Il PD di Chiusi e i mestatori web dell’informazione

di Paolo Scattoni

Ormai si deve fare affidamento alle fonti dei sostenitori del sindaco come Primapagina o alla cortesia di qualche amico che ne sa più di te.
Mi riferisco all’assemblea dell’Unione comunale del PD che conta circa trenta persone. Fissata dopo tanto attendere per sabato pomeriggio, è stata poi misteriosamente spostata a martedì sera. Riunione on line, presenti per la federazione provinciale PD Stefano Paolucci (uscito prima della fine) e Alessio Pianigiani responsabile enti locali.

Nulla si sa dalle fonti ufficiali. Tanto si dice per opera di mestatori del web più o meno interessati a piegare in senso il corso degli eventi. Sull’opera dei mestatori locali si è già scritto. Sulla inopportunità di utilizzare la tecnica del rinvio anche. È difficile stabilire se come Boccadirosa di de André lo facciano per disinteressata passione o per professione.

Nell’assemblea di martedì sono state presentate due relazioni, quella della segretaria Cardaioli e a sorpresa quella dell’assessore Marchini, sottoscritto da 13 membri dell’assemblea, e poi condivisa da altri non firmatari intervenuti a supporto.
Non sono riuscito a rintracciare i due testi. Personalmente credo invece che dovrebbero essere pubbliche. Il PD è un partito aperto e non dovrebbe nascondere niente sulle proprie attività.


Risulta assai strano che dopo la consultazione degli iscritti, che si è pronunciata al 52% per un candidato diverso da Bettollini, qualcuno tenti di sovvertire quella indicazione. D’altra parte la nomina dell’assemblea fu a suo tempo fortemente influenzata dallo stesso Bettollini, contro la nomina di alcuni (per esempio chi scrive) e caldeggiando le nomine di nuclei familiari e amici fidati. Così un’assemblea fortemente influenzata da Bettolini si dovrebbe oggi determinare la sua ripresentazione.
Il bilancio di questa amministrazione mostra poche luci e molte ombre. Perché non ci si può confrontare su questo? Possibilmente alla larga dai mestatori.

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15 risposte a Il PD di Chiusi e i mestatori web dell’informazione

  1. pscattoni scrive:

    x Giorgio Cioncoloni. Nessuno contesta la legittimità della iservatezza in una organizzazione politica, quanto piuttosto l’opportunità. La differenza fra un cittadino elettore e appartenente ad un’organizzazione politica sta nella possibilità di quest’ultimo di eleggere i dirigenti e quindi rendersi disponibile per collaborare al conseguimento delle finalità dell’organizzazione.
    Credo che quello che volesse dire Luciano, ma è comunque anche il mio pensiero, è che l’informazione nell’era del web l’informazione in parte filtra e viene diffusa con il pericolo di fraintendimenti e strumentalizzazioni. Meglio quindi operare fin da subito in trasparenza.
    La riservatezza purtroppo favorisce infiltrazioni strumentali come nel caso della massoneria calabrese ( https://m.youtube.com/watch?v=-WVvTqHQkio)

  2. Giorgio Cioncoloni scrive:

    Forse non sono stato compreso, o non mi sono saputo spiegare.
    Io ho pubblicato una mia riflessione su un articolo di Paolo Scattoni dal titolo “Il PD di Chiusi e i mestatori web dell’informazione” e ho detto, essendo d’accordo con l’autore, che chi tenta di “avvelenare i pozzi” con notizie parziali sulle decisioni prese dal Pd locale, tralasciandone volontariamente altre che, se invece riferite, potrebbero dare un’altra visione della verità, non fa informazione ma cerca di condizionare, secondo i propri desideri, coloro che tali decisioni le devono condividere, cioè gli iscritti.
    Quindi la discriminante non è il diritto di conoscere gli atti, che è legittimo, ma la pubblicazione parziale di quegli atti secondo un criterio utilitaristico, che diventa illegittima ingerenza e tentativo di manipolazione.
    Per quanto riguarda la trasparenza degli atti politici non posso che essere d’accordo, senza dimenticare, però, che, pur essendo nel terzo millennio, i partiti politici rimangono associazioni private, anche se svolgono una funzione pubblica.
    I tesserati sono quelli che hanno il diritto di partecipare attivamente alla vita del partito, condizionarne le scelte e conoscerne dettagliatamente tutti gli atti e le decisioni.
    Altrimenti a che cosa servirebbe iscriversi se non ci fosse nessuna differenza rispetto ai non iscritti?
    La “voglia di sapere” non sempre è un diritto prevalente in caso di associazioni private.

