PD in silenzio fra spifferi e correnti

di Paolo Scattoni

 

Venti mesi fa i giochi sembravano tutti fatti, definitivamente. Scaramelli diveniva l’erede predestinato di Luca Ceccobao, che se ne era andato in Regione con la benedizione di Siena, non ancora toccata dalla bufera MPS.

L’allineamento delle posizioni era perfetto. Il partito nel suo congresso estivo si allineava, dopo essere stato normalizzato con l’uscita di alcuni (quella clamorosa di Gisella Zazzaretta e Marco Fè).SEL si allineava con la fuoriuscita di mezzo partito locale.

Oggi il panorama è del tutto mutato. Scaramelli si fa paladino di Renzi e coinvolge nell’operazione gran parte del gruppo consiliare. A sua volta Ceccobao non passa una buona stagione in Regione e subiscde un inaspettato voto contrario in consiglio regionale alla sua politica “morettiana” sulla eliminazione di alcune stazioni nelloe ferrovie secondarie, mentre poco o nulla fa contro la strategia delle FS per l’alta velocità, che marginalizzerà le stazioni come la nostra.

Il partito invece rimane attonito al “nunzio” della conversione del sindaco e dei suoi al renzismo. L’attuale dirigenza locale del partito non  ha, per ora, profferito parola. E’ un ritardo che peserà in maniera sempre più negativa.

In mancanza di dibattito si sta consolidando una struttura per correnti

Mi ha molto negativamente impressionato un manifesto pubblicato non subito dopo i risultati, ma covato per essere letto al “momento opportuno”.

Si riportano i risultati e si ringraziano soltanto chi ha dato il voto a Renzi. Si annuncia che “il meglio deve ancora venire”. Una cosa del genere non si era mai vista neppure nei partiti più “correntisti” della prima repubblica. Una pena davvero.

La strategia sfugge, la tattica forse molto meno. Ma non era stato lo stesso Renz che se avesse perso non avrebbe voluto premi di consolazione. Non so Renzi, ma a me pare che i renziani, almeno quelli delle nostre parti il premio lo vogliano, eccome.

Intanto i risultati dell’amministrazione comunale languono. Almeno a me pare. Forse, chissà, sono da solo.

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4 risposte a PD in silenzio fra spifferi e correnti

  1. marco lorenzoni scrive:

    Finora non è mai successo che chi ha perso alle primarie Pd si sia poi allineato… Anzi, è successo sempre il contrario, in qualche caso con conseguenze pesanti (ad Orvieto il Pd perse il Comune, per esempio). Tutto secondo copione. Non c’è nulla di nuovo a Chiusi che non sia successo altrove… ( e che non sia stato raccontato)
    Le correnti c’erano anche prima, adesso si stanno forse cristallizzando e forse davvero “il bello deve venire”. Perché la guerra interna al Pd è stata e resta feroce… E stavolta potrebbe non bastare il fantasma di Berlusconi a ricompattare tutto…

  2. E’ di oggi un articolo sulla prima pagina della Repubblica (segue a pag. 51) ed è intitolato: ” Equicosmo. l’agenzia della fine del mondo “, ed è di Stefano Benni. Credo che debba essere letto, potrebbe far riflettere.

  3. pmiccichè scrive:

    No, non sei il solo ma a Chiusi anche chi si oppone o usa le stesse analisi e gli stessi linguaggi e metodi di chi governa oppure ne utilizza alcuni persino precedenti, che ormai sono inutilizzabili perché anacronistici. In ogni caso gioca lo stesso gioco per adulti che però alla stragrande maggioranza dei cittadini elettori non interessa affatto. Un gioco dove si parla di Partiti (quali? dove?), di alleanze, di strategie, di dietrologie raffinate…tutte chiacchiere e azioni per lo più non commestibili. E intanto, per dirla leopardianamente, si procede in un dolce ma mesto naufragio…..

  4. luciano fiorani scrive:

    La festa appena cominciata è già finita?
    Eppure non bisognava essere Nostradamus per capire come sarebbe stato il dopo primarie. Se si continua a dar retta a qualche stratega d’accatto che spaccia il suffragio universale per democrazia, il rinfocolarsi della guerra per bande è il minimo che ci si deve aspettare.
    Ma veramente c’è chi pensava che dopo le parole grosse volate in queste primarie poi gli sconfitti sarebbero tornati in buon ordine ai loro posti per sostenere le candidature degli amici di Bersani ( D’Alema, Bindi, Marini, Finocchiaro…)?
    Sul fatto che “il meglio deve ancora venire” sono invece d’accordo, specie se scende in campo Monti con una sua lista.

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