Fondazione: Il mea culpa del sindaco

di Paolo Scattoni

Prima di passare al resoconto del Consiglio straordinario sulle due interrogazioni della Primavera vorrei fare una premessa su due sollecitazioni che mi sono arrivate ai margini.

La prima, una critica fatta con bonomia, sui troppi refusi che accompagnano i miei testi. Me ne scuso e cercherò di rimediare. D’altra parte non è facile coniugare gli impegni di lavoro con quelli del blog che è un hobby. Quindi un invito a partecipare per non farmi scrivere troppo 🙂

La seconda notazione è più seria. Con Luciano Fiorani abbiamo sperato che fosse chiaro che questo blog è aperto a tutti e lo caratterizza chi lo fa. Chi trova eventuali commenti o critiche ingiustificate può correggere partecipando. Il blog non impone una linea e nei fatti è caratterizzato da chi vi partecipa.

Veniamo quindi ai lavori del Consiglio. In apertura il Sindaco ha fatto un fugace cenno alla “impasse” che si è venuta a creare nel Consiglio precedente. Tutto qui.

Nelle comunicazioni si è parlato delle osservazioni al Piano Strutturale che, dopo la richiesta di alcuni consiglieri di esaminarle, l’annuncio del sindaco è che dalla settimana prossima saranno a disposizione degli stessi consiglieri che si potranno rivolgere direttamente a lui.

Di nuovo non si capisce se questo trattamento riguarderà i soli consiglieri o i cittadini tutti. Battaglia forse persa. Comunque vale la pena ricordare che molte delle osservazioni sono a disposizione in questo blog: da quella del Comitato dei cittadini, a quella della Regione. Vedremo se riusciremo a recuperare anche quella della Provincia.

E veniamo all’interpellanza. Riguardava gli incarichi e le consulenze. L’interrogante Cioncoloni tiene a dire che non c’è alcuna lamentela sulla legittimità quanto piuttosto sull’opportunità di offrire spazio al numero maggiore possibile di professionisti cercando di favorire i giovani più qualificati. Il Sindaco, riaffermando la correttezza delle procedure, si impegna a un maggiore attenzione ad un a maggiore diversificazione.

A questo proposito interessante l’analisi svolta dal consigliere Cioncoloni sui 93 incarichi nel periodo 2008-2011. Ben 50 sono andati a 7 professionisti; 17 ad altri sette e soltanto26 ad altrettanti professionisti. L’indicazione comunque rimane quella di pubblicizzare l’albo comunale dei professionisti al quale occorre iscriversi per poter almeno sperare di ottenere incarichi.

Viene quindi il momento più atteso, quello della interrogazione più attesa: il cambio di presidenza e comitato di gestione della neonata Fondazione Orizzonti d’Arte. L’interrogazione era molto semplice: chiedeva conto di motivazioni e criteri che hanno portato alla nomina di una nuova presidente e comitato di gestione dopo appena un mese dall’insediamento.

Qui debbo confessare che fornisco un’interpretazione delle parole del Sindaco che, questo è chiaro, fa autocritica. Quello che ho capito è che Rossella Rosati si è dimessa perché vi sono state indebite interferenze da parte del Sindaco sulla impostazione e gestione della Fondazione.

Di questo il Sindaco si è assunto la responsabilità politica. Ringrazia comunque i dimissionari per il lavoro svolto. La lunga replica dell’interrogante Cioncoloni riguarda soprattutto il metodo tutto opaco. Insomma si deve tornare sulla mancanza di trasparenza.

Si rinnova la richiesta di conoscere i testi delle lettere di dimissioni, ma da questo orecchio il Sindaco non sembra sentire. Lamenta inoltre il mancato coinvolgimento delle opposizioni in tutto il processo: “Avremmo potuto aiutare ad affrontare la crisi e magari convincere i dimissionari a rimanere. Invece nulla di tutto questo”. Quello che si lamenta è soprattutto l’atteggiamento autocratico del Sindaco. Insomma il permanere di una pratica che non incoraggia né la trasparenza né la partecipazione.

Ci sarà tempo per commentare questa incredibile vicenda. Per ora mi sento di condividere la battuta della consigliera Fiorini che ha scalpitato per tutto il tempo per non poter intervenire, secondo regolamento, fatta nel dopo Consiglio: “Ma se c’è stato un grave errore qual’è la sua conseguenza politica?”.

 

PS. Ho finito l’articolo questa notte e solo ora mi accorgo di non aver riportato una notizia importante: il Sindaco ha annunciato che nella seconda metà del mese verrà convocato un  Consiglio Comunale aperto sulla crisi che sta falcidiando nel nostro comune centinaia di posti di lavoro.

