“Colonialismo da cartolina” in mostra

Da, The Face of Asia, riceviamo e volentieri pubblichiamo

La 5° edizione del Forum Nazionale dell’Informazione locale prenderà il via a Città della Pieve il 27-28-29 Ottobre. In questa edizione la Onlus The Face of Asia come di consueto presenterà una piccola Mostra, che vuole essere  uno scorcio particolare di collezionismo d’autore incentrato sul tema della Cartolina Coloniale.

Il titolo della Mostra è: ”Colonialismo da Cartolina” ed il tema logicamente si adatta alla natura della Onlus, ma è uno show su un tema particolare, se si vuole ”di nicchia” perchè mette in mostra i piccoli gioielli cartacei di un tempo che fu e che venivano ricevuti dalle famiglie e dagli amici di coloro che semplici viaggiatori, od incaricati governativi, o procuratori di affari, militari e via dicendo si recavano a passare lunghi periodi in Asia ed in Africa.

Nelle nuove destinazioni li attendeva una vita non sempre facile ma senz’altro a loro erano destinati servizi non comuni fruiti invece dalle popolazioni locali. Spesso spedivano a casa immagini cruente dato che i governi di quelle terre non scherzavano in fatto di ordine e disciplina. Teste mozzate, esecuzioni ma anche panorami della natura selvaggia di quelle terre apparivano spesso nelle cartoline, ed i francesi e gli inglesi spesso avevano modo di mettere in evidenza il loro freddo carattere di colonialisti anche nella scelta delle immagini da poter far fruire ai congiunti in Europa.

Queste cartoline sono per lo più immagini eseguite dai primi forografi europei che successivamente cedettero le loro attività ai locali, avendo allevato alle loro dipendenze una schiera di fotografi, come specialmente fecero Francesi e Giapponesi, ma anche Indiani.

Vi sono infatti annoverate fra le immagini in cartolina presentate foto di Bourne e Shepherd sull’india, foto dei fratelli Zangaki e di Lenhert and Landrock sull’Egitto, di Dieulefils sull’Indocina, di Kusakabe Kimbei in Giappone, avendo quest’ultimo rilevato lo studio di Felice Beato e del Barone Von Stillfried. Le loro immagini hanno fatto storia e sono state riprodotte su cartoline che sono continuate ad arrivare in Europa per quasi un secolo.

Una piccolissima porzione della mostra pone in evidenza una vera primizia, raccordandosi al tema dei viaggi in Oriente e nelle colonie: un modesto numero di stick pubblicitari per bagagli (la pubblicità esisteva anche allora) che venivano usati all’epoca per pubblicizzare gli Hotel coloniali costruiti e condotti esclusivamente  da europei e per europei. Questi Hotel hanno lasciato il segno nella storia dei viaggi e molti di questi sono oggi templi di estremo lusso come il Pera Palace di Istanbul che ricorda tanto l’Orient Express, il Raffles di Singapore,oggi di proprietà italiana, ma anche lo Strand Hotel di Rangoon (oggi Yangoon) che ricorda tanto il colonialismo Inglese nella Birmania (oggi Myanmar).

Il grande assente è l’Oriental Hotel di Bangkok ma non è stato possibile reperirlo ad un prezzo accettabile, e quindi è un anello che manca nella catena. Altri sono tutt’ora Hotel fatiscenti, abbandonati all’opera di disfacimento del tempo ma purtuttavia conservano nella loro decadenza un fascino senza pari, come l’Oriental Hotel di Galle nello Sri Lanka (ex Ceylon).

The Face of Asia per intenzione di Carlo Sacco ha deciso di mettere in evidenza con questa piccola mostra particolare, le potenzialità del proprio archivio. Un archivio quindi non solo fotografico e librario ma anche dotato di altri reperti che hanno fatto la storia dei viaggi e dei viaggiatori.

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Una risposta a “Colonialismo da cartolina” in mostra

  1. marco lorenzoni scrive:

    Come nelle scorse edizioni di Cronache Italiane, l’amico e collaboatore Carlo Sacco presenta qualcuno dei gioielli del suo archivio immenso e di grande interesse. Gioielli veri, roba rara, nicchie di sapere e di conoscenza, scene di vita di mondi lontani e di viaggi temerari…
    Lo spazio dedicato alla sua mostra l’abbiamo chiamato, “il corridoio della storia” …
    Perché di storia si tratta e anche per distinguerlo dalle altre mostre e “installazioni” in programma, che invece presentano frammenti di modernità, forse anche di avanguardia: i quadri e le foto dei giovani artisti messi insieme dall’associazione Uidù di Chiusi, le sculture del pievese Giorgio Bronco, uno capace di far volare aquiloni di ferro, i cortometraggi e i videoclip dell’associazione Speedarrow di Montepulciano, i video in presa diretta dall’Itaia in subbuglio di Alessandro Lanzani…
    Insomma a Cronache Italiane si palerà molto. Ma un grande spazio, insieme alle parole, lo avranno anche le immagini. Come è giusto che sia nell’era in cui viviamo…

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