Pania: quando i soldi sono pubblici occorre ascoltare tutti

impianti-e-tribune1di Rita Fiorini

La poca lungimiranza e la  evidente miopia, detta anche “prosopopea”, di una classe politica ed amministrativa che svolge il mandato come se fosse il “condominio della propria abitazione”, con tutto il rispetto degli amministratori condominiali, lavoro oneroso e difficile sotto tutti i punti di vista.

Ma quando, e questo e’ il mio” ritornello”, in sede di Consiglio, si gestiscono soldi pubblici, della comunità, (per inciso,quelli dei condomini vengono decisi dagli stessi!) di qualunque colore essa sia, non si può assumere l’atteggiamento di chi sembra essere  in possesso dell’unica verità, di chi non ascolta le osservazioni di una minoranza che ha svolto e sta svolgendo il suo compito in modo lineare, senza colpi di testa, pur con tutti i limiti che si possono riscontrare.

L’argomento Pania è stato sin dall’inizio un flop, quasi un bluff, non forse di volontà, ma piuttosto di convenienza, di opportunità locale. È questa un’opera iniziata male che non ha, a nostro avviso, le caratteristiche del successo finale. Poteva essere un’opera importante ma che doveva essere inserita nella realtà del paese, di un paese che ha tante problematiche da risolvere ,a livello sociale. Non ci si può permettere il lusso di “megalomani progetti“, per i quali è necessario impegnare ingenti somme di denaro che, se pur disponibili nelle casse dell’amministrazione, sono però frutto anche di tasse, contributi, prelievi dalle tasche dei cittadini.

E’  doveroso fermarsi ed ascoltare tutti ,anche quelli che sembrano “retrogradi”, che vogliono fermare il cambiamento ma che, in verità, sono forse, per esperienza, maggiormente attenti a qualche riflessione in più e probabilmente abituati  a vedere al di là dei propri interessi,

Mi spiace leggere che la Emma Villas ha dovuto rinunciare alla realizzazione del progetto che, con l’ultima votazione in consiglio comunale (mio solo voto contrario) , era diventato ancora più. oneroso ed ambizioso

È pur vero che un’opera non terminata può essere un brutto biglietto di presentazione per l’amministrazione stessa, ma riteniamo che non sia un buon sistema di operare quello di aggiungere ulteriori impegni di spesa, quando forse si potrebbe” migliorare ma non strafare” , comunque sostenendo  ed incentivando una società che tanto giova allo sport.

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