Il mestiere della banca

banca valdichianadi Paolo Scattoni

Il Sindaco ha pubblicato su Facebook il seguente testo: “Non saremo ‪mai‬ ‪schiavi‬ delle ‪banche‬”

Il messaggio mi sembra confermare l’ovvio. La schiavitù è illegale in tutto il modo. Anche la metafora funziona. E’ certamente da rifiutare una società dominata dalle banche.

Se, però, il messaggio si riferisse ad un rifiuto di credito da parte delle banche ad una società emanazione della EmmaVillas di un mutuo per la costruzione del secondo palazzetto in località Pania, allora il discorso cambierebbe.

Personalmente ho sempre pensato che l’operazione fosse urbanisticamente insensata per localizzazione, poco credibile dal punto di vista costruttivo e di costosa realizzazione. Il rifiuto delle banche mi pare più che giustificato.

Non condivido neppure l’attacco alla Banca Valdichiana di “commentatori” al testo di Scaramelli. Le banche di credito cooperativo, nate con la denominazione di Cassa rurale e artigiana hanno la propria ragione d’essere nella economia sociale di mercato. E’ giusto quindi che valuti il rischio e metta sulla bilancia di un eventuale intervento volto al bene della comunità in cui opera, con possibili interventi in altre iniziative ispirate anch’esse all‘interesse comune.

In un’intervista a Primapagina il presidente della squadra di pallavolo spiega che a Siena gli stanno facendo “ponti d’oro”. Questo fa piacere perché una squadra di serie A necessita di adeguato supporto e se a Siena ci fosse, credo che sarebbe da apprezzare da parte di tutti. I tifosi locali dovranno sacrificarsi un po’ per seguire la squadra. Credo però che sia un sacrificio accettabile a fronte di un investimento che non ha senso e impegnerebbe risorse ingenti fornite dal Comune e quindi da tutti noi.

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3 risposte a Il mestiere della banca

  1. Altro esempio di manifesta incoerenza del nostro sindaco, di professione bancario, che, emulo del miglior Berlusconi, un giorno definisce storico l’accordo per la concessione di prestiti agevolati alle nuove attività imprenditoriali, fatto con la Banca Valdichiana, definita per l’occasione sempre sensibile alle esigenze del territorio, e il giorno dopo le invia strali per l’insensibilità nei confronti dello stesso territorio.
    D’altronde la ricerca del consenso a tutti i costi, finalizzato alle proprie ambizioni di carriera e unito alla memoria corta dei suoi concittadini, porta a questi comportamenti con l’interesse pubblico che passa sempre in secondo piano.
    Nel caso specifico non si comprende perché, invece di prendersela con le banche, non si assume la responsabilità diretta di costruire il palasport, senza cercare intermediari. Con le risorse previste per il contributo in conto capitale ci può pagare benissimo le rate di un mutuo assunto direttamente dal comune.

  2. Romano Romanini scrive:

    Ottimo esempio di arte retorica che tramite la constatazione della ovvietà della affermazione del sindaco pone una domanda indiretta ma serissima: se il sindaco non vuole essere schiavo delle banche, nel caso del nuovo palazzetto per il quale appunto le banche non sembrano intenzionate a dare finanziamenti, quale altra soluzione ha trovato il sindaco,per fare quello che vuole?

  3. roberto donatelli scrive:

    Se ho ben capito, allora Viva la BCC!

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