Il bilancio 2021 della ditta che deve mezzo milione al Comune per il solare pone altri seri dubbi

di Paolo Scattoni

Le elezioni politiche hanno un po’ attenuato il dibattito sui temi locali. I tanti problemi di Chiusi, però, rimangono e non vanno abbandonati. Questo post riguarda una vicenda che è stata molto dibattuto su chiusiblog: il mancato versamento della ditta SDM  al Comune di circa 65.000 euro all’anno,a partire dall’anno 2013, per la cessione del diritto di superficie per impianti di produzione di energia elettrica a mezzo dell’installazione di pannelli fotovoltaici. I post sulla questione sono stati qualche decina per richiesta di informazione e chiarimenti che l’Amministrazione comunale ha fornito a spizzichi e bocconi.

La novità oggi riguarda l’assemblea ordinaria della SDM tenutasi il 6 luglio per l’approvazione del bilancio 2021. Nella paginetta di verbale c’è un passaggio che ci riguarda e che vale la pena riportare integralmente:

“A questo punto il Presidente prende la parola ed espone gli argomenti posti all’ordine del giorno: approvazione del bilancio chiuso al 31.12.2021 e varie ed eventuali. (…) Il Presidente passa alla lettura del bilancio chiuso  al 31/12/2021 con relativa nota  integrativa, illustrando dettagliatamente la situazione patrimoniale, economica e finanziaria; e spiegando ancora una volta le difficoltà che ancora persistono dopo il consistente investimento effettuato nell’anno 2013 relativo all’impianto fotovoltaico nel Comune di Chiusi. Investimento che non ha fruttato i ricavi previsti per il blocco degli incentivi avvenuto a seguito del controllo ricevuto e per il quale è in corso una procedura legale che ad oggi ancora non si è risolta con evidenti danni dovuti ai costi continui e fissi non bilanciati dai ricavi attesi e dai nuovi costi emersi per la procedura legale tutt’ora in corso.”

Sorge spontanea una domanda: di che controllo si è trattato? Sembra di capire, ma un chiarimento sarebbe gradito, che l’ente preposto al controllo della regolarità dell’impianto (quale?) abbia rilevato irregolarità o manchevolezze, mentre per gli impianti di altri soggetti titolari del diritto di superficie non ci sono stati.

È possibile che l’Amministrazione comunale che ogni anno dovrebbe riscuotere 65.000 euro da SDM non voglia chiarire? È possibile perché dal 2015 non pare voglia provvedere. Ha nominato un legale per la pratica di mancata riscossione per le prime due annualità mancanti, ma non sembra che abbia avuto successo. Eppure, il contratto fra SDM e Comune è chiaro. All’articolo 15 prevede che dopo il mancato pagamento di un’annualità il Comune requisisce l’impianto che diviene di sua proprietà a tutti gli effetti. In questo caso è il Segretario Comunale a provvedere del contratto regolarmente sottoscritto. Chissà cosa avrà da dire in proposito.

Ci sono anche ulteriori elementi da evidenziare nel bilancio 2021: si dichiarano ricavi annui per € 16.206,00, includendo € 7.908,00 di contributi in conto esercizio (non pubblici secondo quanto dichiarato dalla società), debiti per € 1.097.000,00 (di cui 542.000,00 verso finanziatori (?)) e crediti per € 768.000,00, senza che, per quest’ultimi, esista indicazione di dettaglio. Stante tali elementi del bilancio sarebbe interessante comprendere come la SDM possa provvedere al pagamento della somma dovuta al Comune di Chiusi.

Possibile che anche la Corte dei Conti non abbia qualcosa da dire?

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9 risposte a Il bilancio 2021 della ditta che deve mezzo milione al Comune per il solare pone altri seri dubbi

  1. pscattoni scrive:

    X Gisella Zazzaretta. Ti ringrazio ma non è soltanto merito mio. Ci sono amici che mi aiutano. L’intoppo se c’è lo troveremo con la necessaria pazienza. Intanto pubblicherò un altro post con qualche altra informazione.

