Il palazzo delle Logge: propaganda e poca trasparenza

di Paolo Scattoni

Il cantiere per i lavori sul palazzo delle Logge è in pieno fermento. Mi è stato riferito che uno storico commerciante di Chiusi abbia apostrofato un consigliere comunale di minoranza con una frase del tipo “Almeno su questo non vorrete rompere i c……”.

Intanto la solita grancassa propagandistica del comune ci racconta di quanti e quali benefici ci saranno con l’arrivo della sede nazionale di una agenzia di lavoro interinale. Il sindaco si fa fotografare con il titolare di questa agenzia il cavalier Antonio Lombardi. Almeno un vantaggio c’è. Finalmente sappiamo chi c’era dietro al titolare di una sconosciuta (se esiste) impresa di Amalfi (un certo dott. Lauro) che aveva risposto a un bando per una manifestazione di interesse per la locazione del palazzo pubblicato in un periodo assai adatto per favorire la maggior partecipazione possibile: dal 18 al 28 dicembre!!

Bene a quel bando è seguito poi un tentativo di far passare una variante al PRG contenuta a una modifica del piano delle alienazioni e valorizzazione del patrimonio comunale. Quella proposta di variante conteneva una variazione di destinazione d’uso del Palazzo delle Logge. Oltre all’uso privato di quel palazzo che per diversi secoli ha ospitato usi pubblici c’era anche la possibilità di trasformazione in residenze. Non c’è molto tempo per i consiglieri per valutare la variante. Ma a 24 ore dal consiglio c’è una novità. Il punto relativo all’adozione della variante urbanistica viene ritirato.

Riemergerà soltanto il 27 aprile, nel periodo aventiniano delle opposizioni, e così la variante viene adottata all’unanimità quasi senza discussione il 27 aprile. La pubblicazione per le osservazioni del pubblico è del 15 maggio e la scadenza delle osservazioni il 14 giugno. Ci dovrà essere una seduta del consiglio in cui di dovranno discutere. Almeno una ce ne dovrebbe essere visto che lunedì scorso ne ho presentata una.

Intanto i lavori sono in corso senza però attendere l’approvazione della variante. Non si pagano neppure la tassa di occupazione di suolo pubblico del cantiere perché, si sostiene, i lavori sono a vantaggio del pubblico. E bravi!

Allora per rispondere alla domanda del nostro negoziante citato all’inizio: non credo che discutere prima di questioni come questa sia una gratuita rottura dei cosiddetti. Si tratta invece di non condurre queste operazioni in maniera opaca. Il nostro sindaco vanta nel suo curriculum studi su Norberto Bobbio, forse sarebbe bene rileggesse e meditasse un passaggio che è quasi lapalissiano.

Con un apparente bisticcio si può definire il governo della democrazia come il governo del potere pubblico in pubblico. Il bisticcio è solo apparente perché “pubblico” ha due significati secondoché venga contrapposto a “privato” (…) oppure a “segreto”, nel qual caso ha ha il significato non di appartenente alla “cosa pubblica” o allo “stato”, ma di “manifesto”, “palese” per l’appunto “visibile”.

Semplice no?

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