A che punto è l’attuazione del patto dei Sindaci a Chiusi?

di Rossella Rosati

La questione delle pensiline, tralasciando per il momento il problema dell’esposizione debitoria verso il Comune di Chiusi e del loro danneggiamento, meriterebbe una trattazione più ampia.

Sono molti i Comuni Italiani che hanno adottato la soluzione di installare delle pensiline fotovoltaiche sui parcheggi pubblici e sugli edifici comunali in considerazione degli obiettivi posti con il “Patto dei Sindaci per il Clima e per l’Energia per l’Europa”.

Il protocollo di Kyoto è datato 11 dicembre 1997, ma è entrato in vigore il 16 febbraio 2005. L’obbligo più importante, previsto dal trattato, è quello di ridurre le emissioni di elementi che comportano l’inquinamento. La prima fase del Protocollo ha avuto una durata di quattro anni (dal 2008 al 2012). La seconda fase è terminata nel 2020, rinnovando le finalità per i periodi successivi. Incentivi nazionali ed europei sono collegati alla concreta implementazione delle azioni.

Gli impegni per i firmatari del Patto sono legati al quadro della politica comunitaria per il clima e l’energia: il pacchetto per il clima e l’energia 2020 per i firmatari che hanno aderito tra il 2008 e il 2015, e il pacchetto per il clima e l’energia 2030 nonché la Strategia UE per l’Adattamento al Cambiamento Climatico per coloro che hanno aderito dopo il 2015.

Con l’adesione al protocollo di Kyoto s’intendeva perseguire una politica energetica per l’Europa (Pee) i cui obiettivi oggi si pongono più necessari che mai.

L’iniziativa del “Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia per l’Europa” ad oggi riunisce 7.000 enti locali e regionali in 57 Paesi. Tutti i dati relativi sono consultabili nel sito https://www.pattodeisindaci.eu/

Tornando a noi la questione delle pensiline fotovoltaiche sui parcheggi pubblici e sugli edifici comunali potrebbe essere esaminata anche sotto tale aspetto, così come le dichiarazioni succedutesi nel tempo che prospettavano “Chiusi Città del fotovoltaico” o Chiusi comune più “green” della provincia di Siena. Il patto dei Sindaci è stato lanciato nel 2008 e per la provincia di Siena risulterebbe l’adesione di Poggibonsi/Colle Val d’Elsa, di Siena stessa e di alcuni comuni dell’Unione dei Comuni della Valdichiana. Ai fini di snellezze procedurali, fin dal 2005 sono state demandate agli Enti locali le competenze territoriali, autorizzative e decisionali, per il conseguimento degli obiettivi di politica energetica.

Il Comune di Chiusi ha sottoscritto il modulo di adesione al Patto dei Sindaci, nel 2013, con delibera del Consiglio Comunale N° 76 del 03/09/2013 nello stesso mese del Comune di Chianciano Terme, la cui adesione parrebbe da ascriversi alla delibera del Consiglio Comunale N° 74.

Dal sito del Patto dei Sindaci Europeo i Comuni di Sinalunga, Chianciano Terme, Trequanda, Sarteano , San Casciano Bagni , Cetona , Torrita di Siena, risultano in un unico gruppo con data iscrizione 02/11/2015 , mentre per il Comune di Chiusi , facente parte del gruppo , la data di iscrizione è 11/02/2015

https://www.pattodeisindaci.eu/about-it/la-comunit%C3%A0-del-patto/firmatari/visione-d-insieme.html?scity_id=17538.

Il nominativo da contattare è individuato nel Sindaco del 2013, forse per questo nelle comunicazioni la data di adesione è stata invertita, considerando l’avvenuto trasferimento in Regione del medesimo a maggio 2015. Entrando nel dettaglio i Comuni di Cetona e Torrita di Siena risultano iscritti singolarmente nel 2013 e successivamente come gruppo nel 2015, probabilmente avendo sostituito la loro iscrizione “personale” con una iscrizione di “gruppo territoriale”. Il Comune di Montepulciano è iscritto singolarmente fin dal 14/12/2011.

Il gruppo dei Comuni cui facente parte Chiusi si è posto quale obiettivo quello della “mitigation”, ed il Comune di Chiusi ha presentato il proprio piano d’azione il 23/12/2015. Il coordinamento è demandato all’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese. Gli stati di avanzamento sono distinti in tre fasi: firma, piano d’azione presentato, risultato monitorato. Ad oggi non apparirebbe monitorato alcun risultato.

Ci sono alcune chiarimenti mancanti che pongono delle interrogazioni:

Come mai, nonostante la delibera del Consiglio Comunale N° 76 del 03/09/2013 e l’espressa adesione al Patto dei Sindaci da parte del Comune di Chiusi, l’adesione è stata data nel 2015, non singola ma in gruppo con altri Comuni?

Quanto è stato fatto negli anni dal 2008 al 2015 (tra cui rientrano anche le pensiline fotovoltaiche) è stato utile ai fini del Patto?

Ricordando gli obiettivi posti dal piano d’azione presentato il 23/12/2015 quale livello d’implementazione è stato raggiunto dal 2008 al 2015 e dal 2015 alla data odierna e quali saranno i passi successivi?

Da tenere presente che il Patto dei Sindaci prevede anche l’impegno continuo alla formazione ed informazione della cittadinanza, forse, considerato che trattasi di argomenti estremamente attuali, ….bollette , inquinamento , destinazione dall’area “ex Centro Carni “ , pensiline etc. etc. ………..sarà il caso d’iniziare.

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2 risposte a A che punto è l’attuazione del patto dei Sindaci a Chiusi?

  1. ROSSELLA ROSATI scrive:

    Per Luciano (Fiorani), purtroppo non si tratta di adesioni solo formali allo scopo di farsi belli. È proprio tale punto di vista che conduce a non approfondire e che permette a certi ambiti di sfruttare tali adesioni in ottica strettamente personalistica e non come diffusione, beneficio e sviluppo per una comunità ed anche del singolo, amplificando lo scopo per cui certe iniziative nascono e come dovrebbero essere sfruttate. E’ da tenere presente che il programma non è finito, e’ canale privilegiato per l’ottenimento di contributi nazionali e comunitari . La prima ondata è passata (forse) adesso c’è la seconda 2020-2030, se non viene fatta attenzione il 2030 diverrà lo specchio degli anni trascorsi, Comune o Regione che dir si voglia.

  2. Luciano Fiorani scrive:

    Rossella (Rosati) è bravissima nello scovare certe chicche ma anche questa come (quasi) tutte le altre che riguardano il nostro Comune sono adesioni solo formali e hanno lo scopo di farsi belli per la durata di un comunicato.
    Di solito, infatti, alle adesioni a principi, dichiarazioni d’intenti e associazioni altisonanti, segue solo il vuoto e il disinteresse.
    Ma in quanti conoscevano a Chiusi questa adesione? Dieci persone? Forse meno.
    E allora come fa una scelta di questo tipo a produrre anche buone pratiche individuali se è totalmente sconosciuta?
    E’ un modo di fare che ha radici antiche e si può riassumere nel detto: Non sprecarti a pensare ci pensano altri per te.
    In questo caso, come in tutti quelli di un certa rilevanza, ci pensano a Firenze quello che il Comune di Chiusi deve o non deve fare.

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