Ora è ufficiale: Chiusi avanza la sua candidatura per la costruzione della stazione alta velocità nell’area dell’ex centro carni. La presentazione fatta ieri al teatro Mascagni dall’assessore Lanari e dal sindaco Scaramelli è stata accompagnata anche dalla proiezione di alcune slide che prefigurano l’opera; un progetto preliminare offerto gratuitamente da uno studio di architetti romani.
Unanime il consenso dei sindaci della Valdichiana e del Trasimeno così come quello degli esponenti delle associazioni di categoria intervenute. E ovviamente non è mancato il sostegno dei molti esponenti del Pd di area renziana intervenuti.
Da segnalare anche l’adesione “con spensieratezza” del comune di Chianciano che, come si sa, non è più a guida Pd ma è retto da una lista civica. Più problematica l’apertura di Simone Nasorri, portavoce del Comitato pendolari. Unica voce fuori dal coro quella di Mauro Bianchi, capogruppo dei 5Stelle del comune di Montepulciano che ha rilevato nella presentazione della proposta vistose incongruenze e ha tacciato l’iniziativa come mera propaganda elettorale in vista delle elezioni regionali.
Tutti quelli che si sono espressi a favore della nuova stazione hanno confermato, nella sostanza, l’esposizione iniziale del sindaco di Chiusi tutta giocata sul filo della suggestione: dobbiamo guardare al futuro, non possiamo perdere questa occasione, l’opera ci consentirà di agganciarci alla rete alta velocità intercettando nuovi flussi turistici, renderà più umano il pendolarismo su Roma e Firenze…e per quanto riguarda gli umbri è stato ripetutamente sottolineato che sarà l’occasione per uscire da un isolamento di lunghissima data.
A supporto di questa operazione sono stati forniti gli elementi “tecnici” già noti: 400 mila potenziali utenti, scalo privilegiato per i milioni di turisti della vasta area interessata, tempi di percorrenza: 41 minuti per raggiungere Roma e poco più di mezzora per Firenze. La stima approssimativa del costo dell’opera è stata confermata sui 20/30 milioni.
Il clima che si è respirato in un teatro pieno fin nei primi ordini dei palchi è stato quello di una convention politico-amministrativa, molto pochi infatti erano i cittadini comuni presenti all’incontro rispetto alla nutrita schiera di amministratori e politici.
Incoraggiante, in quel contesto, l’intervento del professor Paolo Scattoni che, come membro della Commissione regionale per la promozione della partecipazione, ha ricordato che comunque un’opera di quella rilevanza necessita di un confronto pubblico serio e obbligatorio come prevede la legge regionale toscana sulla partecipazione, in cui tutte le ipotesi dovranno confrontarsi (sia quella sull’ubicazione che sull’opportunità di costruzione della nuova stazione).
Gli ultimi due interventi (quello del sottoscritto e quello di Marco Lorenzoni) hanno ricordato che sotto il tappeto di fiori permangono tanti interrogativi. Troppi. A cominciare dal fatto che nessuno ha saputo spiegare perchè occorra spendere così tanti soldi per una nuova stazione in linea quando già c’è una stazione connessa con la direttissima (che non è l’alta velocità!) e che, volendo, da domani potrebbe tornare ad essere servita dai treni veloci come avveniva fino a qualche anno fa. E da ultimo, ma non certo per importanza: ma davvero dobbiamo rassegnarci a una politica il cui unico orizzonte è quello di sperperare denaro pubblico?
Paolo (Scattoni) ha postato oggi un intervento sull’argomento e sostiene: “Io credo che la richiesta di un approfondimento tecnico il più possibile oggettivo e neutrale debba essere fatto prima di fare della bandiera di MediaEtruria un elemento di aggregazione politica.” Bene. Personalmente credo che sarebbe utile alla cittadinanza.
XSamuele Culicchi. I numeri dello spreco ci sono tutti. Basta andarseli a leggere.
Chi vuole può dare un’occhiata al libro di Ivan Cicconi (uno dei massimi esperti di contratti pubblici): Il libro nero dell’alta velocità.
O informarsi su come funziona, quanto è costata, i treni che fermano e i viaggiatori che muove la stazione mediopadana (quella di Calatrava) costruita accanto al casello autostradale e a ridosso di una città di quasi 180.000 abitanti (venti volte più grande di Chiusi!).
Il costo dell’opera e annessi (parcheggi, viabilità, raccordo ferroviario…) sta andando verso i cento milioni e non è ancora finito. L’incidenza dell’archistar, dicono esperti del settore, non va oltre il 10%. E qui si pensa di costruire una stazione su un viadotto con 20 milioni?
Ma di che si sta ragionando?
Qui l’unica cosa certa è che si vogliono buttare un pacco di milioni per soddisfare gli appetiti contigui a certa politica.
Premetto che anche io avrei bisogno di spiegazioni sul perché sia una colossale cazzata. O meglio: diciamo che nutro diversi sospetti a supporto di questo, ma sono tutte sensazioni per lo più “a pelle”. Non ho numeri. Mi occupo di altro e (di solito) sono abituato a valutare il rientro di un investimento in base a dati più o meno certi e dimostrabili. Spesso lo faccio nei riguardi di interventi di efficientamento energetico… Beh, per stabilire se è meglio un intervento piuttosto che un altro o se comunque conviene o no farlo, di solito si fanno almeno un paio di conti, per stimarne sia il costo che l’efficacia. Qui, vedo che una stima di costi è stata fornita, ma a quando una stima (basata su dati attendibili) del rientro economico? E’ fattibile? Suppongo di sì, con i mezzi odierni. Se no è come dire “se metti i pannelli solari risparmi”… sì, ok, quanto??? Se risparmio 50 euro all’anno (perché magari sono solo in casa e li uso poco) e mi costano 2mila euro, forse è meglio se li spendo per qualcos’altro. Anche se poi tutti sono affascinati dalle fonti rinnovabili e dallo sfruttamento dell’energia solare e nessuno direbbe mai che sono discorsi inutili, così, tout court.