 

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19 risposte a Fondazione: Il mea culpa del sindaco

  1. @ Scattoni: “cesso, tamen….” tutti si assumano le loro reaponsabilità

  2. pscattoni scrive:

    Evidentemente non riesco a spiegarmi. La signora Riosati non ha al momento incrichi pubblici e quindi nessun obbligo di rendere nota la sua lettera di dimissioni. Potrebbe farlo spontaneamente. Glielo abbiamo chiesto in tanti. Non vuole. Avrà le sue ragioni. Possiamo sindacare? Secondo me no. Quello che invece possiamo pretendere è che dagli archivi pubblici escano documenti pubblici. La domanda a chi si inoltra? Al signor sindaco. Ora forse è più chiaro

  3. Che c’entra l’archivio? Quale? C’entra solo la responsabilità personale di spiegare perchè si accetta un incarico di responsabilità e dopo un mese si lascia, senza che la fondazione abbia compiuto almeno un atto.

  4. pscattoni scrive:

    Mi sembra un po’ eccessivo: rimanere responsabile dell’archivio anche quando si è lasciato un incarico.

  5. Pretendiamo la pubblicazione. Ma il presidente di una fondazione nominata dal sindaco, non è figura pubblica? E come tale non dovrebbe rendere conto ai cittadini? Mi sermbra però che questa richiesta venga solo da me e da un altro. Quinci, anche qui questioni di maggioranza?

  6. pscattoni scrive:

    Allora siamo d’accordo: rendiamo note le famese lettere. poi potremo discutere se siano rilevanti o meno.

  7. @Scattoni. Non ho problemi ad accettare il fatto che i documenti protocollati debbano essere resi pubblici. Da molto tempo sono fuori e non ho pratica come te delle disposizioni, ma non ho capito il riferimento il riferimento al centralismo democratico. Che c’entra? Allora ritenni semplicemente, che dimettendomi per ragioni politiche (le scelte di Berlinguer) dovessi rendere conto al partito sotto le cui insegne ero stato eletto. Per spiegare quello che volevo dire, forse è opportuno dire che allora Loris Scricciolo (fondatore, direttore e unico scrittore di un mensile – La Ragione-) me ne chiese sul quel giornale pubblicamente conto. Detti le mie spiegazioni politiche, ne nacque un dibattito. Come vedi, non c’entra il centralismo del P.C.I. Accettai volentieri di chiarire le mie ragioni. Pensavo che questo blog si proponesse di essere quello che per me fu La Ragione.Scusate, in genere sono più breve.

  8. pscattoni scrive:

    @Luciano Gherardi. C’è un problema di forma: il sindaco non può rifiutarsi di rendere pubblico un documento protocollato e che ha determinato atti pubblici (le nuove nomine). Siccome il sindaco pare che non l’abbia ancora capito, prima lo fa e meglio è per noi ma soprattutto per lui.
    Può darsi che quella lettera non contenga nulla di significativo, questo lo vedremo quando sarà resa pubblica.
    Non mi pare che l’analogia offerta abbia qualche valore. In quarant’anni di acqua ne è passata sotto i ponti, compreso il cadavere del centralismo democratico. Mi pare.

  9. Aldilà di altre considerazioni, che farò quando avrò le idee più chiare, vorrei dire che non capisco questa attesa così ripetuta della lettera della sig.ra Rosati. Penso anch’io, come Miccichè, che dovrebbe contenere ben poco. Generalmente le lettere di dimissioni sono estremamente formali e senza reali spiegazioni. Quando, poco meno di quarant’anni fa (la giunta attuale dei giovani ha un antecedente molto più giovane, Laurini ed io avevamo ventisette anni!) presentai le dimissioni da vicesindaco, la mia lettera al sindaco era sicuramente più breve di dieci righe. Quella che inviai al mio partito superava le quattro pagine. La sig.ra Rosati, che credo non abbia riferimenti di partito (almeno in questa occasione) potrebbe spiegare qui le sue ragioni. Sono convinto che se non lo farà non potrà che rimanere il dubbio che l’errore non stia tutto da una parte. Che almeno se ne è assunta la responsabilità

  10. pscattoni scrive:

    Caro Paolo (Miccichè) non vorrei soffermarmi su cose su cui siamo d’accordo. Condivido la tua idea che si debba continuare a ragionare sulla vicenda Fondazione Orizzonti. Io dico ancora di più: perché non lanciare un confronto generale sul bilancio di un anno di attività di Scaramelli e la sua giunta e dell’0opera delle opposizioni? Il 16 maggio 2011 le elezioni. Il 29 maggio la presentazione di giunta e programma. A un ano di distanza, fra queste due date potremmo organizzare un dibattito per un bilancio. Non un dibattito di parte o di partito (quelli già sono in programma: vedi quello di lunedì degli iscritti del PD), ma generale dove tutte le posizioni possano esprimersi e confrontarsi. La Fondazione in quel contesto sarebbo uno dei temi principali. Un altro quello del Piano Strutturale. C’è poi il registro delle unioni di fatto, il ruolo della scuola etc.

