Ancora sulla stazione in linea fra ambiguità e reticenze

di Paolo Scattoni

Ci risiamo. Sulle ferrovie sette sindaci fanno il bis  Lo aveva annunciato il Corriere di Siena in un articolo del 25 febbraio. Questa volta l’articolo non è firmato, ma sembra di una velina confezionata ancora una volta da un giornalista di complemento. Già titolo e occhiello anticipano i soliti toni compiacenti..

Lunedì 27 febbraio a Firenze presidio organizzato dai primi cittadini e poi occupazione simbolica degli uffici del Gruppo FS. ‘Trasporti più efficienti’ i sindaci di sette comuni protestano in piazza”

L’articolo sintetizza le rivendicazioni che possiamo suddividere in due parti. La prima del tutto condivisibile riguarda il miglioramento della Chiusi-Siena, ma anche di altre linee come la Sinalunga Arezzo. Sono misure rivendicate ormai da molti anni. In tempi assai remoti la regione Toscana si era mossa, purtroppo senza successo.

La seconda parte invece trova la contrarietà di molti. La contestazione a Chiusi anche di forze politiche come quella dei tre gruppi di opposizione. Uno di questi gruppi è  Possiamo che ha motivato la recente uscita dalla maggioranza anche col forte dissenso sulle decisioni per la stazione.

Su questo blog se ne discute da anni. Si tratta della realizzazione della stazione in linea a Montallese. Le obiezioni nel tempo sono state tante. Prima di tutto la funzionalità. Per l’utente locale che alla stazione va con il mezzo privato sarebbero costretti a dover utilizzare in un viaggio di andata e ritorno in alternativa l’alta velocità o quella “normale” per ovvi motivi (il recupero della proprio automobile. È già stato scritto.

Il secondo motivo che sconsiglia la stazione in linea sono i costi. A essere prudenti ci vorrebbero almeno una trentina di milioni considerando i servizi a supporto (p.e. i parcheggi). La valorizzazione dell’attuale stazione ne richiederebbe venti volte di meno.

Il terzo motivo è di carattere ambientale. La linea passerebbe a poche a poche decine di metri dalla riserva del lago di Montepulciano e con un consistente consumo di suolo.

L’alternativa della stazione Alta Velocità, a fronte di un aggravio di cinque minuti sarebbe una soluzione per tutti i problemi sollevati.

Meraviglia davvero l’adesione del Sindaco di Chiusi alla rivendicazione della nuova stazione in linea a Montallese. Ma su questi specifici punti non c’è mai stata risposta. Sembra ormai inevitabile la costituzione di un gruppo di studio e proposta per la valorizzazione della stazione di Chiusi. La vicenda del carbonizzatore ACEA ha dimostrato che è possibile.

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2 risposte a Ancora sulla stazione in linea fra ambiguità e reticenze

  1. pscattoni scrive:

    Non sono d’accordo con Daria (Lottarini). Che oggi gli stessi sindaci non ne parlino non significa secondo me che abbiano abbandonato l’idea. Invito a considerare i due articoli scritti sul tema. Il primo articolo è quella firmato da Massimo Montebove di cui abbiamo già parlato. Si voleva far credere che nel Consiglio comunale aperto che la richiesta da quel Consiglio  fosse quella della stazione in linea fosse quella della stazione in linea. Lo diceva sin dal titolo (https://www.chiusiblog.it/?p=40638). Il secondo articolo è quello citato in questo post. Questa volta non è firmato ma ribadisce i contenuti del primo..
    Chiedo a Daria: ma è un caso o questi articoli sono stati ispirati da qualcuno? e nel caso chi li ispira. Daria sa bene che queste uscite non avvengono per caso.
    Se il silenzio sull’argomento di sindaci e consiglieri rappresentasse un cambiamento di parere sul tema perché non si attivano per l’eliminazione della previsione della stazione in linea a Motallese nel Piano strutturale?

  2. Daria Lottarini scrive:

    Negli ultimi giorni sulla stampa sono apparse varie prese di posizione da parte dei consiglierei regionali Scaramelli, Paris e Rosignoli riguardo alle problematiche della linea Chiusi-Siena. Vi è stata anche una interrogazione in regione. Diciamo che si sono svegliati alla buon’ora…Sono anni che i pendolari di quella tratta denunciano quotidiani ritardi, annullamenti di treni nell’indifferenza generale. Ora, dopo che da più parti viene chiesto di puntare l’attenzione sulle infrastrutture del territorio sulle tratte brevi, come appunto la Siena-Chiusi, tentano di cavalcare la tematica con il solito opportunismo.
    Allo stesso tempo nei comunicati delle varie amministrazioni che hanno partecipato al presidio a Firenze, è scomparsa la questione della stazione in linea, le richieste sono concentrate sugli altri interventi. Forse si sono resi conto che c’era una bella contraddizione tra il chiedere una stazione nuova e anche investimenti sulle altre tratte? Ho dei grossi dubbi che sia così, ancora è tutto molto nebuloso, non si vede nessun programma strategico sulle infrastrutture nè a livello regionale e men che meno da parte del governo.

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