Sul finire di questa calda estate, la centralina (ASCO), di sperimentazione per il monitoraggio della concentrazione di PM10, elaborata durante il progetto AirSelfcontrol offre molteplici spunti di riflessione. Le modalità di messa in condivisione dei dati (temperatura, umidità, PM10), oltre a garantire una base di aggregazione per altri progetti di scienza di cittadinanza, consente alla cittadinanza di prendere coscienza – e agire in prima persona – per la tutela dei beni comuni. Infatti, l’utilizzo di strumentazione a bassa costo e la consapevolezza ambientale possono rappresentare quel primo piccolo passo verso la svolta della riconversione verde e l’economia circolare, reso concreto nel quotidiano di ogni persona.
Un altro elemento di riflessione è rappresentato dal fatto che le centraline di monitoraggio offrono dati per prendere coscienza anche su quanto ogni azione a livello locale, nella somma generale, influiscono sui cambiamenti climatici. Quindi, ingenerare un dibattito diffuso a più livelli su aspetti non riservati solo agli ambientalisti, ma che riguardano tutti.
In questo contesto si potrebbe avere un contributo all’accoglimento di istanze largamente condivise anche a livello internazionale relative alla proposta ai Comuni e alle Regioni di approvare una mozione specifica sulla ‘Dichiarazione dell’emergenza climatica e ambientale’. La dichiarazione di emergenza climatica, infatti, è già stata sottoscritta nel mondo da più di cinquecento città e da alcuni parlamenti nazionali. Rappresenta una azione mirata a sensibilizzare più persone sul dovere morale dello Stato e di tutte le istituzioni ai vari livelli territoriali nel rispettare un patto sociale intergenerazionale, che impone alle attuali generazioni di lasciare un pianeta vivibile soddisfacendo i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.
Richiedere, attraverso congrue azioni mirate, la messa in campo di iniziative che hanno come scopo finale la riduzione delle emissioni e l’incentivo all’impiego delle energie rinnovabili, incentivare il risparmio energetico nei settori della pianificazione urbana, nella mobilità, negli edifici, nella nuova realizzazione (sistemazione) di aree verdi urbane.
Sarà possibile in questo modo, pertanto, dare slancio a una visione basata su nuove relazioni sociali ed economiche in modo da rendere effettiva la svolta contro i cambiamenti climatici come nuova frontiera per migliorare il sistema economico e la qualità della vita di tutti, nessuno escluso.
Fosco Taccini ha ragione sarebbe un peccato interrompere un’esperienza che ha prodotto risultati significativi. Secondo me la sua forza sta nell’aver lavorato con attrezzature a basso costo. Per l’avvio ha avuto bisogno di quache risorsa, ma oggi può continuare con risorse modeste, con forme di autofinanziamento. Questo da un lato, dall’altro gli effetti possono essere di grande rilievo per il cambiamento della qualità della vita su realtà periferiche come le nostre.
Il blog è una delle risorse a disposizione.