Perchè “La Primavera” ha votato NO

di Giorgio Cioncoloni*

“La Primavera di Chiusi”, nella seduta di insediamento del consiglio comunale, ha votato contro l’approvazione delle “linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti del mandato”, illustrate dal sindaco, perché quello presentato non era un atto di indirizzo, ma un programma elettorale e per di più talmente vasto che si poteva definire un “libro delle illusioni”.

La relazione programmatica costituisce il primo atto di indirizzo che il Consiglio comunale compie nei confronti del sindaco e della giunta. Si trattava quindi di dare un mandato preciso, per realizzare provvedimenti precisi, chiari, scadenzati per ordine di priorità e facilmente verificabili nella loro esecutività.

Approvare le linee di indirizzo nella forma presentata dal sindaco avrebbe significato dargli carta bianca, senza alcuna possibilità di controllo da parte del Consiglio comunale, che perderebbe così la sua funzione essenziale, considerando anche il fatto che molti provvedimenti non passeranno nemmeno al vaglio dei consiglieri perché di competenza della giunta.

Come sarebbe possibile, infatti, controllare che l’attività sia in linea con gli indirizzi approvati quando si è dato mandato al sindaco di fare “di tutto e di più”. Qualsiasi provvedimento sarebbe sicuramente in linea con una tale direttiva.
L’unica priorità indicata era quella della conclusione del percorso del Piano strutturale. Tutto il resto non erano che una serie di enunciazioni generiche delle quali non si coglieva l’effettiva realizzabilità, né in termini di fattibilità, né in termini di capacità di reperimento delle necessarie risorse economiche.

Approvare questo documento avrebbe voluto dire, al sindaco e alla giunta: “voi lavorate tranquillamente, noi consiglieri comunali ce ne andiamo a casa e ci ritroviamo tra cinque anni a giudicare quello che avete fatto”. Questo non lo potevamo permettere, per rispetto del nostro ruolo e per rispetto dei cittadini che lo hanno legittimato.

Non si può continuare a considerare il Consiglio comunale come una fastidiosa formalità da assolvere solo perché prevista dalla legge e noi faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per impedire che questo accada, in coerenza con quanto promesso agli elettori in campagna elettorale.

*Capogruppo della Primavera in Consiglio comunale

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