Anche a Chiusi in seguito alla guerra in Libia sono arrivati otto ragazzi africani ospitati dalla Misericordia in base a una convenzione con la Provincia di Siena.
Vivono da mesi in un limbo giuridico.
L’associazione Apertamente di Biella ha girato un mini video per supportare la petizione diritto di scelta invitando TUTTI a fare lo stesso anche solo con delle dichiarazioni personali, di amici, parenti, conoscenti, da registrare con il cellulare e poi inserire su youtube.
Guarda il video:
– Non è ora di dormire! – Un video per supportare la campagna Diritto di Scelta
di Marida Augusto e Max Hirzel, Associazione Apertamente (Biella), www.mondocapovolto.it
Firma la petzione:
– Diritto di scelta – Petizione per il rilascio di un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia
Sottoscrivete l’appello, diffondetelo. Mobilitiamoci in ogni città.
Io ho firmato! Cominciamo intanto così.
Ripeto, nel post è stato posto un problema: come evitare gli effetti nefasti di una legge sull’immigrazione sbagliata. Simonetta (Bardini) ha posto il problema soprattutto in relazione ai rifiugiati dalla libia che vengono assistiti dalla Misericordia. Io mi sono permesso di dire che il problema è assai più vasto. C’è bisogno di idee e di azione.
Perchè si dice che non esistono ricette da applicare a tutte le situazioni e se uno le cerca o le immagina, devono per forza essere figlie di uno schema ideologico ? Scusate ma non basterebbe non fare più le guerre, non basterebbe più spendere i miliardi per foraggiare le fabbriche di armi ed i loro commerci internazionali,riprogettare gli organismi internazonali che decidono come ripartire la ricchezza invece che venga data alle elites dei paesi del terzo mondo tributari dell’occidente e quasi sempre supercorrotti ?Certo, se si persiste in questo tipo di politica alla gente ed ai disperati arriva poco e verranno sempre più ad incrementarsi le tragedie parallele all’emigrazione.E’ tragico produrre la logica per far ammalare un corpo e poi attivarsi per curarlo.Questo ha sempre fatto la politica dell’occidente nei riguardi del terzo mondo.Non è che per caso sia una logica per dominarlo ?Quasi quasi verrebbe da pensarlo…..
Non ci sono ricette da applicare a tutte le situazioni. Qui c’è qualcuno che pone il problema di una legge assurda e non si può rispondere con analisi di scuola, c’è semplicemente (si fa per dire) da risolvere un problema che è quello degli ultimi rifugiati causati dalla crisi libica e quelli arrivati precedentemente e che soffrono regole assurde.
E’ invalsa la pratica da diversi anni a questa parte(soprattutto dopo il Reaganismo)che l’ideologia venga bollata come schematismo e quindi ritenuta come un complesso di costruzioni cerebrali, avulse dalla realtà, che a furia di persistere e perdurare nel tempo producano cristallizzazioni, sclerotizzazioni dei poteri con tutte le conseguenze del caso.Un complesso corposo di modi di ragionare da tener lontano, da respingere, da rifiutare ed invalidare, epitaffi di credenze del passato che hanno prodotto tragedie(Nazismo,Comunismo, ecc, ecc.).E’ possibile,ma mi piacerebbe discutere su questo.C’è da chiedersi perchè allora non venga considerato schematismo ed ideologia quella che il Capitalismo come sistema economico produce nel modo di essere delle persone,nel loro modo di pensare e di agire, le vittime che produce, le barbarie che produce. Non è essa stessa una ideologia alla quale debbono sottostare le persone?
Non si può interpretare tutto con la ricetta del materialismo storico. In questa storia ci sono anche quelli usciti di senno. Uno di questi è il presidente eritreo Isaias Afewerki che costringe un’intera nazione a uno stato bellico continuo. Così i giovani che sono da anni e anni costretti a una sosrta di servizio militar/civile permanente se possono fuggono, rischiando la morte nel deserto, la fine presso le bande del Sinai e tutto il resto. InAfr8ica di questi regimi, anche se non ai livelli dell’Eritrea ce ne sono diversi. Poi ci sono quelli dell’Asia e la Nord Corea è un esempio. Insomma il mondo è un po’ diverso dagli schemi ideologici ai quali possiamo essere affezionati.
Le merci ed i soldi sono la parte più consistente dell’economia umana ed è per questo che le persone che ne sono prive sono le più ricattabili. Dtro alle merci ed ai soldi ci sono coscienze, persone,drammi, moralità ed affetti. Distruggendo questi ed ordinandoli secondo criteri di mero profitto s’indirizza e si condiziona il futuro del mondo.Ci sono altri modi ancora per condizionarlo che non siano meramente questi che ho enunciato sopra ma che sono largamente più diffusi ancora e spesso più subdoli e per questo anche più efficaci che non quelli diretti. A questa seconda categoria appartengono tutte quelle iniziative che come valore assoluto sono utili e degne di humanitas ma in un sistema tale dove si dispiegano diventano preda di coercizioni ed interferenze dei sistemi politici e soprattutto delle morali che ci campano sopra.
La condizione e la mentalità umana è portata spesso ad osservare il mero bisogno degli altri infischiandosene delle cause qualsiasi esse siano e spesso quest’ultime non vengono risolte proprio per avere masse di manovra e stati di bisogno. Gli Stati, le loro organizzazioni ed i sistemi di alleanze globali a parole tuonano ma nei fatti eseguono e si organizzano per quanto detta l’economia di mercato. Non credo che spezzare questa catena sarà la prerogativa dei paesi ricchi, penso che saranno quelli poveri a doversi organizzare per spezzare la loro dipendenza.A quelli ricchi va bene così com’è, m il mondo infatti così si stà autodistruggendo.
Conosco il problema abbastanza bene. Purtroppo si è dormito in tante occasioni. Dal 1999 per ragioni familiari e per impoegno personale seguo le vicende dei richiedenti asilo eritrei. A causa di una guerra dovuta in parte a una nostran eredità coloniale migliaia di giovani eritrei sono fuggiti anche in Italia. Quasi tutti hanno dormito e non si è voluto riconoscere il problema. Ora i giovani eritrei, con le politiche restritive italiane cercano rifugio inn Israele.Muoiono come prima nella traversata del deserto sudanese, poi muoiono (perché oggetto di prelievo di organi) e sono oggetto di bestiali vessazioni da parte dei banditi islamici (se non paghi ti mozzo una mano, un piede e via enumerando). Non è soltanto un problema di rifuguati per la crisi libica. Si tratta di un problema di civiltà, così come ai tempi dei campi di concentramento nazisti.
Nel mondo globalizzato in cui la circolazione delle merci e dei soldi funziona come un perfetto sistema di vasi comunicanti, per le persone sorgono difficoltà di ogni tipo.
Specialmente per i poveri cristi.