Veglia di Pentecoste a Chiusi

 di Marco Fè

<Accresci in noi la fede!> esortano i vescovi della Toscana. In ascolto del monito dei pastori, invitati e guidati dal Vescovo Mons. Cetoloni, circa 120 tra cresimati e cresimandi, con una trentina di genitori ed alcuni parroci della Diocesi di Montepulciano, Chiusi e Pienza sono convenuti, nel pomeriggio di sabato 18 maggio, presso la Catacomba di S. Mustiola, quasi a riscoprire, nelle testimonianze dei primi insediamenti cristiani, i motivi più profondi della fede. Ed è apparso l’essenziale, quella buona notizia che, dopo duemila anni, è capace di risuonare nuova e risolutiva per l’uomo di oggi.

Dalla deposizione di Aurelio Melizio, bambino di quattro anni e due giorni morto durante la veglia pasquale, è apparso il mistero antico e nuovo della più grande festa che l’uomo ha celebrato sin dai primordi della storia per il <passaggio> dall’inverno alla primavera. Festa in cui si è inserito quell’evento fondamentale, anche per la storia del pensiero, che è il <passaggio> dalla religione degli dei, cose create, alla fede in un Dio che è persona. Sempre in questa realtà è avvenuto l’evento politico della liberazione del popolo di Dio dalla schiavitù egiziana.

E la festa è diventata la più grande delle solennità con il <passaggio> di Gesù dalla morte alla vita. Dagli arcosoli delle deposizioni che evocano il trionfo di Cristo Re sul male è apparsa la sacralità del corpo del battezzato che è tempio dello Spirito Santo e destinato anch’esso alla resurrezione. Dalle deposizioni di vescovi, presbiteri, diaconi ed esorcisti è apparsa una Chiesa ricca di carismi che convergono nell’unità dei vari ministeri.

Il gruppo dei pellegrini si è mosso poi dalla Catacomba per raggiungere la cattedrale di San Secondiano dove è stato accolto dall’ inedita performance degli alunni della classe IV della scuola primaria di Chiusi Città che hanno presentato <Mustiola rep>, ovvero un mini spettacolo di danza e parole in musica rep inventato e realizzato dai ragazzi. E’ seguita la sacra rappresentazione <Alle radici della nostra fede> con cui giovani e adulti hanno raccontato teatralmente la storia ed il processo di Santa Mustiola, descritto la vita dei cristiani di quel tempo e realizzato l’immagine di tre personaggi come lo straniero, l’esorcista e Aurelio Melizio che, usciti dalla cripta, hanno raccontato la loro storia, resa ancora più suggestiva dal commento musicale dell’organo. La breve azione scenica si è conclusa con l’annuncio della resurrezione come cuore della fede di ognuno e di tutti. Un’ agape fraterna al centro parrocchiale ha fatto da passaggio alla Veglia di Pentecoste celebrata in Duomo.

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