Palapania: ma cosa c’è dietro?

stadio-in-costruzionedi Romano Romanini

La logica del “prima si fa e poi si vedrà” rivendicata con orgoglio dal Sindaco anche nell’ultimo Consiglio comunale è la stessa che ha guidato i suoi predecessori Ceccobao e Scaramelli quando hanno prima ideato e poi tentato di costruire lo stadio del Gabbibo. Anche allora furono espressi gli stessi concetti con la stessa retorica e arroganza.

Ho ormai maturato la convinzione che dietro a tutta questa operazione ci sia altro. Altro che non so e neppure riesco a immaginare. Ma che pure deve esserci. Come spiegare altrimenti la continuità e la perseveranza con cui tre amministrazioni per quasi 15 anni (e ancora non è finita) hanno insistito testardamente a voler buttare una quantità sproporzionata di soldi in una ex cava di cui, tra l’altro, non è mai stato fatto neppure il ripristino ambientale (obbligatorio per legge)?

Un’opera la cui necessità è un pensiero inventato.

5 mln di euro sarà il suo costo finale, il 55% del bilancio annuale del Comune. Un’enormità. Perché tutti questi soldi in una ex cava? Perché costruire un centro sportivo per “i nostri ragazzi” a 2 km dall’ultima casa del paese?

E pur di costruire qualcosa si è optato per un progetto confusionario e contraddittorio dove tra “refusi”, elaborati progettuali che entrano ed escono dai documenti ufficiali come i viaggiatori alla stazione Termini, un impianto di riscaldamento da 1 MW di potenza ma che si accenderà solo per le partite di A2 di pallavolo (secondo l’Assessore Micheletti) si finisce col dire che il Palapania è solo una “copertura”.

L’unica cosa che si è capita chiaramente è che se si vorrà riscaldare adeguatamente ci costerà un botto.  La risposta data dal Sindaco in Consiglio Comunale appare ridicola di fronte a questa montagna di soldi.

Si perché dire che il Palapania si farà per migliorare la qualità della vita sportiva dei nostri figli significa far finta di non capire l’abisso che separa l’enormità della spesa dall’obbiettivo, senz’altro nobile, ma che non è certo la “prima priorità”. Visto che comunque un ottimo Palazzetto ce l’abbiamo già e che ci sono anche altre tre palestre scolastiche più che idonee a soddisfare le esigenze di sport dei nostri ragazzi e delle società sportive.

Con il che il Palapania appare per quel che è realmente: un lusso.

Un lusso (per soldi spesi) ingigantito della pervicace testardaggine nel voler costruire a tutti i costi nella ex cava. E qui ritorno alla domanda: ma perché tutto questo?

Per ora le uniche risposte sono state solo retorica e populismo a piene mani. Proprio come Ceccobao e Scaramelli quando blateravano dello stadio. Poi se ne sono andati e nessuno gliene ha chiesto conto. Voglio sperare che questa volta vada in modo diverso.

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