Gentile ministro Kienge,
mi permetto di esprimere il mio più convinto dissenso sui suoi comportamenti. Lei continua a non reagire agli atti di offesa che le vengono rivolti. Sbaglia.
Si rende conto che sono dei poveracci? Persone sfortunate e con pochissimo cervello che non hanno avuto la fortuna di studiare, o leggere almeno qualche libro, come invece ha avuto lei?
Il loro obiettivo è quello di ottenere una sua reazione di sdegno. Una volta raggiunto lo scopo sarebbero contenti e la finirebbero lì.
Lei invece niente. Così loro continuano imperterriti e intanto il prestigio internazionale dell’Italia ne soffre sempre di più. Si sta rendendo conto del danno che lei sta producendo?
La prego, gentile dottoressa, segua il mio consiglio. Faccia violenza sul suo carattere e sulla sua educazione. Faccia finta di incavolarsi e se ne esca, per favore, con un sonoro vaffanculo. Magari lo faccia alla festa del PD di Genova o di Livorno, dove la sua reazione potrà essere utilmente completata da quella dei camalli di quelle zone.
Non si preoccupi del giudizio delle persone minimamente intelligenti e civili. Saremo tutti consapevoli che il gesto è stato compiuto per amor di Patria.
Cordialmente.
16 risposte a Lettera aperta a Cécile Kienge