Qualche notizia sulle chiese di Chiusi: Santa Maria della Pace in Chiusi Scalo

La chiesa negli anni '20

di Fulvio Barni

L’8 luglio 1915 il vescovo Bellucci costituì una commissione perché dalla stessa fosse verificata la possibilità di costruire una Chiesa a Chiusi scalo. Il 28 ottobre 1917 il suo successore, monsignor Conti, confermò gli incarichi e fu nominato presidente il Comm. Lucio Lucioli.

Il progetto fu affidato all’ing. Fulvio Nardi Dei e fu deciso di erigerla in un terreno di proprietà dell’ex “scuole di leggere, scrivere e abaco”, fondate dal vescovo Pannilini con decreto del 24 giugno 1823, le quali erano di assoluta giurisdizione del vescovo di Chiusi. Il 9 dicembre 1918 i lavori furono appaltati alla ditta Santi Socciarelli e il 1° agosto 1919 fu posta e benedetta la prima pietra. Fu deciso anche di raccogliere offerte tra i fedeli, ma l’iniziativa non ottenne l’esito sperato, date le difficoltà economiche del periodo post-bellico. La cifra raccolta, al 6 febbraio 1920, ammontava a 21.760 lire.

Papa Benedetto XV, nel marzo dello stesso anno, fece recapitare alla curia un’offerta di 25.000 lire. Nell’ottobre del 1920 alla Chiesa mancava soltanto il tetto, ma alla commissione i soldi per metterlo in opera. Un’offerta di 9.000 lire da parte del Conte Pietro Ottieri della Ciaia, 8.000 del Comm. Lucio Lucioli, 5.000 del Grand. Uff. Francesco Bologna ed altri soldi inviati da Papa Pio XI resero possibile la copertura. Nel 1923 l’ing. Fulvio Nardi Dei morì e la direzione dei lavori fu affidata all’ing. Guido Bonci Casuccini. Finalmente nell’agosto del 1926 i lavori furono ultimati, il 7 settembre la chiesa fu consacrata e l’8 settembre, festa della Natività di Maria SS., solennemente inaugurata.

Il giorno 18 febbraio 1929 muore l’arciprete Vittorio Leandri ed è nominato nuovo parroco della cattedrale mons. Nello Mannelli. Da quel momento si passò all’erezione della parrocchia di Santa Maria della Pace. Papa Pio XI l’autorizzò con lettera apostolica il 24 ottobre 1929. Dopo aver costruito una modesta casa parrocchiale, il 10 ottobre 1930 fu nominato il primo parroco nella persona di don Otello Saletti, mentre il decreto vescovile, che dichiarava la chiesa parrocchia a tutti gli effetti, fu emanato il 30 settembre, sempre dello stesso anno. Il riconoscimento civile, espletate le pratiche legali, avvenne il 3 ottobre 1939.

I fedeli si adoperarono moltissimo per fornire alla Chiesa tutte le suppellettili necessarie. Le due cappelle laterali, che

erano state costruite grazie alle donazioni del conte Pietro Galeotti Ottieri ddella Ciaia e del commendator Lucio Lucioli furono dagli stessi arricchite di due pale d’altare. Il 29 ottobre 1930 le suore Maestre Pie Venerini, già presenti a Chiusi nel collegio femminile che portava il nome della principessa Beatrice Paolozzi Strozzi, andarono a prestare la loro attività nell’assistenza ai bambini ed il 4 novembre fu aperto un asilo.

Dieci anni più tardi la scuola dell’infanzia ebbe nuovi locali. Purtroppo, anche per Chiusi, arrivarono gli atroci giorni della seconda guerra mondiale. Il 21 novembre 1943 avvenne il primo bombardamento della stazione con conseguente sfollamento degli abitanti. Il secondo ebbe luogo l’11 aprile 1944 ed aggravò una situazione già molto seria che si fece sempre più difficile e pericolosa sul finire del mese. Poi il fronte si avvicinò e devastazioni, distruzioni e dolore non si poterono contare più, allo Scalo e in città. Il Parroco di quelle tristi giornate era don Giovanni Bindi.

Fonte delle notizie: Raccolta don Giacomo Bersotti.

 

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7 risposte a Qualche notizia sulle chiese di Chiusi: Santa Maria della Pace in Chiusi Scalo

  1. romano romanini scrive:

    il campanile fu costruito negli anni 50 e l’inclinazione è dovuta ad un assestamento asimmetrico del terreno sottostante che obbligò ad interventi di consolidamento con palificate in cemento armato. Probabilmente le spese impreviste per questi lavori non consentirono il completamento della copertura. Il tetto (in metallo e rame) fu realizzato nei primi anni 70 .

  2. fulvio barni scrive:

    Non sono a conoscenza del periodo in cui fu costruito il campanile e nemmeno i testi di don Bersotti ne parlano, ma penso che sia dopo il secondo conflitto mondiale.

  3. pscattoni scrive:

    Da tempo è in redazione una storia della parrocchia. Immagino che il tema sia stato affrontato. Mi informerò.
    Credo che la pendenza del campanile sia dipesa da una non prevista “interferenza” con il sistema fognario. Ma sono ricordi molto sfuocati.

  4. marco lorenzoni scrive:

    Se non lo sa Fulvio Barni e se i testi di Don Bersotti non sono chiari in proposito, certamente Don Antonio e altri esponenti della Parrocchia lo sapranno, così come forse lo saprà l’amico Paolo Scattoni attento alle cose di Chiesa e anche a quelle dell’urbanistica chiusina…
    (E’ solo una curiosità, la mia. Ci dormo lo stesso la notte, sia chiaro…).

  5. marco lorenzoni scrive:

    Esisteranno, penso, notizie più certe circa il campanile.
    Comunque, negli anni ’60 già c’era. Visto che della Chiesa sono noti tutti i progettisti e direttori dei lavori, sarebbe interessante sapere anche chi è l’artefice del campanile pendente e per quale motivo pende…
    Un capolavoro del genere mica è roba da tutti…

  6. carlo sacco scrive:

    Mi par di ricordare che il campanile sia successivo,roba anni ’50 / 60.Ricordo questa notizia della ”pendenza” come un fatto di quegli anni.Credo nei primi anni del secolo ci sia stato un prete di cognome Rocchini che sovraintendeva tale Chiesa e che dovrebbe essere stato parente della famiglia che ha gestito la Trattoria Porsenna al di là del passaggio a livello,dove ha lavorato per più di 50 anni mia zia, la madre del geom.Bruno Rocchini coniugata con Vittorio Rocchini detto anche ”Chielli”.Tale soprannome derivava dall’esortazione fatta a piccolo Vittorio Rocchini da suo padre -al secolo Angiolino”quando ai treni andavano a contendersi i viaggiatori che scendevano a Chiusi,li inquadravano e li ”difendevano” da altre insidie concorrenziali per non lasciarseli portar via; lui davanti alla fila ben inquadrata ed figlioletto Vittorio dietro che veniva redarguito ”Chielli, chielli” nel senso di ”tienili a bada”.da lì il soprannome ” Chielli”.In Toscana siamo micidiali per appioppare i soprannomi che diventano identificazione delle persone vita natural durante.

  7. marco lorenzoni scrive:

    Il campanile “pendente” (ma purtroppo per Chiusi non bello e famoso come la Torre di Pisa) è contemporaneo alla Chiesa, cioè del 1926 o è successivo?
    Chissà se l’assessorato al Sistema Chiusi Promozione ha mai pensato di sfruttare questa caratterisica. Nella zona è l’unico così: tutti gli altri campanili stanno tutti belli dritti…

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