  11. pmicciche scrive:

    Paolo sono d’accordo che la Forma è Sostanza ed è giusto spingere in modo che la Lettera prima o poi salti fuori anche se probabilmente non aggiungerà granché alla Sostanza. Bisognerà perciò occuparsi di questa Sostanza, con le sue inevitabili conseguenze politiche sia per la Maggioranza che per la Minoranza. Altrimenti il tutto si potrà apparentare ad un Gioco di Ruolo su larga scala, simile alle partite a scacchi in piazza di Marostica. Poi ognuno torna a casa a godersi un bel piatto di pici all’aglione e tutto finisce lì.

  12. pscattoni scrive:

    Non è detto che la lettera contenga molto di più di quanto è stato detto. La battaglia per renderla pubblica deve essere portata avanti comunque, perché non è ammissibile che un documento del genere venga considerato alla stregua di una corrispondenza privata. Se si cede su questo è difficile pensare al Comune come ad una macchina trasparente

  13. Sarà, ma ho la sensazione che ancora il quadro non sia chiaro. Se il vero motivo fosse davvero quello di una eccessiva “invadenza” del sindaco, Rossella Rosati non avrebbe avuto difficoltà a rendere pubblica la sua lettera di dimissioni, nè il sindaco si sarebbe dato tanto da fare per mettere a tacere tutto. Comincio a maturare il sospetto che invece ci sia qualcosa di più scottante nella lettera di Rossella e questo giustificherebbe sia il suo riserbo, sia l’attuale premura del sindaco. A questo punto il pallino ce l’ha in mano Rossella…. Speriamo che lo giochi presto perchè questa incertezza non fa bene a nessuno.

  14. pmicciche scrive:

    Quella di un’ “ingerenza” nell’autonomia della Fondazione era una delle ipotesi più gettonate e probabili. Come stiano veramente le cose è ancora lontano dall’essere spiegato e non credo che la Lettera – vedi il resoconto di Giorgio Cioncoloni – potrà andare più lontano di generiche motivazioni che non entrano però nel merito. Si continua a girare attorno al problema e più il tempo passa e più la situazione diventa inaccettabile. Con buona pace delle Mitologie.

  15. pscattoni scrive:

    Non so se il mio resoconto del Consiglio sia “esatto”. Ce lo potrà dire soltanto l’ascolto della registrazione audio. Credo però possa essere una prima base per la discussione.
    A mio avviso, non è vero che non è successo niente. Ora sappiamo, anche se a larghe linee (forse la pubblicazione della lettera di dimissioni ce lo potrà dire meglio), il motivo delle dimissioni: un’indebita interferenza da parte del Sindaco sulla neo eletta Presidente della Fondazione.
    Il Sindaco lo comunica, si scusa e ringrazia i dimissionari. Ora però la questione è quale sia la “sanzione” politica di questa interferenza (e della precipitosa nomina della nuova Presidente).
    Fra qualche giorno si potrà fare un bilancio del primo anno di lavoro di questa amministrazione e la vicenda peserà non poco.

  16. anna duchini scrive:

    Dal resoconto fatto l’impressione che se ne riceve è che il sindaco abbia detto di aver fatto tutto di testa sua (nomine, sostituzioni, linee programmatiche…).
    La versione non convince perchè le nomine del consiglio della Fondazione e del comitato di gestione sono state frutto di una spartizione partitica fatta col bilancino.
    Il nome di qualcuno che oggi è nella fondazione era addirittura circolato fin dagli accordi elettorali dell’anno scorso.
    Responsabilità del sindaco sicuramente ma anche dell’intera maggioranza che nella gestione della cosa pubblica vede solo una spartizione delle poltrone.
    Se poi le cose vanno male perchè si trovano persone che non si prestano a certe manovre almeno non si cada dalle nuvole.

  17. Emilio Rossi scrive:

    Non afferro dove è stato il mea culpa; inoltre mi chiedo che ruolo hanno in questa amministrazione i membri della maggioranza se non quello di essere completamente assoggettati ai capricci del capo? Ma questa supponenza e arroganza non sarebbe il caso di troncarla al più presto? Non è solo compito dell’ opposizione pretendere democrazia e trasparenza. E poi almeno ieri credevo che la lettera avesse avuto il buon gusto di leggerla !!!!

  18. pmicciche scrive:

    Qualche “Post” fa ponevo dei dubbi sul fatto che – all’interno del Consiglio e seguendo le regole del gioco (ma queste vengono poi portate fino alle estreme conseguenze, penalità incluse?)- ci sarebbe stata una risposta esauriente riguardo le Dimissioni del Presidente e dei due Consiglieri della Fondazione. Dopo il report di Paolo Scattoni – che suppongo esatto – ne sappiamo infatti quanto prima……no, così non ci siamo proprio….

  19. carlo sacco scrive:

    Caro Paolo, risiamo a ”Caro Babbo”. Cioè il nulla.Dopo una bella rimescolata al sugo cosa ne esce ? Una interpretazione ?

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