Da Chiusi storie sull’immigrazione

di Paolo Scattoni

Non so se il mio sia una sentimento condiviso. A me viene da vomitare quando sento nei talk show televisivi giornalisti politicamente schierati esprimersi sul problema dei richiedenti asilo. Spero per loro che siano pagati bene per questo impegno che è diventato per i sedicenti giornalisti molto più impegnativo della direzione di giornali che vendono poche migliaia di copie.

Sarò sempre grato all’indimenticato amico Claudio Provvedi. Mi incaricò di seguire un richiedente asilo ospite della sua associazione Tavola di Renè. Ho così scoperto l’attuale realtà della situazione politica della Nigeria e quanto fosse pericolosa la posizione in quel contesto di chi si impegnasse per una causa storica come ad esempio l’autonomia del Biafra. Tramite questa persona ho conosciuto molte storie più o meno simili. Quelle persone oggi lavorano tutti, pagano le tasse, ma devono affrontare pesanti percorsi burocratici per poter rimanere in Italia.

Per me la soluzione sarebbe semplice. Penso ad una sorta di “patente di italianità a punti”. Gli elementi sarebbero semplici. Ci sarebbero i punti per la conoscenza della lingua. Presso le scuole di italiano per stranieri è ormai consolidato la classificazione di conoscenza linguistica. Facile ricavarne un punteggio per la patente di italianità. Anche la conoscenza della nostra Costituzione dovrebbe essere riconosciuta.

C’è poi il lavoro: dallo stagionale sino al contratto a tempo indeterminato. Anche per questo non sarebbe difficile un riconoscimento per la patente a punti. Nella patente ci dovrebbe anche essere la situazione dell’abitazione. Anche per questo si va dall’accoglienza alla casa in affitto e a quella di proprietà Fra i richiedenti ne conosco uno che ha acquistato un piccolo appartamento dove abita con la sua compagna, anche lei nigeriana. Le rate del mutuo equivalgono ad una residenza in affitto.

Nella patente a punti ci potrebbero essere i riconoscimenti scolastici italiani. Ci sono corsi serali (per esempio la scuola alberghiera di Chianciano) che sono frequentati

Io credo che un po’ di storie farebbe bene fossero conosciute dai giornalisti da voltastomaco.

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10 risposte a Da Chiusi storie sull’immigrazione

  1. Paolo Scattoni scrive:

    Questo ha dichiarato il ministro Valditara “Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”.
    È smentito dalle statistiche. Cosa non si farebbe per qualche voto.

  2. pscattoni scrive:

    Non mi va ripetere quanto già affermato. Per me rimane valido anche se un po’ datato questo articolo apparso sul sito dell’agenzia ONU per i rifugiati: https://www.unhcr.org/it/risorse/carta-di-roma/fact-checking/rifugiati-4-luoghi-comuni-smentire/

  3. carlo sacco scrive:

    Sono abbastanza informato su quanto ha fatto Claudio Provvedi al quale in più di una circostanza ho contribuito portando diversi abiti e quindi tanto di cappello a lui ed alla sua creazione che poi però -se non mi sbaglio- purtroppo è stata ostacolata da altri ai quali non andava molto a genio la sua azione in quel settore di iniziative.Non voglio entrare in tali diatribe ma capisco che spesso succede quasi sempre cosi e quando viene odorato che qualcuno o qualcosa in quel campo sia fuori dalle”righe della
    ortodossia”allora avvengano i boicotaggi e questa è una legge che ci potresti rimettere l’orologio sul fatto che si manifestino tali discrepanze poichè si sono sempre manifestati comportamenti della stessa natura che hanno sempre messo in evidenza la salvaguardia del proprio modo di operare soprattutto finalizzato al ricevimento di soldi pubblici.Ognuno difende il proprio osso da rosicchiare evidentemente e se c’è qualcuno che intacca l’equilibrio và isolato e fermato.Questa è la sorte toccata a Claudio Provvedi e della quale molta cittadinanza si è presto dimenticata i perchè.
    Per certi centri di accoglienza sono d’accordo con te che si rasenti ”il lager”ma di contro esiste anche un problema di esborso dei soldi pubblici che non può non essere citato e sorvolato come avviene invece in italia mentre in altre nazioni europee
    gli esborsi dei soldi pubblici sono nettamente minori.Ma qui il perchè lo si sà ma non lo si vuole vedere.

  4. pscattoni scrive:

    x Carlo Sacco. Per ora il “non possiamo ospitarli tutti” non si applica perché di arrivi ce ne vorrebbero addirittura di più. Sull’integrazione io ho visto le contraddizioni. Ci sono centri di accoglienza del pubblico che si potrebbero definire da tortura. Ci sono anche iniziative private o di volontariato molto migliori. Ho citato quello che ha fatto Claudio Provvedi su cui puoi informarti.

