Ieri 3 agosto si è tenuto il Consiglio comunale. Sono andato perché mi era stato detto che la consigliera Fiorini aveva presentato un’interrogazione sul “centro logistico”. Come noto sono stati spesi ben due milioni e mezzo di euro, ma il risultato è stato un pezzo di strada praticamente nel mezzo del nulla. Purtroppo il piatto forte non c’è stato a causa dell’assenza (giustificata) della consigliera Fiorini.
Il sindaco ha risposto ad altre interogazioni interessanti presentate dal gruppo della Primavera, Quello che più mi ha colpito, però, è stato il dibattito al punto cinque all’ordine del giorno per decidere uno stanziamento di 22.840 euro a favore della contrada della Fornace per l’acquisizione e sistemazione della sede. La decisione presa all’unanimità è stata dibattuta in relazione all’opportunità di meglio pubblicizzare la possibilità di usufruire dello stanziamento ricavato dagli oneri di rubanizzazione secondaria. Si tratta di cifre versate da chi usufruisce di concessione edilizia.
Ero fra il pubblico e sono rimasto negativamente impressionato dal modo in cui l’oggetto del finanziamento è stato presentato. Nessuno fra il pubblico ha capito dove questa sede sia localizzata. Si è vagamente capito che si colloca in un’area di verde pubblico relativo a una lottizzazione già realizzata. Si è anche vagamente capito che la contrada si è impegnata a gestire lo spazio a verde, ma sul come, niente. Per verificare si consiglia di ascoltare la registrazione, quando verrà messa a disposizione sul sito del Comune.
A proposito deiritardi (anche due mesi) delle pubblicazioni delle registrazioni c’è stata una specifica interrogozione della Primavera. Il Sindaco ha attribuito l’ultimo ritardo a una combinazione sfortunata delle ferie dei dipendenti incaricati della pubblicazione stessa.
Un’altra interrogazione interessante si riferiva alla strana procedura seguita per autorizzare i lavori sul palazzo delle Logge. Infatti i lavori sono partiti prima della definitiva approvazione della variante che li rendeva possibili. Il Sindaco ha letto una lunga dichiarazione in cui si afferma che i lavori potevano essere autorizzati perché conformi anche alle norme del Piano Regolatore anche prima della variante. L’imporessione è stata quella di un’arrampicata sui vetri. Anche in questo caso, però, per comprendere la fondatezza della dichiarazione si dovrà attebndere la pubblicazione del verbale sull’albo pretorio.
Infine notevole e poco chiara per il pubblico che ascoltava la risposta all’interrogazione sull’area dei vecchi lavatoi a Chiusi Città. Era una proprietà comunale ceduta a un imprenditore perché si procedesse a realizzare il Piano di recupero che ne prevede la trasformazione. Dopo diversi anni i vecchi lavatoi sono ancora in stato di completo abbandono e sempre più pericolanti. Secondo la minoranza ci sarebbero degli impegni non onorati e occorrerebbe intervenire. Il Sindaco ha affermato che è tutto regolare e non ci sarebbero strumenti per obbligare il proprietario ad attuare il piano in tempi certi. Di nuovo anche su questo argomento sarà necessario approfondire.
In passato qualcuno si è chiesto se valga la pena assistere a consigli così condotti. Il pubblico sempre più sparuto è puro contorno. Non si fa molto per far comporendere. Molto triste.
Probabilmente chi ha portato avanti un progetto del genere avrà fatto un’attenta valutazione riguardo alla necessità di dotare ogni contrada di una sede propria. Spero almeno che la nuova sede recuperi un locale dismesso.
22.000 euro non sono tanti, ma nemmeno una cifra irrilevante che forse poteva essere destinata, ad esempio, alla sistemazione dell’area esterna della palestra della scuola elementare di Chiusi scalo.
D’accordo ovviamente che si debba approfondire. Si spera che lo si faccia in tempi decenti. Ci vuole poco e uno o due mesi è un tempo assai lungo, ma compatibile con gli impegni di uffici ben più oberati di quelli del nostro Comune..
Insomma che non ci si venga a dire la prossima volta che verrà sollevata la questione da parte di qualche “incauto” cittadino che se n’era già parlato in Consiglio e quindi “che volete da noi?”
Sulsito di Primapagia abbiamo spiegato dove si trova la nuova sede che la contrada della Fornace realizzerà grazie ad un contributo di 22 mila euro del comune (ottenuto tramite bando pubblico), ma è vero che in Consiglio nessuno ha spiegato dove si trovasse. Il pubblico (c’ero anch’io) non l’ha capito Chissà se lo sapevano i consiglieri che hanno votato…
Sulla questione degli ex macelli, adiacenti ai lavatoi, ha ragione la Primavera a chiedere spiegazioni e chiarimenti sul perché il progetto privato sia rimasto lettera morta. Il sindaco si è detto d’accordo, e anche in forza della richiesta della Primavera, disporrà le necessarie verifiche. Così ha detto. Sarà bene che lo faccia.