  3. pscattoni scrive:

    Anch’io concordo con Luciano (Fiorani). Le nuove tecnologie rendono obsoleti e controproducenti i vecchi metodi.Vi offro soltanto un paio di dati su questo articolo. In ventiquattro ore dalla pubblicazione aveva ottenute 350 visite alla pagina. Al momento sono 390.Tempo medio sulla pagina circa 4 minuti, segno che è stato letto attentamente. Sono dati rilevanti per chiusiblog. Che cosa possono significare? Secondo me il desiderio di sapere di fronte alla ritrosia di rendere pubbliche le dinamiche della decisione politica. Non documentarle adeguatamente lascia spazio all’informazione interessata e strumentale.

  4. Gisella Zazzaretta scrive:

    Sono perfettamente d’accordo con ciò che afferma Luciano Fiorani .

  5. Luciano Fiorani scrive:

    Caro Giorgio (Cioncoloni) non sono d’accordo con certe tue affermazioni.
    Qui non si tratta di ingerenze nella vita di un partito. Ormai siamo nel terzo millennio e con i mezzi di informazione che ci sono oggi tenere segreti certi documenti politici non è più giustificato e anche praticamente impossibile.
    Io cittadino di Chiusi, intenzionato a votare Pd alle prossime elezioni comunali, perchè non devo sapere in che termini si discute sulla scelta del candidato sindaco?
    Perchè non devo sapere cosa c’è scritto nella relazione della segretaria e in quella della Marchini?
    Certi modi di far politica non sono più accettabili, secondo me.
    Nessuno chiede che vengano rivelati segreti di partito ma i documenti politici, si.
    E’ il minimo, se no di che si discute e in base a cosa si sceglie un sindaco? Valutandolo dall’aspetto, come ai concorsi di bellezza?

  6. enzo sorbera scrive:

    A chi non conosce i meccanismi interni dei partiti, il repentino cambio di orientamento può sembrar strano o “da regime”. In realtà, nella vita di un partito spesso si riesce a ribaltare una situazione mediante il ricorso a piccoli accorgimenti procedurali, l’intervenire a fine riunione – quando tutti sono ormai con la testa altrove -, ecc. Sono mezzi conosciuti e vengono utilizzati proprio in situazioni di debolezza, per far passare idee e contenuti minoritari. Niente di nuovo. Ovviamente, le decisioni prese diventano vincolanti e aprono scenari di divisione e rancore. Se per qualcuno Parigi può valere una messa, c’è anche chi ritiene che non ci siano Parigi per cui sacrificare una messa. A questo punto, prendiamo atto di una situazione. Io confermo la disponibilità a collaborare per una coalizione di centro-sinistra: avrei preferito la presenza del PD, ma sembra che non sia possibile giocare con gli stessi colori.

  7. Rossella Rosati scrive:

    A volte mi chiedo : ma non è che siamo in presenza di un regime totalitario e non ce ne siamo accorti?

  8. Giorgio Cioncoloni scrive:

    Non penso sia giusto, da parte di chi è all’esterno, intromettersi nelle questioni interne di un partito come il Pd, che ha le sue regole e le sue procedure e può e deve prendere le proprie decisioni nella massima libertà e senza condizionamenti di sorta, lasciando poi agli elettori il giudizio finale sull’operato.
    Non tutti lo fanno. Certa stampa locale, che si dice imparziale e che dice di narrare solo i fatti, da mesi sta “avvelenando i pozzi” e cerca di condizionare una scelta secondo le proprie inspegabili preferenze, raccontando verità parziali e tralasciando fatti che, se invece riferiti, servirebbero a dare un’altra visione di quelle stesse verità.
    Ultimamente si è addirittura schierata con una parte del Pd facendo di tutto per screditare l’altra parte.
    E’ tutto legittimo, ma chiamare informazione questa specie di narrativa significa voler prendere in giro i lettori e giocare sulla loro buona fede.
    Non voglio cadere nello stesso errore e quindi non voglio condizionare nessuno.
    Voglio solo portare la mia esperienza di miltante e dirigente, PDS prima e DS poi.
    Ogni volta che ci sono state elezioni amministrative il partito ha sempre istituito una commissione interna che consultasse tutti gli iscritti sulle candidature e sui programmi. Poi la decisione finale è sempre stata presa dall’Unione Comunale che però non ha mai smentito la maggioranza degli iscritti, nemmeno in caso di disaccordo con gli stessi.

