Le strisce blu non sono un servizio

di Luciano Fiorani

Nell’ultimo Consiglio comunale le consigliere di Chiusi Futura oltre alla mozione sul Regolamento del referendum comunale (approvata, con modifiche, all’unanimità) hanno presentato anche un’interrogazione sulla situazione economica riguardo agli incassi per i parcheggi a pagamento e se la ditta che li gestisce percepisce pure una percentuale sulle multe relative a quegli spazi.

Sulla prima parte la vice sindaco Frullini ha risposto puntualmente e con dovizia di particolari mentre alla seconda richiesta non ha risposto.

Lo farà nella prossima interrogazione, immagino.

Gli incassi ovviamente risentono della pandemia e variano notevolmente tra il prima e con il covid.

L’affidamento esterno, secondo l’Amministrazione è un affare in quanto non comporta nessun tipo di oneri per il Comune, il contratto in essere con la ditta riconosce a quest’ultima il 19% degli incassi.

I cittadini di Chiusi hanno uno sconto del 50% ma in pochissimi ne usufruiscono.

La ditta provvede a quanto necessario, dallo “scassettamento”, al tenere in funzione le macchinette e a fornire, come è successo in passato, ausiliari del traffico.

Il contratto scadrà nel 2023 e quel 19%, ha detto la vice sindaco, sarà impossibile confermarlo come già avviene in quasi tutti i comuni limitrofi.

Questi sono i numeri (arrotondati) degli incassi e delle spettanze alla ditta negli ultimi quattro anni:

Incassi percentuale per la ditta

2018: 65.000€ 14.000

2019: 64.000€ 15.000

2020: 12.700€ 3.000*

2021: 31.000€ 5.000*

Totali-173.000€ 37.000

*Nel 2020 c’è stata l’esenzione per covid che è stata prorogata fino ad aprile 2021.

La media annua incassata dal Comune in questo periodo è di 35.000€.

La vice sindaco ha anche riportato l’opinione del Comandante della polzia municipale secondo cui questo tipo di gestione è un affare per il Comune.

Probabilmente, dal suo punto di vista, ha ragione il dottor Giannini ma a mio modo di vedere stiamo parlando non di un servizio reso dal Comune alla collettività ma di un ingiustificato “balzello” verso i cittadini perché, non essendo il nostro comune sottoposto a particolari pressioni turistiche ci vuol poco a capire chi è che si fruga in tasca per raggiungere quelle somme.

Sono sempre stato e resto dell’opinione che le strisce blu nei piccoli paesi come il nostro non hanno alcun senso se non quello di far cassa.

E allora, se quello è il problema, per una buona Amministrazione non dovrebbe essere difficile scovare tremila euro di risparmi mensili in un bilancio dell’ordine di svariati milioni.

Togliere questa gabella mi sembrerebbe un bel gesto distensivo verso i cittadini già alle prese con rincari di ogni tipo.

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4 risposte a Le strisce blu non sono un servizio

  1. Carlo Giulietti scrive:

    D’accordo con Luciano sul balzello che potrebbe essere evitato, aggiungo che non averlo potrebbe essere usato anche come pubblicità per attrarre gente. Trentacinquemila Euro sono poco o nulla se raffrontati ai costi di una pubblicità professionale.
    Qualcuno potrebbe dire che il risparmio individuale sarebbe minimo, ma come si usa dire per i “regali”, in genere, conta più il pensiero che il valore.

  2. pscattoni scrive:

    Che ci voleva dirlo? Qualche secondo.

  3. Daria Lottarini scrive:

    Non ritengo corretto dire che alla seconda domanda non è stata data risposta, sono state fornite le cifre devolute alla società gestrice. Precisare che non viene devoluta una parte delle multe avrebbe completato la risposta forse, ma non ne avrebbe inficiato la completezza.

  4. pscattoni scrive:

    Intanto sarebbe opportuno prioritariamente dare una risposta anche alla seconda domanda, quella sull’eventuale partecipazione alle multe relative al mancato pagamento per le soste nelle strisce blu.

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