Il congresso provinciale del Pdl ha ricompattato i moderati di Chiusi

di Gaetano Gliatta*

Domenica 4 marzo si è svolto il Congresso del Popolo delle Libertà per la provincia di Siena.

E’ stato uno straordinario esercizio di democrazia interna condita da una tutt’altro che morbida disfida tra le due parti antagoniste.

La prima capitanata da Claudio Marignani rappresentate dell’anima più berlusconiana del partito, la seconda guidata da Francesco Michelotti che al suo seguito ha potuto contare sul supporto di tanti giovani universitari e soprattutto sulla componente ex AN del partito.

A uscirne vincitore è stato Claudio Marignani con circa il 60% dei consensi al quale, in qualità di consigliere regionale, chiediamo di essere vicino quanto più possibile al nostro comune in modo da poter rappresentare le nostre istanze in regione in particolar modo sul dissennato Piano strutturale messo in atto dall’attuale amministrazione comunale di Chiusi.

Osservo che, ad eccezione di qualche colpo basso tirato dall’una e dall’altra parte in fase di campagna elettorale, si possa essere pienamente soddisfatti del congresso presieduto dall’onorevole Capezzone, portavoce del PDL a livello nazionale, che ha ottimamente gestito le fasi congressuali agevolando soprattutto la massima regolarità ed imparzialità nelle fasi più delicate delle votazioni.

Cosa cambia per Chiusi? Senz’altro un ricompattamento del fronte dei moderati chiusini.

Da registrare, per il nostro comune, è lo straordinario impegno messo in opera da Rolando Peccatori che ha appoggiato la lista Marignani e che è stato premiato con una elezione per preferenza; grande è stato anche l’impegno di Lorenzo Fratoni ed il suo straordinario papà ai quali vanno i miei personali ringraziamenti per l’impegno profuso.

Un grazie anche alla professoressa Rita Fiorini Vagnetti che ha dato manforte a tutte le fasi congressuali e al dottor Busato che ha tessuto per tutte le fasi del congresso delle straordinarie pubbliche relazioni finalizzate a migliorare i rapporti all’interno del partito.

Impossibile non ricordare il grandissimo Paolo Paolucci e famiglia che da sempre si spendono per la causa del partito e che hanno dato un importante contributo al congresso; un abbraccio anche a Paolo Agresti e Gianluca Corso che mossi da una straordinaria passione politica, non perdono occasione per far conoscere le ragioni dei moderati.

Tanti altri sono i chiusini che si sono adoperati per questa importante fase per il PDL senese e in qualità di Coordinatore comunale del partito li ringrazio tutti.

*Coordinatore comunale del Pdl di Chiusi

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3 risposte a Il congresso provinciale del Pdl ha ricompattato i moderati di Chiusi

  1. Per indole e convinzione diciamo che sono di ‘sinistra’, e non sono mai appartenuto ad alcun partito politico. Le ragioni le ho espresse, credo, nel commento..
    Credo che il Blog pubblichi, o stasera o domani, un mio articolo. La prego di leggerlo. Naturalmente potrà essere d’accordo o no, ma credo che esprima il punto di vista di come ‘vedo’ le cose.
    Cordiali saluti.

  2. Gaetano Gliatta scrive:

    Gentile Sig. Donatelli, in ordine alla sua lezioncina sulla moralitá, non conoscedola, vorrei prima capire se lei si sente piú vicino al PD di Lusi, alla sinistra di Goracci o altro. Qualora, come mi pare di capire, si dovesse comunque compiacere dell’attenzione che la magistratura ha posto su Silvio Berlusconi, le ricordo che dopo 18 processi penali in 20 anni, sono riusciti a produrre zero condanne al costo per la comunitå di una manovra finanziaria. Se poi si volesse interessare alla cronaca di questi giorni il fatto che un procuratore generale annulli un processo per gravissime irregolaritá nel caso dell’Utri dovrebbe angosciarla piú che rassicurarla. Cordialmente

  3. Me lo aspettavo! Ha vinto l’anima più berlusconiana, e poi si parla del ‘dissennato Piano strutturale’. Il Piano strutturale è senz’altro dissennato, ma che sia proprio l’anima berlusconiana che lo noti mi sembra un pò troppo. Sbaglio o è stato l’ultimo decennio del Governo che ha portato il nostro Paese sull’orlo della bancarotta finanziaria e morale? Forse se lasciamo da parte i Partiti non ci troveremo a scegliere fra la padella e la brace, a meno che i nostri governanti non imparino a mettere prima l’interesse dei cittadini e poi il loro. Credo che nel mio Paese questo rimarrà una speranza e basta.

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