Per il palapania cento giorni all’alba?

di Paolo Scattoni

Cento giorni all’alba era di solito l’inizio del conteggio per l’attesa di fine naia dei militari di leva obbligatoria. Ora possiamo fare lo stesso conto alla rovescia per il Palapania, una storia iniziata nel 2003. Le vicende le conosciamo. Prima il grandioso progetto di uno stadio da migliaia di posti, poi, a opera iniziata, la sua “trasformazione” in palazzetto dello sport, il secondo in un comune di poco più di 8000 abitanti. Il tutto per ora al modico costo di oltre 5 milioni di euro. I cittadini di Chiusi debbono affrontare un rateo di oltre 100.000 euro annui fino al 2035 per ripagare il mutuo acceso con la Cassa Depositi e Prestiti.

Poi a fine 2019 avevamo avuto notizia di un’interdittiva da parte della Prefettura di Catanzaro nei confronti dell’impresa BMC di Vibo Valentia per infiltrazioni mafiose, ditta che aveva vinto l’appalto per la sistemazione esterna del Palapania. Quindi interruzione dei lavori. Da allora altre notizie non sono state date.

In passato ho criticato i consiglieri comunali per non aver assolto al loro ruolo nel fornire informazione. Anche questa volta non hanno detto un granché. Devo però riconoscere che l’interrogazione presentata dai consiglieri della lista Possiamo: semplice e precisa.

presentata il 24 febbraio per la sospensione COVID-19 è stata discussa il 22 maggio. Il video si trova sul canale youtube del Comune (posizionare a 2 ore e 18 minuti).

Inoltre il verbale sul punto e relativi allegati si trovano su una pagina di chiusiblog. Dalla risposta dell’assessore Micheletti sappiamo che il TAR della Calabria ha accolto il ricorso (immagino della BCM) per una sospensiva del provvedimento. Dalla risposta dell’assssore inoltre si sa che dei 44.000 euro di anticipo al momento dell’interdittiva ne erano stati spesi circa 17.000. L’assessore ha precisato che i lavori appaltati dovevano essere conclusi in 180 giorni. Quaranta ne erano già passati e i rimanenti 140 potevano ripartire dal 3 giugno. Passato più di un mese siamo quindi a poco più dei 100 giorni all’alba.

Se si stia lavorando secondo un preciso cronoprogramma non si sa. Sarebbe bene che a metà del percorso ci fosse un minimo di controllo.

Poi però ci dice sempre l’assessore (e il sindaco) che la storia non è finita perché uno stanziamento del CONI per ulteriori lavori interni di cui si è in attesa da più di un anno non è per ora arrivato.

Per quanto mi riguarda la cosa non dà problemi. Questa opera che alla fine della fiera costerà ai cittadini di Chiusi ben più di 5 milioni di euro non sarà di grande beneficio, per non dire nessuno. Però per parafrasare un vecchio detto locale: “ho pago e ho da sape’ ”.

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3 risposte a Per il palapania cento giorni all’alba?

  1. pscattoni scrive:

    Questo post è andato anche su facebook dove è stato commentato. Coloro che hanno avuto occasione di passare per la zona testimoniano la percezione di totale inattività del cantiere. Considerando che nei primi mesi e cioè fino all’interdittiva erano stati fatti lavori per molto meno del 20% (44.000 euro) anticipato come da contratto, c’è da preoccuparsi. Fra una decina di giorni saremo alla metà del tempo per la consegna dei lavori. Sarà allora il caso di riprendere la questione. Siamo sicuri che la BMC, titolare dell’appalto rispetterà i termini contrattuali?

  2. pscattoni scrive:

    x Carlo Sacco. Come spesso ti accade vai fuori tema. Il post sottolinea alcuni elementi. Il primo è più importante è che sebbene con colpevole ritardo l’interrogazione di Possiamo ci permette di avere un po’ di informazione. L’interdittiva del prefetto di Catanzaro non sarebbe più operativa per la sospensiva decretata dal TAR della Calabria. Se poi il Prefetto si sia appellato o intenda appellarsi al Consiglio di Stato non lo sappiamo. Altra informazione utile è che c’è una scadenza per la consegna dei lavori. Se non ho fatto male i conti a metà ottobre. Si sa inoltre che questi lavori non sono quelli definitivi perché debbono essere seguiti da opere interne per circa 200.000 euro per i quali non c’è ancora neppure la gara di appalto. Queste erano le informazioni che poi ognuno utilizzerà come crede per farsi un’opinione. Anche le forze politiche potranno prendere posizione sul caso specifico.

  3. Carlo sacco scrive:

    Fino a quando la gente non si sveglierà non è questione di Renzi o Zingaretti o di altri ma è questione di una tendenza generale dal nome di” incancrenimento incrostativo tendenziale del potere “per il quale questi riscuotono continuamente il consenso
    anche senza dare o dando il fumo o dando cose che sono nella logica di intervento di organi sopra di loro ma che complessivamente hanno sempre risolto poco rispetto alla quantità di capitale ed iniziative umane impiegate.Sono ingiusto in tale giudizio? Mi chiedo con quale credibilità si punti all interno di un partito egemone sul territorio a spargere a mani basse l’invito che viene fatto a convergere su un nominativo quale quello di Giani del quale mi risulta che non l’abbia deciso nessuna base ma che sia il frutto di accordi di vertice per i quali gli stessi elettori del PD vengano messi di fronte al dilemma o Giani o La Lega…..forse -dico io-guardando dall’esterno tale situazione è condizione non si sa’ minimamente immaginare che sarebbe proprio una bella lezione di democrazia data al renzismo del Pd scegliere ben altro anche proprio rimanendo in un alveo di sinistra più riconoscibile sia per bontà di governo sia per schiettezza morale di fronte a tali proposte che non ho parole per definirle.Poi assistiamo alle giaculatorie renziane nelle Marche fatte da parte di chi va avanti a forza di battute….ma come possono essere credibili.? Dare il segno di cambiamento e’ un dovere!

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