  2. Zazzaretta Gisella scrive:

    Solo oggi mi è stato possibile aprire chiusiblog. Ti ringrazio Paolo per il tempo che metti a disposizione nel ripercorrere tutta la vicenda. Certo, da qualche parte c’è un serio intoppo! Ma da parte di chi?

  3. pscattoni scrive:

    X Carlo Sacco. Portafogli: il mancato pagamento di 520.000 euro fa circa 65 euro per ogni abitanti di Chiusi. L’interesse quindi c’è.
    Interesse. I 150 lettori nei primi giorni di pubblicazione significa che qualche interesse c’è.
    Mancanza di interventi: i motivi sono molteplici. Ci sono molti che non vogliono apparire. C’è però anche la difficoltà ad intervenire perché è difficile dominare la materia. Ho appena cominciato a ricostruire la vicenda che risale al 2012. Sono solo agli inizi nella costruzione della cronologia dei documenti (delibere, contratti, articoli, etc.) Ho cominciato ieri e sono già a quota 35. Spetta a chi è informato e domina un po’ la materi cercare di spiegare in maniera semplice e accessibile.

  4. carlo sacco scrive:

    Vedi Paolo, tu giustamente ne fai derivare attenzione di natura amministrativa e legale, io le miei riflessioni le ho fatte anche di seguito a ciò che dici adesso quando parli del poco dibattito che esiste su un tema come questo. Eppure sono soldi pubblici, soldi di tutti i cittadini e questo implica certe considerazioni che alla fine arrivano dove arrivano tutte.Parlo delle considerazioni che se i reggenti sono questi e sono stati questi anche in passato, la colpa è anche dei cittadini che dopo essere entrati in cabina e fatto il segno di croce sul simbolo ne vogliono riparlare solo dopo qualche anno perchè pensano che sia sufficente la loro delega, poi chi si è visto si è visto. Non è cosi e tu lo sai bene, ed allora ad una popolazione che quando gli si mette le mano nel portafoglio tende ad incazzarsi ed ad essere scontenta, poi corrisponde il massimo disinteresse quando si parla di soldi suoi, il tutto non rispecchia forse l’ignoranza più crassa? Ed allora c’è da chiedersi di che natura sia quel partito reggente che guida una coalizione che ha determinato questo. E la risposta non la diamo nè io nè tu, la risposta la dà l’osservazione della gente sui politici che elegge e quando qualcuno dice che la gente si merita il governo che ha, questo qualcun alla fine ha tutte le ragioni. Tu sarai poco d’accordo con tale visione ma in effetti i fatti questi sono.

  5. pscattoni scrive:

    Sono passati appena tre giorni dalla pubblicazione di questo post. I contatti sono per ora fra i primi tre di settembre. Il tempo medio di permanenza sulla pagina è stato di ben cinque minuti e mezzo. Il forte interesse sul tema è evidente. Manca però il dibattito su una vicenda che vede il Comune creditore di mezzo milione di euro.  I due intervenuti sono stati sino ad ora Carlo Sacco e il sottoscritto. Probabilmente per il lettore a digiuno degli elementi essenziali della vicenda dal 2012 ad oggi, ma forse anche da prima.
    Forse bisognerà scrivere un breve libro semplice ed accessibile a tutti gli interessati.

  6. pscattoni scrive:

    Risposta a Carlo Sacco. Nella mia ignoranza credo i scorgere due livelli per affrontare il tema:la riscossione del credito che ha ormai raggiunto il mezzo milione di euro. La mancata riscossione si riverbera sul bilancio. Per quella riscossione per ora ci sono state spese e poco tangibili risultati. In più l’incarico all’avvocatessa senese Laura Attanasi. In un certo senso quegli onorari vanno aggiunti al mezzo milione.
    C’è poi la questione della titolarità. Per me il contratto parla chiaro: il Comune non ha applicato l’articolo 15 del contratto come avrebbe dovuto. Una volta acquisiti gli impianti potrà provvedere all’uso.
    Invito a ricercare quanto è stato pubblicato su questo blog sul tema. Basta digitare SDM sul motore di ricerca. Buona lettura.

