Centrosinistra per Chiusi. Frecciarossa e non solo, necessità di un vasto territorio


ricevuto da Simona Cardaioli


Come ogni anno, da 4 anni, si arriva alle porte dell’estate con l’incertezza della conferma delle fermate del Frecciarossa istituito negli ultimi anni per il periodo giugno-dicembre.

La coalizione di Centrosinistra per Chiusi chiede all’Amministrazione comunale e a tutte le Istituzioni del territorio, regionali e nazionali, di aprire una vertenza con Trenitalia per il ripristino delle fermate dei treni Frecciarossa nella stazione di Chiusi. Tale servizio è condizione necessaria per consentire alle popolazioni di una vasta area, a cavallo delle regioni Toscana e Umbria, di accedere ai servizi AV/AC.

Forte è stato ed è il legame dello sviluppo di questa area con la ferrovia minato da continui tagli ai servizi pubblici, a ritardi inaccettabili, a tempi di percorrenza sempre più lunghi e a coincidenze di fortuna. E’ necessario rivendicare servizi adeguati per rendere più appetibili e facilmente accessibili i nostri territori, ricchi di arte, cultura, paesaggi incantevoli.

Tale rivendicazione assume maggiore importanza in virtù anche delle importanti scoperte quali quelle relative al Bagno Grande di San Casciano che tanto fanno parlare di noi nel mondo.

All’attività svolta dai sindaci della Valdichiana Senese per l’efficientamento della Chiusi-Siena e il lavoro svolto dalle istituzioni locali della vicina Umbria, deve affiancarsi un impegno politico, sociale e della società civile in modo che il servizio non abbia caratteristiche solamente stagionali ma veda la sua presenza in modo continuativo quale condizione di affidabilità in tutti i mesi dell’anno.

La Regione Toscana ha individuato nuove aree interne alle quali dedicare attenzioni e politiche per attivare risorse finanziarie, tali politiche risulterebbero vanificate dall’assenza di collegamenti ferroviari moderni e veloci qualora la decisione di Trenitalia prevedesse l’esclusione del servizio del Frecciarossa dall’unica stazione riferimento dell’intera area della Toscana meridionale, di parte dell’Umbria e dell’alto Orvietano.
Ciò avverrebbe in assenza totale di dati e indicatori sull’utilizzo di tale servizio nella stazione di Chiusi e senza tenere conto del valore sociale che lo stesso rappresenta per le popolazioni nonché delle pesanti ricadute sul tessuto economico e turistico dell’intera area.

Non è tollerabile che da una parte si parli di sviluppo e sostegno alle aree periferiche e poi ci si disinteressi quando si parla di servizi e collegamenti adeguati, concentrandosi invece solo dove c’è maggiore remunerazione economica.

L’AV è un aspetto rilevante di un quadro ben più ampio dei trasporti nel territorio di riferimento.

Questo ampio territorio che collega città importanti come Siena, Perugia e Arezzo, con un patrimonio storico e ambientale di primo piano, merita e necessita di servizi al passo con i tempi e non di essere emarginato per mancanza di collegamenti efficienti.


Deve essere intensificato in modo fattivo il lavoro unitario della politica, delle istituzioni locali di tutto il territorio Tosco-umbro per costruire strategie e definire progetti concreti di miglioramento delle nostre vie di comunicazione, come previsto anche nel protocollo siglato dai soci del Patto V.A.T.O., per lo sviluppo economico e sociale dei nostri territori attraverso una mobilità integrata ferroviaria e stradale che confermi la naturale centralità della stazione di Chiusi per i collegamenti interni e con l’Alta Velocità.

E’ necessario richiamare le istituzioni, nazionali e regionali ed i grandi soggetti gestori del trasporto pubblico alle proprie responsabilità affinché, senza reticenze, supportino adeguatamente questi processi.

La coalizione di Centrosinistra per Chiusi chiede che sia ascoltata la voce dei territori. 

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