Esempio stupido, ma spero di essermi spiegato.
Battilana, giustamente, pone l’accento sulla differente concezione tra spreco di denaro pubblico e investimento ma la questione è la priorità di destinazione delle risorse pubbliche.
Noi abbiamo una rete ferroviaria locale, utilizzata da più di un milione di utenti al giorno, che è un colabrodo e sulla quale non si spende un euro da anni. Abbiamo una linea dell’alta velocità, utilizzata da poche centinaia di migliaia di utenti, sulla quale sono state spese e si vuole continuare a spendere ingenti risorse.
Quale è la priorità per un investimento?
Perché non si vuol trovare una soluzione per far fermare i TAV a Chiusi, adeguando la stazione esistente, e destinare il resto delle risorse per migliorare la rete locale e la viabilità che conduce a Chiusi? Sarebbe ugualmente un investimento importante per Chiusi e otterrebbe lo stesso risultato di servizio per la valdichiana e il perugino.
Il sospetto è che i politici locali abbiano bisogno di monumenti da lasciare ai posteri con il proprio nome sopra, vedi la pensilina o gli incompiuti stadio comunale e centro merci, a spese dei contribuenti.
Leggo sempre con attenzione ciò che scrive Lele Battilana perchè lo considero persona sveglia, avvertita e non banale.
Anche questa volta, leggendo il suo primo commento, scritto nei modi pacati che gli sono abituali, non ho potuto fare a meno di rifletterci un po’ su.
E la considerazione che ho fatto è la seguente: se bisogna spiegare a Lele (Battilana) perchè la stazione Mediaetruria è una colossale cazzata con le donnine della coop e gli omini degli orti è bene non starci nemmeno a perder tempo.
Spiegamela tu Paolo (Scattoni) così la capisco meglio.
Lele (Battilana), ma hai davvero capito come dovrebbe funzionare?
Le notizie che ho letto in questi ultimi tempi a proposito del progetto della stazione Media Etruria mi fanno venire in mente molte domande ma anche alcuni convincimenti. Bisogna riconoscere al Sindaco di Chiusi di essere riuscito a catalizzare intorno alla sua proposta un interesse non scontato e di aver candidato Chiusi per un progetto di rilancio che non si vedeva da tempo. Non sono in grado di esprimere un giudizio consapevole sugli aspetti tecnici e ferroviari, né tantomeno se potrebbe essere riadattata la stazione esistente , Montallese o Ponticelli. Noto solo che pochi mi sembrano distinguere tra spreco di denaro pubblico e investimento. L’investimento si caratterizza perché genera guadagni superiori ai costi. E naturalmente non solo economici. E sugli investimenti pubblici (Autostrade prima, Direttissima poi) Chiusi ha prosperato a lungo. Certo sarà opportuno il coinvolgimento della popolazione ed un dibattito approfondito, ma liquidarla come bufala, mi sembra riduttivo.
Magari c’è qualche frequentatore del blog che non “frequenta” fb o altro…..per il loro piacere….. il “Verbo”….
http://www.primapaginachiusi.it/2014/11/stazione-alta-velocita-bufala-era-bufala-rimane-la-politica-dice-si-cittadini-rispondono-meglio-di-no/
Probabilmente i nostri amministratori sanno che questo ulteriore, eventuale, spreco di risorse pubbliche non sarà perpetrato, perché li reputo persone intelligenti e consapevoli che, si dovesse concretizzare tale effimera ipotesi, ci guadagnerebbero solo i pochi che potrebbero mettere le “mani in pasta” e non i cittadini che li hanno eletti, né tantomeno gli altri della zona, che comunque pagherebbero per un investimento estremamente irrazionale, irragionevole.
Penso abbiano fatto bene a mettere le mani avanti prima che la proposta sfuggisse in altre direzioni, a monte di questa richiesta credo ci sia, però, solo la coscienza che per avere 10 bisogna chiedere 100 o più e quindi che poi, a valle, si arrivi a ottenere quello che è più ragionevole e funzionale cioè la riqualificazione dell’attuale scalo chiusino.
Con trenta, quaranta o più milioni, quanti minuti aggiuntivi di percorrenza si possono pagare a Trenitalia, quanti marciapiedi si possono adeguare ai treni dell’alta velocità, quanta manutenzione agli scassati treni pendolari si potrebbe fare…?
E questo del raccordo tra linea normale e dell’alta velocità potrebbe essere un’ipotesi da praticare anche per altre stazioni, senza bisogno di ulteriori “Mediopadana”.
cattedrali nel deserto vedi frigomacello stadio ma la storia e la politica hanno poca memoriia,
A quando il progetto del “ponte sullo stretto” che dal pesce d’oro ci porta al serena in meno i tre mnuti? Tanto ormai siamo nelle spese! 🙂 facciamo a chi la racconta più grossa!