per le ragioni espresse anche dal consigliere Cioncoloni) ho votato contro, e’ stato l’approvazione, da parte della maggioranza, della programmazione (piano triennale) delle opere pubbliche e del bilancio di previsione 2013.

La lunga, e vorrei dire senza “anima”, relazione (11° punto all’ordine del giorno) letta dall’assessore al bilancio Bettolini è stata come al solito una “prolissa lamentela” di informazioni per autoelogiare l’amministrazione comunale che e’ riuscita, secondo la lettura, a produrre una vera “svolta storica” per l’incidenza che avra’ nello sviluppo sconomico e sociale del paese…

 Mi chiedo: ci credono davvero? O ritengono i cittadini così “sprovveduti” da credere a una favola che pero’ non sembra avere, almeno per il momento, un lieto fine?

 Qui non c’è il bacio del principe a svegliare la principessa e a nascondere la realtà nella sua, purtroppo, crudele esposizione.

 Le aziende chiudono, i negozi non hanno respiro, l’economia non parte e noi ,cioè loro, cosa fanno?

 Approvano la variante urbanistica a senso unico e presentano una previsione di bilancio che ha “il grande pregio di piacere dalla confindustria alla C.g.i.l”.

 Ma ci si rende conto che un bilancio dovrebbe essere la fotografia delle esigenze reali del paese nelle sue primarie necessità, o si vuole anche in Consiglio comunale cercare di continuare una campagna elettorale che dovrebbe essere terminata qualche tempo fa e che dovrebbe essere soprattutto appannaggio delle forze politiche, dei partiti (data per scontata la loro sopravvivenza!).

  Inoltre non sembra esserci neanche coerenza in tal senso, infatti se le posizioni non sono cambiate, quale C.g.i.l? Quella di ispirazione bersaniana o quella di ispirazione renziana?Sarebbe interessante, per cultura personale, conoscere l’attuale orientamento all’interno della maggioranza di Chiusi.

 Comunque mi sembra ovvio e scontato il mio voto contrario, articolato anche in funzione di un atteggiamento non qualificante e obiettivo nel rispetto delle idee e delle proposte alternative da parte di chi occupa, per scontate ragioni, un posto di minoranza, di opposizione all’interno del Consiglio ma che comunque rappresenta una parte di cittadini che hanno una visione diversamente impostata.

 Si vorrebbe cioè una Chiusi nuova, differente da quella che oggi si presenta alla valutazione e riflessione anche da parte del turista che sembra disorientato e cerca precisi punti di riferimento. E ce ne sarebbero, per visitare un paese con una così grande tradizione umana, sociale, culturale: una Chiusi dinamica, in continua evoluzione, non solo però nelle feste e nelle manifestazioni che spesso sono fine a se stesse e che anzi provocano, se ben si va al fondo della riflessione, anche disagi e malesseri proprio a causa di un’organizzazione sfilacciata e disorganica.

 Si ritiene pertanto che questo rimarrà un sogno: con il bilancio presentato ed approvato dalla maggioranza, Chiusi rimarrà un “presepe vivente” che non sa “sfruttare” le vere risorse e le vere attitudini, cioè le vere vocazioni che dovrebbero essere la forza, l’orgoglio di tutta la cittadinanza.

 Come amara conclusione: “quod non fecerunt barberi fecerunt barberini”.

 

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