Un impianto di compostaggio alle torri?

di Anna Duchini

Sembra tornare d’attualità l’insediamento di un impianto di compostaggio nel comune di Castiglion del Lago, la localizzazione pare sia stata individuata nei pressi delle torri Beccati questo e Beccati quello. L’impianto dovrebbe servire tutta l’area del Trasimeno.

Si tratterà probabilmente di un bel capannone in cui verrà trattata la frazione umida dei rifiuti. Insomma una bella concimaia industriale piazzata in una delle poche zone di pregio del nostro territorio rimaste incontaminate e già attrezzate per il turismo lento con la ciclabile che collega Chiusi scalo ad Arezzo lungo il sentiero del canale della Chiana.

Naturalmente la competenza della decisione è umbra ma le ripercussioni, se l’impianto sarà realizzato, ci saranno anche per noi.

E’ singolare che la localizzazione sia stata individuata proprio in un’area così di pregio dopo che tutto il comprensorio del Trasimeno è stato ampiamente saccheggiato con case e capannoni a casaccio in ogni dove, negli ultimi decenni.

L’impianto dovrà essere rifornito poi da un numero consistente di camion autocompattatori che sviaggeranno per strade non certo adeguate a questi mezzi.

Bisognerà accertare se si tratta solo di un’idea o se già l’iter della decisione è cominciato. E’ il caso quindi che anche la nostra amministrazione comunale, vista la vicinanza al confine, verifichi l’attendibilità di queste voci e faccia i suoi passi per tutelare il versante chiusino dell’area.

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6 risposte a Un impianto di compostaggio alle torri?

  1. marco lorenzoni scrive:

    Confermo l’assemblea di domeni sera a Villastrada (vedi http://www.primapainachiusi.it). Non è questione di NIMBY (non nel mio giardino, per intendersi meglio)… ma del fatto che non si capisce come mai impianti del genere vengano ipotizzati sempre in zone di pregio e guarda caso sempre a confine con altri comuni: sta succedendo la stessa cosa a Panicale, successe qualche anno fa a Cortona… Sembra quasi si voglia scaricare il prblema su altri..

  2. pscattoni scrive:

    @ Farnetani. Insomma c’è la solita decisione presa dall’alto senza informare la popolazione. Finora qui si è cercato di capire e mi sembra il minimo.

  3. lucianofiorani scrive:

    L’impianto nella zona delle torri è più che un’ipotesi. Venerdì prossimo a Villastrada ci sarà un’assemblea pubblica per discutere della questione.
    Sarebbe il caso che anche qualche chiusino si faccia vedere…e sentire.

  4. carlo sacco scrive:

    Vorrei sottoporre alla riflessioni dei lettori un fatto sempre più presente nella nostra epoca, di come il sitema irrazionale proceda per la sua logica strada e come tenda a flettersi e ad adeguarsi alle strutture che trova intorno a se nel suo divenire. Tale forza di affermazione è sempre più maggiore quanto è sempre più minore la forza dei cittadini a reagire alle imposizioni del sistema politico-economico che gli stessi cittadini hanno contribuito a determinare. Tale patto cittadini-sistema è la cosa più scellerata che possa succedere poichè il sapore che ne esce è quello che si realizza in una compressione economica delle classi meno abbienti (quelle più in alto gradualmente che si sale la scala sociale sono sempre quelle più garantite e che si riservano un posto al sole). Non a caso in una Italietta Montiana che prende il 70-75% dei consensi sotto uno stesso asse (che è politico, e che vede il PD scalpitare per liberarsi di Di Pietro e di SEL e la questione sta avendo velocissimi risultati quindi stà riuscendo egregiamente!), in un momento come questo di grande sbandamento di chi invece dovrebbe reagire scendendo in piazza. Figuriamoci se chi dice di difendere i poveri pensi ad una cosa del genere. Roba da vecchiume storico la definiscono, salvo poi incazzarsi quando devono prendere il treno per andare a Roma ed arrivarci dopo due ore e 40 minuti. Ma fosse solo quello….

  5. Sergio Resta scrive:

    Anch’io ho ricevuto informazioni attendibili da rappresentanti politici di Villastrada, che giudico attendibili e allarmanti. Il progetto, che non vide la luce nel territorio del comune di Castiglione del Lago, a distanza di quindici anni di distanza torna a imporsi con forza e senza lo sfavore delle popolazioni che vedevano a rischio colture e vocazione turistica dell’areale del lago Trasimeno. E’ bene che l’amministrazione intervenga al fine di fare luce su un progetto il cui impatto ambientale potrebbe dissolvere una delle poche fonti di reddito del nostro territorio: il comparto turistico.

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