Villetta: quella mail del 28 giugno

Oggetto: Auditorium “La Villetta” – comunicazione

di Paolo Scattoni

Lo abbiamo già scritto. La vicenda è assurda. Più emerge documentazione e più appare assurda. Giusta la richiesta quindi di verificare quanto emerge perché c’è l’interesse a mescolare notizie vere o parzialmente tali con giudizi del tutto campati in aria per sollevare polverone e disorientare l’opinione pubblica. C’è però un documento che ci dice molto sulle intenzioni dell’Amministrazione comunale.

Il 28 giugno 2021 l’assessore Sara Marchini ha inviato una mail al Preside del Comprensivo Graziano da Chiusi e per conoscenza al sindaco e all’indirizzo mail dell’Istituto comprensivo. Sono poche righe da leggere con attenzione:

Al D. S. prof. Antonio Vannini in merito alla comunicazione in merito alla necessità di destinare l’auditorium de “La Villetta” a sede del “Make Campus” di Fondazione Antonio Lombardi Onlus comunichiamo che, per necessità di sgomberare gli attuali locali in uso dalla Fondazione, dai prossimi giorni di questa settimana inizieranno i lavori di trasloco del materiale che verrà sistemato direttamente presso i locali dell’auditorium. Cordiali saluti, Sara Marchini

Da quel testo io ricavo alcuni elementi interessanti. Il primo riguarda la “necessità” di destinare l’auditorium La Villetta a sede del Make Campus. Chi l’aveva deciso la destinazione? Se era già deciso a che pro dunque aprire un bando prima per le manifestazioni di interesse e un secondo per l’assegnazione.

Il secondo elemento che emerge è la non conoscenza dell’accordo di programma fra Provincia e Comune del 1999 che vincola la destinazione di quei locali per il polo scolastico sino al 2060.

L’altra elemento che discende dal precedente è la irregolarità commessa dal Comune nell’autorizzare Make Campus a occupare la Villetta come stanza da sgombero.

Sarebbe bene che questi aspetti vengano chiariti. Magari chiamando il segretario comunale competente dott. Michele D’Avino che sembra non saperne niente.

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10 risposte a Villetta: quella mail del 28 giugno

  1. pscattoni scrive:

    X Adriano Fè. “in merito alla comunicazione in merito alla necessità” non è proprio il massimo. Ripeto però: il problema non è lo stile ma il contenuto.

  2. pscattoni scrive:

    Io non so se ora, dopo aver trascurato l’argomento per giorni, per poi definirlo “tempesta in un bicchier d’acqua”, ora la strategia sia quella di innescare una rissa.
    Oggi su prima pagina ho trovato stile pippone un articolo che lo potrebbe far pensare. Mi riprometto di argomentare con calma. Oggi però voglio fare una puntualizzazione su un passaggio di quell’articolo:
    “Fa specie che non se ne siano resi conto i politici, ma soprattutto stupisce che lo scivolone non lo abbiamo notato personaggi sempre attenti ai regolamenti e ai cavilli come Scattoni. Quasi che le forzature vadano segnalate solo quando le fanno gli altri, i propri avversari… Non è così che funziona e che può funzionare”.

    Possibile che non si capisca, o si fa finta, che il dirigente scolastico e i suoi collaboratori
    sono stati subissati di richieste di chiarimento e che quindi hanno sentito la necessità di spiegare a chi aveva chiesto?

  3. Adriano Fé scrive:

    In che senso é scritta male la mail ?

  4. pscattoni scrive:

    X Gisella Zazzaretta. Su questo aspetto sono il primo dei peccatori. Se devi gestire un blog come questo non hai molto tempo per riguardare attentamente i testi. Certo un assessore alla cultura prima di inviare una mail a un dirigente scolastico, il tempo per un’attenta rilettura dovrebbe trovarlo.
    Il nodo vero è invece quello di una decisione che appare già presa prima di una procedura competitiva e giuridicamente assai dubbia ad essere prudenti. La valutazione politica poi….

  5. Gisella Zazzaretta scrive:

    Da ex insegnante di lettere, devo dire che la mail è scritta proprio male.

  6. pscattoni scrive:

    C’è una novità: un gruppo di cittadini sorto spontaneamente sta raccogliendo tutta l’informazione sul tema.

  7. Carlo Giulietti scrive:

    Se a valere fosse solo questo accordo del 99 e non ci fosse stata qualche variazione successiva, sarebbe stata già una forzatura l’assegnazione dello stabile all’Istituto comprensivo, anziché al Valdichiana. Possibile che abbiano agito così “alla buona”?
    Se così fosse mi parrebbe anche logico quanto scrive Rossella Rosati relativamente al destinatario della email

  8. Rossella Rosati scrive:

    Quanto sopra mi risulterebbe anche confermato da quanto previsto all’art. 3 punto m) “Gli Enti sottoscrittori del presente Accordi di Programma concordano che i locali adibiti a palestrina ed aula magna (auditorium) , nonché l’area esterna sistemata saranno riservati all’uso delle attività proprie del “polo scolastico”” ……….. stante la definizione sopra attribuita di cosa sia il polo scolastico non dovrebbero esserci dubbi al riguardo

  9. ROSSELLA ROSATI scrive:

    In base a quanto previsto nell’Accordo di Programma pubblicato al N° 22 del BURT del 02/06/1999 e la cui validità è individuata per i successivi 60 anni , il complesso denominato “La villetta” è considerato all’interno del Polo Scolastico . Si legge : “ nel territorio del Comune di Chiusi esiste un complesso scolastico per l’istruzione secondaria superiore , dove hanno attualmente sede l’Istituto Professionale Industria e Artigianato “MARCONI” e l’Istituto Tecnico Commerciale e Geometri “Einaudi” entrambi di competenza della Provincia di Siena e facenti capo ad una sola presidenza (Polo Scolastico)
    Tale complesso – Polo Scolastico – comprende: Corpo A: Proprietà Provincia di Siena etc etc; Corpo B Proprietà del Comune di Chiusi costituito da etc etc da trasformarsi in palestra ed auditorium ; Corpo C Proprietà della Provincia di Siena. Totale investimento 2.200.000,00
    Ora considerato che fanno capo ad una sola presidenza e che gli immobili vengono individuati come facenti parte del complesso scolastico per l’istruzione secondaria superiore mi sembrerebbe che ci sia stato un errore nell’individuare il destinatario della mail.

  10. Gaetano Gliatta scrive:

    Gestione privatistica di bene pubblico. E, niente, fa già pena così!

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