  9. Luca Scaramelli scrive:

    Rispondo a Enzo (Sorbera): certo che è possibile, fin dall’autunno scorso Possiamo ha iniziato un percorso di confronto per giungere alla formulazione di proposte, quello che normalmente si definisce un programma, da subito abbiamo detto che quel lavoro non era finalizzato alla definizione di candidature o di coalizioni.
    Coerentemente con quanto stabilito dall’ultimo congresso la segretaria del pd di Chiusi si è mossa per cercare un confronto e ampliare il fronte della sinistra. Sembra che a metà del suo partito questo modo di lavorare non interessi ma importi solo imporre la ricandidatura Bettollini. Credo che nel paese ci siano energie, capacità e competenze che hanno bisogno di essere liberate e valorizzate, penso che sia dovere di tutti quelli che hanno a cuore il futuro di Chiusi lavorare affinché queste capacità possano essere messe in condizione di servire il paese.

  10. Carlo Giulietti scrive:

    Ho scritto il commento precedente prima di leggere gli articoli su Centritalia e Primapagina, che ho visto solo dopo, provo ad integrare, per quanto possa valere.
    Mi pare di avere conferma che le “voci” uscite sulla assemblea PD siano effettivamente messe in giro ad arte, per attaccare e screditare la segretaria, questo mi lascia sperare che la coalizione di centro-sinistra sia ancora possibile. Mi rimane il dubbio, non marginale, sui nomi, spero, siano messi in giro solo per confondere le acque, anche quelli.
    Se ci fossero le primarie di una eventuale coalizione, come scrive la segretaria, il nome più logico che, secondo me, dovrebbe proporre il PD dovrebbe essere proprio Cardaioli, ma questa è solo una mia congettura, naturalmente poi saranno loro a proporre e noi a valutare col voto e prima di noi, gli altri partiti in causa.
    L’attacco con il documento presentato al momento dell’assemblea mi è sembra scorretto e se fossi un iscritto PD esprimerei solidarietà alla segretaria ed ai componenti che non si sono detti favorevoli al contenuto. Penso sarebbe il caso che, chi in questo partito non condivide certi atteggiamenti arroganti, uscisse allo scoperto e si facesse in qualche modo sentire, ove non lo abbia già fatto.
    Rimane il fatto che i tempi stringono e questo gioca a favore del “candidato forzato” e contro la possibilità di nuove coalizioni

  11. enzo sorbera scrive:

    E’ noto che tra me e l’area che fa riferimento a Bettollini non c’è feeling. Però ho spesso sottolineato, anche nel giornaletto parrocchiale, come quella di Bettollini, seppur non esclusiva, fosse un’opzione di candidatura possibile per il PD. Il partito aveva un percorso da compiere, prima di indicare il candidato. Chiaro che un’ipotesi su un nome di coalizione allargata avrebbe una forza molto più importante che non un’(auto)candidatura che pare cmq poco gradita (13 su 30 fa un bel 44% di contrariati), sebbene Juri abbia svolto un buon lavoro, anche se viziato dai limiti e le forzature realiste derivanti dalla legge Segni. Veniamo a sapere, dal parrocchiale, che l’assemblea pd è stata chiamata ad esprimersi su nomi – non si sa se concordati con una (possibile) coalizione -. Tutti nomi eccellenti ma bocciati a vantaggio di Bettollini. Bene. Il PD forse candiderà Bettollini. Ok, se vincerà, sarà stato il migliore. Se ne deduce, quindi, che la coalizione “nun se po’ ffa’”? Se ne prende atto. Domanda: Un’altra coalizione è possibile?