  7. carlo sacco scrive:

    X Paolo Scattoni.Lascia stare quello che si potrebbe o non si potrebbe fare dopo o di come il Comune possa utilizzare quanto resta,quella è un altra considerazione e soluzione che potrà derivare o non derivare da come venga risolto il caso,ma la responsabilità di tutto questo credo che debba venir accertata a chi concerne. Nemmeno io sono un giurista ma da come si presenta la questione sarei almeno curioso di sapere se fosse vero come mai il Comune non abbia richiesto ciò che stabiliva il contratto.E’ lì credo-non c’è bisogno di essere giuristi-che devono essere evidenziate le responsabilità.Ma tuttavia resto oltremodo basito e non posso credere che un ente pubblico non chieda il rispetto di un contratto,sicuramente l’avrà chiesto e su questo non si possono fare illazioni perchè non è materia soggetta ad una contesa ma deve essere certificata tale richiesta e tenuta agli atti,cosa questa che senz’altro sarà stata fatta voglio immaginare.Ma altra cosa di genere diverso sarebbe quella dell’ impossibilità della ditta a pagare ma che allora si sarebbero dovute aprire altre vie a quei momenti.Se sono state fatte o meno mi sembra di capire che non lo sappiamo ed anche questo se fosse vero sarebbe da accertare ed in conto a responsabilità proprio di chi ha trattato la materia.Comunque voglio pensare che sia tutto correttamente a posto e che siano stati fatti gli atti necessari.Se non ci fossero tali atti credo che si possa sconfinare nel penale.

  8. pscattoni scrive:

    X Carlo Sacco. Se vai sul motore di ricerca di chiusiblog e digiti SDM fotovoltaico troverai quante volte questo tema sia stato trattato. Neppure io sono un giurista, ma la mancata corresponsione di più di 500.000 euro al Comune è un danno evidente per le casse comunali. Per quanto riguarda il contratto l’articolo 15 prevede quanto segue: “Articolo 15 (risoluzione del contratto) – Costituiscono cause di risoluzione del contratto di concessione del diritto di superficie il grave o reiterato inadempimento del Concessionario degli obblighi di legge e di contratto. Il Concedente in tal caso assegnerà al concessionario un termine non inferiore a quindici giorni per ripristinare le condizioni di corretto adempimento, decorso il quale persistendo le condizioni le condizioni di inadempimento il contratto dovrà intendersi senz’altro risolto”.
    Il “custode” dei contratti sottoscritti dal Comune è il Segretario comunale. Ha qualche cosa da dire?
    Il ritorno al Comune delle pensiline fotovoltaiche “gestite” da SDM potrebbe consentire la creazione di una comunità energetica locale che alto non è che una cooperativa alla quale i soci conferiscono capitali e hanno in ritorno una parte dei profitti. Basterebbe andare a vedere come fanno da altre parti.

  9. carlo sacco scrive:

    Credo-ma prendila con le molle- che la Corte dei Conti si debba esprimere non sul merito della questione ma solamente sulla regolarità a meno dell’aspetto contabile rispetto alle disposizioni di legge. Che poi da ciò che debba scaturire da tale sentenza derivino delle responsabilità questo mi sembrerebbe chiaro.L’aspetto di come è andata avanti tutta la questione di certo implica delle responsabilità e credo le prime debbano essere di chi non ha fatto fronte ai propri impegni.La mia domanda semplice e ” tagliata con l’accetta”-come suol dirsi- è anche relativa ai perchè che tu stesso ti domandi quando ti chiedi il perchè non sia stato provveduto al rispetto del contratto.Questa se ben comprendo è la questione ma che di certo sconfina in POLITICA verso una amministrazione pubblica che maneggia soldi dei cittadini. Allora, anche da tutta questa questione derivano dei giudizi che inficiano la correttezza della politca oppure tutto questo è aria fritta alla quale si possa rispondere solo con
    sentenze di aderenza o meno alle disposizioni di legge ? Queste ultime arriveranno a compimento ma il giudizi politico di come a bilancio pesino queste questioni che poi sono questioni meramente di rispetto del’interesse dei cittadini , esiste oppure non esiste ? Vorrei una risposta su questo tema.Il corso della questione sarà materia che regolerà la legge accertandone le responsabilità…e ci mancherebbe fosse diverso….

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