Le questioni di fondo che non si vogliono affrontare

di Roberto Donatelli

Prendo lo spunto dal commento di Miccichè a “Uidù presenta i propri progetti alla giunta”. Credo che fare paragoni fra differenti nazioni sia futile, ogni nazione ha le sue caratteristiche e le sue tradizioni che dipendono da vari fattori, non sempre umane.

Il fatto rimane che il mio Paese è uno tra i peggiori tra i cosiddetti Paesi civilizzati. Tutti parlano degli evasori, nessuno parla del fatto che il sistema di tassazione italiano è iniquo ed induce all’evasione. Gli onesti si tolgono la vita, 39 suicidi fino ad oggi causati da problemi finanziari, causati a loro volta dal sistema. I nostri politici sono i più strapagati a livello europeo e mondiale, e non c’è alcuna traccia che pensino a tagliarsi lo stipendio, nonostante lo stato di crisi in cui versa la nostra Nazione.

Abbiamo il Grillo nazionale, un comico che ha smesso di esserlo perchè ha capito che è più facile fare soldi cavalcando l’onda. I biglietti per vedere un suo spettacolo vanno dai 35 ai 55 euro, e tutti a dire che sarà lui il “salvatore’ della patria”. Tutto questo senza parlare del sistema di assistenza sociale o, per meglio dire, della mancanza di un sistema di assistenza sociale.

Se poi ci mettiamo la burocrazia e il sistema giudiziario credo che più buio di così non si può. E noi andiamo avanti a scannarci fra noi sostenendo questo o quel partito, questa o quella figura politica. Ma dove sono finiti gli Italiani di una volta? Quelli che hanno versato il loro sangue per far si che la nostra spezzettata Nazione diventasse una Patria? Vi ricordate il monologo di Benigni sull’argomento?

Si parla con vanto di 3 chiusini che fanno parte del progetto spaziale, mentre Chiusi sta morendo e non c’è alcuna traccia di invertire di rotta. Si organizzano vari incontri per discutere su questo o quella publicazione, o per parlare dei treni mentre a Chiusi vengono fatte cose che dire che fanno rizzare i capelli, è un eufemismo. Vedi il cambio di circolazione intorno al Museo. Un incidente che aspetta di succedere! A parte la qualità dell’aria di coloro che si siedono sulle panchine dei giardinetti. Si parla di edificare qua e là come se la crisi non ci fosse.

Nessuno parla del fatto che Chiusi può far fronte alla crisi sfruttando il suo enorme potenziale turistico. Per fare questo servono infrastrutture. Infrastrutture che Chiusi può benissimo fare senza bisogno di “sfigurare” la Città. Senza infrastrutture tutta la pubblicità che viene fatta sarà sprecata. Anche un bambino di 5 anni capirebbe tutto questo. Come mai quelli che non hanno più 5 anni da un pezzo sembrano non capirlo, o per meglio dire non vogliono capirlo? Perchè quando si parla di queste cose sul Blog, o ci si glissa su, o si cambia argomento? E qui si entra in un altro discorso. Credo che L’Italia non sia altro che uno specchio (molto più rovinato) di quello che sta succedendo in tutte le parti del mondo.

Il riassunto è: progresso + buona volontà + intelligenza = incerto presente ed ancora più incerto futuro.
Affermerei che la Vita ha misteri non contraddizioni, il che vuol dire che il paradosso deve essere di nostra creazione. Sono più che mai convinto che i problemi che affliggono la nostra società e la nostra epoca potranno essere risolti soltanto con un attento esame dei singoli componenti del paradosso, particolarmente dell’ultimo componente, il concetto di “intelligenza”.
Anche qui stessa storia, o si glissa o si cambia totalmente argomento. Perchè? Siete felici e contenti di vivere nell’incertezza che la nostra epoca offre? Sperate che un domani tutto questo buio si dissolva? Come?
Organizzare un incontro per discutere di queste cose possa essere fattibile. Io non so come farlo, ma sono pronto ad esporre in pubblico le mie idee in merito. Sarebbe una serata differente dallo stare a guardare la televisione o parlare di quello di cui noi tutti siamo al corrente: il mondo sta andando a rotoli e il nostro Paese più velocemente degli altri.