  12. pscattoni scrive:

    Ho letto un articolo su Primapagina dal titolo “Simona Cardaioli attacca Primapagina. Il PD di Chiusi ha un problema serio: una segretaria indeguata“.
    Sono in disaccordo su tutto e penso sia tempo sprecato tentare di controbattere. C’è però un passaggio che mi sembra opportuno commentare
    “A questo punto il problema per il Pd di Chiusi non è Bettollini sì o Bettollini no. E’ Simona Cardaioli. Ed è un problema serio. Il problema è una segretaria rancorosa e non adeguata al ruolo e al compito, una segretaria in totale confusione politica e assente su tutta la linea”.

    Se c’è stato un errore evidente di Simona Cardaioli è esattamente il contrario di quanto l’articolista dice. L’errore è stato quello di non aver subito preso atto delle dimissioni dal PD di Bettollini. Sei uscito, bene buona fortuna. E lì chiudere il discorso per aprire una nuova fase politica. C’è ancora poco tempo per rimediare. Da iscritto PD spero che questa strada venga intrapresa con la dovuta decisione

  13. Carlo Giulietti scrive:

    Se le cose stanno realmente così, ma spero siano solo voci messe in giro ad arte, direi che il “nuovo corso” manca di benzina, altrimenti qualcosa doveva essere già uscito anche sul programma, invece, se non ci sono risposte a domande precise, se neppure gli iscritti hanno comunicazioni precise…
    Probabilmente manca decisione sul da fare e soprattutto a CHI farlo fare.
    Io già immaginavo di poter votare i rappresentanti della coalizione – PD, 5S e Sinistra (Possiamo o comunque si chiamino) – e avrei visto bene una candidatura della segretaria Cardaioli a guidarla. Mi sembrava anche logico. Invece pare che non sia neppure tra le proposte, booh! Insieme a lei ci potevano stare rappresentanti di Possiamo, dove, per quanto ho avuto modo di vedere, ci sono varie persone preparate e anche dei giovani interessanti, e dei 5Stelle.
    Invece sono usciti alcuni nomi impresentabili, per la novità.
    Per cui, se fosse vera la conferma del candidato imposto e dei nomi alternativi, ben venga una lista civica, o anche meglio una coalizione 5S & Sinistra, aperta ai piddini “scontenti”, che probabilmente ci saranno e magari anche con candidature democratiche esterne (vorrei tanto scrivere “tecniche”, ma in questo momento è troppo inflazionata)
    Ammesso di trovare persone disponibili a muoversi per questo scopo.

  14. pscattoni scrive:

    X Luciano Fiorani. Sarebbe a dire che nell’assemblea dell’Unione Comunale ci sarebbero tre membri della stessa famiglia. Il condizionale è d’obbligo perché la lista dei membri io non ce l’ho, ma tre su trenta fa il 10%. Ci sarebbe anche la moglie dello stesso Bettollini. Poi ci sarebbero stati dei veti come quello sul mio nome. Insomma per l’elezione di quell’assemblea la regia di Bettollini è stata determinante. Quell’assemblea oggi cercherebbe di rovesciare il 52% degli iscritti che durante le consultazioni si espressa decisamente contro la ricandidatura.
    Oggi su centritalianews si può leggere un intervento della stessa segretaria ( https://www.centritalianews.it/chiusi-elezioni-amministrative-simona-cardaioli-segretaria-unione-comunale-pd-serve-condivisione-durante-lassemblea-dellunione-comunale-non-e-stato-votato-alcun-documento/ ) che propone le primarie di coalizione. Quale coalizione non lo dice o almeno io non sono stato in grado di capirlo.
    In questo gioco il tempo non è una variabile indipendente. La disponibilità al confronto espressa da Possiamo e 5stelle non può durare a lungo. Un eventuale mutamento su quel fronte non può essere certo addebitato a loro, ma alla mancanza di una posizione chiara del PD che dura ormai da mesi. La mancanza di una posizione chiara sul carbonizzatore e utilizzo dell’area ex centro carni non predispone favorevolmente le espressioni ambientaliste come il comitato ARIA.

  15. Luciano Fiorani scrive:

    Come sarebbe a dire “amici e nuclei familiari”?
    Altro che modello chianino, se fosse vero, sembra il modello trionfante del sud con i padroni delle tessere.

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