di Paolo Scattoni
Quando spinto dall’ottimismo della volontà prevedevo una futura elezione di Ferdinandi a sindaca di Perugia, un amico mi invitò alla prudenza ricordandomi il proverbio “non dire gatto se non l’hai nel sacco”. Ho invece insistito ed è andata bene.
Ci riprovo con la candidatura alla presidenza della Regione, indicando un nome che probabilmente ci permettere un’interlocuzione sul tema dei collegamenti e della stazione di Chiusi. Non sarebbe difficile visto il rifiuto di Tesei e il suo assessore Melasecche a considerare qualsiasi alternativa alla stazione in linea a Creti, costosa e allo stesso tempo dannosa.
Faccio un nome che per la verità circola da tempo: Stefania Proietti, sindaca di Assisi dal 2016. Nella vita precedente è stata docente universitaria e ricercatrice nel settore dell’ingegneria industriale. È coautrice di ben 70 pubblicazioni. Le sue competenze sarebbero essenziali per gestire da governatrice la transizione ecologica in Umbria. Il suo riferimento culturale principale è la lettera enciclica di Papa Francesco “Laudato si” del 2015, probabilmente alla base della sua decisione di darsi all’impegno politico. Tante buone premesse.
X Carlo Sacco. In sostanza si dice che non ho doti divinatorie e quindi non potevo prevedere un risultato così vicino a quello della candidata di centrodestra. Figuriamoci. L’obiettivo della mia posizione era più banalmente quello di contattare il prima possibile la nuova sindaca per sollecitare un incontro con OpzioneZero.Tutto qui. La cosa è stata fatta con la lettera qui pubblicata.
Purtroppo non ho riferimenti a Perugia’ altrimenti qualche telefonata l’avrei fatta.
Qualora si materializzasse la candidatura di Stefania Proietti per le regionali umbre, credo che dovremmo seguire la stessa strada. Stessa cosa da fare con un candidato della coalizione di centrodestra se non fosse ricandidata la Tesei, sempre sorda alle sollecitazioni della nostra associazione
Si, è andata bene, ma non perchè hai insistito tu, ma perchè si è dimostrata valida pur nella tempesta destrorsa che ha colpito la regione, la scelta di più di una forza che ha fatto diga si è dimostrata vincente proprio per un pelo ( grosso modo 48% contro 52 %) ed avrei sfidato chiunque a sentenziare con assoluta determinazione tale risultato prima dell’apertura delle urne. Quindi prendiamo atto di aver vinto ma per il rotto della cuffia,sperando che questo suggelli l’inizio di una risalita di una sinistra vera,di cui non solo ha bisogno Perugia ma tutta l’italia….e la cosa veramente difficile è quest’ultima,questo logicamente insegna anche che alle cose di certo per farle vere occorre crederci.