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10 risposte a Le questioni di fondo che non si vogliono affrontare

  1. D’accordo con Sacco…..ogni cosa cercherà di sopravvivere il più a lungo ed il meglio possibile, credo si chiami istinto di sopravvivenza. La TEORIA riguarda, appunto la sopravvivenza e la prosperità dei singoli individui da cui derivano, si dice, le specie. Ammettiamo, per un momento, che la teoria non sia valida, ne consegue che noi, cercando di sopravvivere il più e il meglio possible seguiamo una strada sbagliata……se la teoria non è valida ne consegue che l’intelligenza non si sarebbe potuta evolvere, quindi non può essere ciò che distingue noi esseri umani da tutte le altre specie. Non può essere usata come metro di giudizio per le capacità di un individuo e la sua non evoluzione nega anche il concetto di stupidità. Cominciare con il discutere su questo credo che darebbe l’input giusto allo spirito di sopravvivenza.

  2. carlo sacco scrive:

    Personalmente non posseggo una conoscenza profonda delle teorie darwiniane ma riconosco che è bene lasciare gli spazi aperti affinchè certe teorie, come tutte le teorie partorite dalla mente dell’uomo possano essere confutate,analizzate e cambiate in ogni loro parte o nel loro”tutto” se dimostrate scientificamente inesatte nel tempo e quindi ben venga la sua posizione.Quanto alla teoria darwiniana dell’evoluzione oltre che a rappresentare una pietra miliare nel cammino della conoscenza umana,mi sembrava di sapere che l’evoluzione riguardasse anche l’intelligenza e che tale facoltà non fosse fatta a compartimenti stagni per cui ” se c’era c’era” o se” mancava mancava”come dato di fatto assoluto.La base dell’intelligenza sapevo che era un insieme di fatti biochimici e fisici che avvenivano nella nostra mente sulla cui base potevano influire condizionamenti ed avvenimenti esterni che condizionavano il nostro modo di pensare e quindi anche di comportarci.Se tutto questo oggi è rimesso in discussione non lo sò,ma è certo che se così fosse ci sarebbe anche da rimettere in discussione la ragione alla quale attribuiamo anche la nostra sopravvivenza della specie, anche se spesso sembra che proprio per tale ”ragione” molte volte si cada sempre più nel baratro.Occorre anche vedere quale significato attribuiamo alla parola ”ragione”.
    Credo però che se tale diatriba esiste,non sarà in breve tempo che verrà risolta.

  3. ….Darwin riusci’ a capire il meccanismo della vita, la sua evoluzione. Non un’impresa da poco! Darwin pensò anche che questo meccanismo fosse quello alla base delle origini delle specie, la teoria, appunto, dell’evoluzione. Non importa quale sia la causa dell’origine delle specie, quello che è fondamentale e che tutte le evidenze scientifiche a nostra disposizione, e mancanti ai tempi di Darwin, affermano che il meccanismo non può essere alla base delle origine delle specie. Ne consegue che tutte le nostre credenze vanno riviste, inclusa quella del concetto di ‘evoluzione dell’intelligenza’. Spero di essere stato chiaro.

  4. carlo sacco scrive:

    Donatelli, l’abbiamo rifatta più volte questa discussione, anche in privato. Io non sono un ”negazionista” poichè se si segue quello che tu dici si arriva a dire in parole povere che tanto è inutile sbattersi, l’uomo non è cambiabile,il concetto di evoluzione è una nostra idea ma non suffragata dalla realtà oggettiva.Se si arriva a dire così è inutile anche battersi per una vita che possa essere migliore per noi stessi e per gli altri, accettiamo questo concetto e se tutte le forze che vanno contro le possibilità di un qualsiasi cambiamento ci vanno contro. E’ una nostra illusione quindi della quale abbiamo bisogno di nutrirci per stare al mondo ?I non ci credo che sia questo. La Storia ti smentisce Donatelli eh ? E ti smentisce perchè ti ha fatto vedere che se applichi la dinamica alle cose della vita ti evolvi: puoi anche sprofondare evolvendoti ma cambi il mondo intorno a te ed il modo di pensare tuo e degli altri.E’ quello che a parole vorrebbero tutti, solo che in tale dinamica ci si scontra con gi interessi degli uomini e dei gruppi di uomini. Ma anche quelli possono cambiare, guarda in negativo ed in positivo la storia della Cina per esempio…