  5. carlo sacco scrive:

    X Paolo Scattoni.Chi ha parlato di 2 diritti costituzionali in contrasto ?Il Diritto è uno solo ed è quello sancito dall’articolo che nomini.Punto.Ma tu m’insegni che una cosa è l’articolo ed un altra è dare seguito a tale norma nella realtà del quotidiano.E allora secondo quell’articolo a chi dovremmo dare asilo dal momento in cui gli stranieri che nel loro paese non godono del diritto sancito dalla nostra costituzione?Sai quanti ce ne sono?Centinaia di milioni.Ed è chiaro che essendo così i flussi vanno regolati con le norme che sono proibitive dell’afflusso dei profughi che lavoro non hanno ma hanno il diritto di essere salvati in mare e su quest’ultima cosa non ci piove e ti dico di più che non vorrei essere scambiato per uno di coloro che dicono ”l’italia agli italiani”e che và tanto di moda nel leghismo nostrano ed in Fratelli d’Italia,roba di pancia,ma dal momento che lo capisci da te che non possiamo ospitarli tutti,ci deve essere una regola e che è quella basata sul lavoro e sulla facoltà di averlo ed anche sulla facoltà di non affidare tali questioni ad organizzazioni che beccano soldi pubblici per l’assistenza poichè questo è diventato sin da subito un business per l’associazionismo a scapito dei cittadini.Altro che posizioni caritatevoli….di caritatevole non c’è nulla quando si affronta il problema dei soldi soprattutto da parte di coloro che ne prendono molti e che ne spendono pochi.Non immagini chi siano? Semplice no ?

  6. pscattoni scrive:

    x Carlo Sacco. Ci sarebbero due diritti costituzionali in contrasto? Quando succederà ne riparleremo. Che gli immigrati “rubino” il lavoro agli italiani non è credibile e sono ormai rari quelli che lo dicono. Molte organizzazione dei datori di lavoro da tempo dicono che ce ne vorrebbero sempre di più. Gli immigrati che conosco io non fanno certo dumping visto che sono occupati regolarmente e pagati secondo contratto di categoria. Sul lavoro nero degli immigrati occorre repressione del fenomeno che non spetta certo a loro.

  7. carlo sacco scrive:

    Paolo Scattoni,una domanda:secondo te il lavoro è un diritto oppure no? Oppure è un diritto solo se venga data l’opportunità di lavorare e se non venga- data dal momento che se qualcuno te la dia-a casa mia vuol dire che gli convenga altrimenti tale opportunità come ben si comprende non viene data?E allora mi sembra che quando ci riferisce all’articolo della Costituzione non ci dovrebbe essere in quelle righe tanto da essere soggetto all’interpretazione.Voglio dire che riferito alla persona straniera soggetto di quel diritto,quell’impedimento che vive nel proprio paese non è la stessa cosa-rispetto al diritto- di un cittadino italiano che non ha lavoro? Ti sembra che citare quell’articolo possa far variare la legge della domanda o dell’offerta di lavoro quando il lavoro venga fornito solo se ci sia convenienza a fornirlo ?Vorrei sapere come la pensi rispetto a tale diritto visto che gli italiani che non hanno lavoro dal punto di vista appunto del diritto sono sullo stesso piano degli immigarti.E bada bene,non faccio riferimento al discorso”vomitevole di ”prima gli italiani”che tanta gente crede che debba essere un qualcosa che debba avere la precedenza,ma rispetto al diritto,le condizioni delle quali fruisce l’immigrato all’interno del suo paese non sono davvero la soddisfazione di un suo diritto ma dal momento che tale diritto viene riconosciuto dall’italia come mai per gli italiani tale diritto non c’è e lo stato non lo fà osservare?

  8. pscattoni scrive:

    Art. 10 della Costituzione: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.”
    Non c’è molto da aggiungere.

  9. carlo sacco scrive:

    E’ vero ciò che dice Sorbera: i casi li conoscono ma non li vogliono volutamente descrivere e questo aumenta il sentimento di pancia della gente.Il problema esiste però,non nascondiamocelo,affidato agli slogan che” non possiamo ospitarli tutti’che detto così risulta vero nei numeri ma ancora siamo il paese che accoglie meno.Anche l’Europa è responsabile di questo perchè ha fatto orecchie da mercante e si è girata dall’altra parte con una sedicente sinistra che meno problemi doveva affrontare di questo tipo e più voti prendeva.Le nazioni europee potrebbero parlare su come bene o male sono riuscite ad organizzarsi per far fronte a tali problemi.Il fatto che venga detto di non”poterli prendere tutti” è cosa vera e detto cosi come viene detto apre la porta a speculazioni di ogni tipo anche speculazioni in essere che riguardano i soldi pubbblici per un tanto a migrante percepiti dall’associazionismo quasi sempre di natura religiosa poichè le differenze anche dentro tali settori ci sono se le cose corrispondano al vero sul fatto della percezione di un tanto a migrante a differenza di altre nazioni europee-vedi Germania con 25 Euro a migrante e noi italia a 35 euro. Certo, il nostro mondo e la nostra politica è sempre stato un campo profittevole per fruire di soldi pubblici ma fino a quando lo sarà tale status non è dato da sapere.I trasferimenti in Albania con le navi che trasportano 8 persone nei centri fanno anch’essi rivotare lo stomaco.

  10. enzo sorbera scrive:

    Sono storie che non vogliono citare: le conoscono, ma gli fa comodo ignorarle per poter gridare allo scandalo. In realtà, lo scandalo sono loro e i loro giornali, beneficiari di soldi pubblici per poter stare in piedi, visto che non li legge nessuno.

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