Politica locale, lettura di un passaggio complesso

di Paolo Scattoni

Non è semplice orientarsi nella politica locale delle ultime settimane. Purtroppo quando la situazione è complessa il dibattito sui social non aiuta. Provo a descrivere il mio percorso personale dove o cercato di mettere in fila i temi sui quali ho cercato di informarmi come ho potuto. Correzioni o aggiunte saranno gradite,
Partiamo dal tema più dibattuto: le dimissioni di Massimo Tiezzi, candidato a sindaco della Lista Chiusi Futura da consigliere comunale.
Molti, me compreso, si sono chiesti i motivi per una decisione così drastica.
I contrasti fra Tiezzi e alcuni del gruppo che lo ha sostenuto sono cominciati quasi subito dopo la proclamazione. Intorno a lui, sostenuto appieno da Gisella Zazzaretta, si è creato un clima molto critico, per non dire ostile che la condotto alle dimissioni. È stato pesantemente contestato all’indomani dell’insediamento per aver usato toni confidenziali con Sonnini e soprattutto per aver dichiarato la disponibilità a collaborare sulle questioni condivise sin dalla campagna elettorale. Un’altra contestazione è stata quella relativa alla sua iscrizione al gruppo misto nel Consiglio dell’Unione dei Comuni.
Una scelta abbastanza ovvia visto che Chiusi Futura si è sempre dichiarata di impegno civile e trasversale a diverse appartenenze politiche.
Massimo (Tiezzi) ha considerato il clima che si era venuto a creare soprattutto da parte di alcuni di centrodestra del tutto incompatibile con una serena attività in consiglio comunale. È difficile dire se quel clima che ha portato alle dimissioni non sia stato determinato consapevolmente per la sua sostituzione con la referente locale della Lega Francesca Capuccini.
Per completare il quadro sulla destra locale c’è da registrare la posizione espressa dalla locale segretaria di Fratelli d’Italia Cosetta Quiriconi che in campagna elettorale aveva espresso la sua contrarietà al voto per Chiusi Futura. L’avevamo lasciata referente locale della Lega, ora invece è in un altro partito e contraria all’elezione di sui ex colleghi di partito (leggi Capuccini).
In questo quadro è quanto mai evidente che la questione del voto favorevole o contrario alla mozione sullo scioglimento di Forza Nuova è stato soltanto l’ultimo pretesto. Sempre nei dintorni di centrodestra ci sono da registrare i primissimi vagita della lista Barbanera che ha dato rifugio ai bettolliniani e a quelli di Coraggio Italia che poi forse sono la stessa cosa.
Passando alla coalizione ci centro sinistra si può soltanto dire che gli incontri fra le forze politiche che la sostengono (PD, Possiamo e 5stelle) non hanno condotto alla definizione di un quadro strategico comune. Purtroppo il dibattito è stato viziato da un’eccessiva attenzione sui “posti” e molto poco sui contenuti. Eppure di argomenti ce ne sarebbero perché durante la consiliatura precedente erano emersi temi (per esempio ambiente) che avevano registrato posizioni molto diversificate che non vedono oggi una soluzione chiara.
A questo si deve aggiungere che il M5stelle è al momento diviso fra le posizioni di Bruna Cippitelli, sonoramente bocciata alle amministrative e quelle che approssimativamente riconducibili all’altra ex consigliera Bonella Martinozzi.
Per quanto riguarda il PD, sabato si terrà il congresso. Finalmente si avrà un quadro preciso degli iscritti che pare abbiano subito una flessione, sicuramente nel circolo di Montallese con l’uscita di molti bettalliniani, ma anche nel resto del comune.
In quella sede si confronteranno due candidati per la segreteria provinciale (l’uscente Valenti e Filippo Lambardi). Personalmente considero questo confronto interessante. Spero di esserci perché vorrei fare delle domande soprattutto in relazione alle politiche regionali sull’ambiente e non solo.

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4 risposte a Politica locale, lettura di un passaggio complesso

  1. Gaetano Gliatta - Chiusi Futura scrive:

    I problemi sono nati per una questione di metodo più che di merito; alcuni di noi davano per scontato il metodo della democrazia interna, tramite voto, mentre il consigliere Tiezzi aveva, implicitamente, l’idea di essere autonomo, nelle decisioni, come peraltro il ruolo istituzionale gli riconosceva.
    Sulla scelta relativa alla iscrizione al gruppo misto nel Consiglio dell’Unione dei Comuni Massimo ha deciso autonomamente senza consultare il gruppo.
    La Francesca Capuccini, nella riunione successiva, ha rilevato che noi nel comune di Chiusi ci trovavamo all’opposizione e per simmetria, all’Unione dei Comuni, avrebbe preferito non essere nel “Gruppo misto” perché comunque affine al gruppo di maggioranza.
    È possibile che, la Capuccini, si sarebbe trovata più a suo agio in un gruppo più di opposizione per motivi di sua collocazione politica ma questo ci pare legittimo così come eventuali altre posizioni in una lista trasversale.
    La maggioranza ha, comunque, ritenuto idoneo il posizionamento di Chiusi Futura nel Gruppo misto dell’unione dei comuni così come scelto da Tiezzi ma sono stati sollevati, già in quella circostanza “problemi di metodo” (avremmo preferito deciderlo prima collegialmente).
    Sulla mozione del centrosinistra relativa all’antifascismo è accaduta una cosa assimilabile; Massimo ha dichiarato di ritenere “indispensabile votare a favore” e che altre posizioni, a suo giudizio, non erano neppure valutabili; a seguito di questa posizione alcuni del gruppo tra cui il sottoscritto, si sono risentiti per “il metodo”.
    A maggioranza il gruppo ha scelto che, per le decisioni istituzionali di Chiusi Futura, il metodo doveva essere quello collegiale con l’istituzione di un organo di democrazia interna (voto degli iscritti al direttivo).
    Abbiamo, pertanto, proceduto alla consultazione ed è prevalsa la posizione dell’astensione corredata da una profonda e chiara posizione sull’antifascismo.
    Nel frattempo, però, Tiezzi aveva già presentato le dimissioni da consigliere comunale (decisione sua personale non condivisa con il gruppo). Lo abbiamo caldamente invitato a ritirarle e, molto probabilmente si sarebbe proceduto in questa direzione qualora fosse stata perseguibile.

  2. Cosetta Quiriconi scrive:

    La Lega è stata una parentesi che nella mia storia politica conta quanto il due di picche quando in tavola comanda cuori. Il mio percorso è il seguente: MSI, AN, FDI.

  3. pscattoni scrive:

    x Quiriconi. Quindi se non ho capito male i passaggi sono stati Alleanza Nazionale, Lega e ora Fratelli d’Italia.

  4. Cosetta Quiriconi scrive:

    Buonasera Signor Scattoni. Tengo a precisare che non sono segretaria di Fratelli d’Italia ma presidente del circolo locale. Non sono mai stata referente della Lega bensì semplice tesserata per pochissimi mesi. Le ricordo, inoltre, che sono stata esponente locale e capogruppo di opposizione in consiglio comunale in quota AN. Non sono in un altro partito, come dice lei. Sono dove sono sempre stata e dove mi sento di appartenere. Buona serata.

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