  5. …..”che non ha dato il meglio di se nella scala evolutiva”. Dove è scritto che è cosi…. si crede che sia cosi. C’è una grande differenza fra il credere che un qualcosa sia cosi e la realtà oggettiva di quel cosi. Il concetto di ‘intelligenza’ rientra nel credere che sia cosi. La realtà oggettiva afferma che non può essere, punto e basta. Visto che si parla di un concetto, penso che metterlo in discussione sia il minimo che si possa fare, invece di accettarlo ad occhi chiusi. Se poi vogliamo continuare a tenere gli occhi BEN CHIUSI, beh, per lo meno non lamentiamoci dello stato delle cose, o dare la colpa a questo o quello.

  6. carlo sacco scrive:

    Probabilmente mi sono spiegato male, ma intendevo dire per spiegare il concetto di intelligenza per esempio: chi l’ha detto che quella nostra sia ”intelligenza” (che noi reputiamo che tale possa essere) se è il contrasto fra il genere umano che induce e porta alla sua stessa estinzione?
    La discussione del concetto d’inteligenza messa a raffronto col ”Divino” c’entra ben poco, ma mi sembra che non abbia detto questo..volevo solo far vedere che l’alternativa alla spiegazione del disastro umano che vediamo intorno e del quale tu parli, si orienta al ”divino” proprio per l’impotenza dell’uomo ad assurgere ad una umanità migliore. Il laccio a tale viatico è un laccio egoistico di una creatura che ancora non ha dato il meglio di sè nella scala evolutiva. Tale creatura è l’uomo.

  7. Scusa Sacco, ma che centra il ‘divino’ con il discutere sul concetto di ‘intelligenza’?

  8. carlo sacco scrive:

    Tutte le elocubrazioni che si fanno intorno alla vita ed alle sue ”propaggini’ sono interpretazioni umane. In questo senso il senso del ”Divino” immesso nei nostri cervelli fin dalla nascita potrebbe portare in direzioni molteplici, talvolta anche opposte, se non fosse stato coltivato nei millenni per scopi materiali di altri uomini e indirizzato dentro ferrei steccati di come debba essere intesa per esempio la moralità.
    L’uomo razionale alzando lo sguardo al cielo si sente una inezia se guarda il cielo stellato e fa propria l’ansia che suscita in lui l’infinito. E’ su tale ansie e limitatezze tutte umane che si fondano le religioni (per esempio) dove molta parte del genere umano sfoga con risultati grandi e positivi le proprie ansie individuali. Ma spesso senza avvertirlo se ne ottunde la mente. La cura della vita è la vita stessa.

  9. Sarà come dice il Fiorani, ma io credo che sia più la paura di guardare nello specchio e vedere il ‘buio’. La mancanza di commenti al post credo ne sia una prova. Nelle immortali parole del Benigni “La Vita E’ bella”. Chiunque abbia visto il film sa che lo stesso ha lasciato gli spettatori con un senso di speranza e di ‘leggerezza’, nonostante le bruttisime cose di cui parlava. La Vita E’ cosi. Non sono ne uno scienziato, tantomeno un saggio, ma sono una persona a cui piace la Vita, in tutte le sue sfaccettature. Sono convinto che solo un attento esame dei componenti del paradosso, possa far si che la Vita sia bella, cosi come lo è.

  10. lucianofiorani scrive:

    Il fatto è che c’è disabitudine a discutere pubblicamente anche perchè le decisioni da tantissimi anni vengono prese in circoli ristretti e allora anche la voglia di confrontarsi svanisce.
    Ma la forza delle cose sembra stia riportando parecchi a uscire di casa e guardarsi intorno perchè così proprio non va.
    Poi, ovviamente, temi e questioni, ognuno predilige quelli che sente di più ma occorre un risveglio in tutti i campi.

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