“ Il progetto Beyond the Landfill”

di Rossella Rosati

Ad integrazione dell’articolo precedente propongo questo che tratta in maggiore dettaglio il progetto specifico.

Il progetto di ricerca e sviluppo ““Beyond the Landfill 4.0” si compone di 4 macro-attività: la prototipazione di impianti di fitorimedio del percolato e bonifica siti inquinati e l’inertizzazione di materiali in cemento-amianto e riutilizzo della Materia Prima-Seconda (entrambi promossi da Sei Toscana); la piattaforma Tecnologica per l’Economia Circolare (Scapigliato) e il progetto “Sludge Mining” (promosso da Acea Ambiente per il sito di Chiusi).

Il 25 novembre 2021 , nell’ambito dell’attività di Aires, le 4 macro-attività facenti parte del progetto “Beyond the Landfill 4.0” sono state sottoposte a valutazione, in un incontro on line , da parte di una commissione tecnica del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) e del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) per verificare lo stato di avanzamento .

Secondo l’Amministratore di Sei Toscana “Particolare interesse dei tecnici è stato rivolto al progetto di prototipazione di impianti di fitorimedio del percolato da discarica che studia come le piante (in particolare faggi e salici) possano, attraverso particolari impianti innovativi, depurare il percolato di discarica, nutrendosene e smaltendolo così in modo del tutto naturale. La sperimentazione di Sei Toscana, iniziata nel 2017 presso la discarica di Terranuova Bracciolini gestita da CSAI, e attualmente in corso presso la discarica chiusa di Cornia, nel comune Castelnuovo Berardenga (Siena) potrebbe segnare una svolta importante nella gestione di questa tipologia di rifiuto, con un significativo abbattimento dei costi economici e dell’impatto ambientale.” L’’impianto di Castelnuovo Berardenga ha avuto l’autorizzazione della Regione Toscana ed è stato realizzato da Sei Toscana, come già precedentemente detto , in collaborazione con Pnat, lo spinoff dell’Università di Firenze fondato dal neurobiologo vegetale di fama internazionale Prof. Stefano Mancuso.

Anche il progetto di SCAPIGLIATO sembrerebbe che sia stato licenziato dalla Regione Toscana. Il capitale della Scapigliato s.r.l. di € 2.994.000,00, è detenuto per 2.500.000,00 dallo stesso Comune di Rosignano Marittimo mentre € 494.000,00 è detenuto da ALIA s.r.l., facente parte della rete AIRES. Le dichiarazioni del Sindaco di Rosignano sono state : “Purtroppo, per un certo periodo di tempo non è stato possibile dare continuità al lavoro. Due sono stati i fattori che hanno rallentato l’attività: la lunga istruttoria per la nuova Autorizzazione Regionale per lo sviluppo del Polo impiantistico di Scapigliato, di cui il centro è parte integrante, chiusasi a febbraio del 2019, e i finanziamenti che la Regione Toscana dal 2017 avrebbe dovuto mettere in campo per sostenere la nascita di centri per l’Economia Circolare, ma che ad oggi non sono ancora stati licenziati. Nel 2020, poi, la pandemia ha rallentato tutte le attività ed ha cambiato le priorità.”

Il Centro ha iniziato a prendere corpo ed a svilupparsi con l’avvio di vari progetti, tra cui l’utilizzo del vermicompostaggio per il trattamento del sottovaglio e del digestato, l’utilizzo dell’Internet of Things (IoT) e dell’intelligenza artificiale per ottimizzare la captazione del biogas di discarica, l’utilizzo di sistemi di identificazione e separazione dei polimeri plastici all’interno del TMB (impianto di trattamento meccanico-biologico)

Il coordinamento strategico del centro è stato affidato al Prof. Paolo Dario, dell’Istituto di BioRobotica della SSSA di Pisa.

I progetti di Sei Toscana e di Scapigliato s.r.l. apparirebbero a misura del territorio ove inseriti.

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Una risposta a “ Il progetto Beyond the Landfill”

  1. pscattoni scrive:

    Giusta osservazione. Gli altri progetti approvati riguardano a scala locale, mentre quello del carbonizzatore idrotermale a Chiusi raccoglierebbe i fanghi dell’intera Toscana. Una bella differenza!!!

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