La Mafia in Umbria

di Anna Duchini

Segnaliamo il libro, fresco di stampa, su un fenomeno che ormai lambisce anche le nostre zone e che si è già manifestato con diversi episodi (incendi a locali di Montepulciano e Castglion del Lago). ”La mafia in Umbria-cronaca di un assedio”, Intermedia Edizioni (€13,50), autore l’orvietano Claudio Lattanzi.

La prima inchiesta sulla penetrazione delle cosche nella regione del buon vivere” in cui si raccontano le dinamiche e i tanti episodi di una capillare e diffusa infiltrazione delle mafie nell’economia regionale attraverso capitali sporchi e nella gestione degli affari più lucrosi come lo spaccio di droga, l’edilizia, alcune attività commerciali, i rifiuti e l’usura.

Il libro è basato su documenti processuali, indagini della magistratura, materiale investigativi e relazioni di organi istituzionali, contiene inoltre interessanti interviste a Mario Bravi, segretario generale della CGIL umbra, Fausto Cardella, procuratore di Terni , Giacomo Fumu, procuratore di Perugia e Gianluca Cirigoni, consigliere regionale della Lega, vice presidente della Commissione sulle infiltrazioni mafiose.

Questo libro è particolarmente interessante e significativo perchè contribuisce ad alzare la consapevolezza dell’emergenza in atto e quindi a sviluppare quegli anticorpi nella società senza i quali la colonizzazione delle mafie è molto più facile.

A tal proposito una via di prevenzione la indica proprio il procuratore Cardella: “Bisogna prima di tutto combattere il fenomeno della corruzione e del malcostume, terreno molle sul quale avanza facilmente la mafia”.

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3 risposte a La Mafia in Umbria

  1. carlo sacco scrive:

    Condivido ogni parola di ciò che Lecinsky dice.E’ proprio quel legame indissolubile che la maggior parte dei politici socialdemocratici ritengono essere la stessa socialdemocrazia la migliore espressione politico-economico-social-culturale possibile oggi.Il tutto è possibile perchè avviene continuamente in una dinamica controllata dal meccanismo di accumulazione capitalistica che crea le condizioni della rapina globale,transnazionale, e ripartisce le risorse all’interno del sistema che ha stabilito di chiamare” democratico” poichè dà le possibilità alle classi(non tutte si badi bene) di accettabili livelli di consumo e quindi di consenso politico.Il resto del mondo può pure morire, indipendentemente se altre entità nazionali o statali sono dominate da oligarchie che tendono ad impossessarsi del potere mondiale.La Cina e la Russia oppure l’India per esempio dove il fantasma dell’illusione della democrazia liberale che ci fanno credere a noi che sia al nostro interno è ancora un lontano miraggio.Tutto ciò è possibile perchè vigono i rapporti di produzione posti in essere dalle leggi del capitalismo che comprendono tutto il mondo.E’ quindi la natura del sistema che è mafiosa e criminale , altro che democratica !

  2. anna duchini scrive:

    Ho trovato come prologo al bel racconto di Giancarlo De Cataldo, Il triplo sogno del procuratore, la seguente citazione di Thelonious K. Lecinsky, Democracy and Conspiracy, Samanthowatan University Press,2010:
    “La leggiadria con la quale l’occidente si sta consegnando, legato mani e piedi, alla criminalità, mi fa pensare che fra mafia e democrazia esista un lagame indissolubile. Grazie ai flussi di capitali che il crimine organizzato riversa giorno dopo giorno nei settori strategici dell’economia, le nostre democrazie possono sopravvivere egregiamente alle crisi ricorrenti. L’accumulazione del capitale mafioso, in origine illecita, necessita di trovare la sua giustificazione in un complesso sistema, legislativo e processuale. Si tratta, da un lato, di continuare a illudere la gente che a governare le dinamiche sociali siano la politica e la legge; dall’altro, di assicurare, nel giro di due, al massimo tre generazioni, la completa integrazione delle mafie. I mafiosi sono, oggi, i nuovi capitani di ventura: garantiscono la tenuta del sistema e si avviano a traghettarlo verso l’alba del domani. I loro figli e nipoti costituiranno una nuova elite destinata a ereditare l’occidente.”
    Mi ha fatto rabbrividire!

  3. carlo sacco scrive:

    Sante parole quelle del Procuratore Cardella.Ma allora ciò che ne consegue è che la ”Politica”(cioè tutti noi senza differenza ideologica,economica e/o sociale) rispetti le regole della civile convivenza,della democrazia,sapendo che spesso,per non dire quasi sempre il viatico alla penetrazione delle mafie e dei suoi capitali sporchi passa attraverso il preteso ”sviluppo economico” che viene identificato con diverse modalità. Sono tali modalità che hanno portao il mondo e la società al punto in cui ci troviamo. Una di queste modalità è quella di produrre cose e strutture inutili alla collettività, facendo arricchire pochi ed impoverire molti.Dove stà scritto che le direttrici di uno sviluppo- per esempio- passino per la cementificazione del territorio ?Eppure con disinvoltura si persegue tale modo di pensare.Fino a quando” la Politica”permetterà l’affermazione di tali principi e relative attuazioni,non ci libereremo mai dal sottosviluppo, prima morale e poi economico.Il tragico è anche che tutto ciò avviene accompagnato dal disincanto generale dei cittadini,che è anche ciò che permette alla ”Politica’- divenuta distorta- di produrre i danni che vediamo.

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