La differenza tra Stato e stato e la (s)fiducia nelle istituzioni

di Rossella Rosati

Stefano Massini giovedì sera ha evidenziato, in un bellissimo monologo, la differenza tra Stato e stato. Lungi da me paragonare i fatti gravissimi elencati da  Massini con quanto da me qui sarà descritto , ma una cosa mi accomuna concettualmente al monologo : la fiducia prima sempre riposta nelle istituzioni ed il fatto che attualmente non esiste più la considerazione dello Stato , o meglio , come dice  Massini , ci sono dei casi in cui “lo stato” non merita la lettera maiuscola , non trovando  più fondamento  l’errore segnato in rosso di chi un tempo insegnava educazione civica.

Questo perché esistono degli Enti Pubblici, quale  ad esempio il Consorzio di Bonifica della Val di Chiana Romana e della Val di Paglia , che all’art 2 del loro statuto così prevedono : 

Il Consorzio ha personalità giuridica pubblica e rientra nell’ambito degli enti pubblici economici. Il Consorzio, ente di diritto pubblico, a struttura associativa, dotato di autonomia finanziaria e contabile, che opera secondo criteri di efficienza, efficacia, trasparenza ed economicità, è soggetto alla vigilanza della Regione Umbria secondo quanto previsto dall’articolo 25 della L.R. Umbria n° 30/2004 e dagli articoli 11 e seguenti del Reg. Reg. n° 6/2006.”

Del Consiglio di Amministrazione eletto fa parte anche il Sindaco di Chiusi, Juri Bettolini.

Ora non è dato comprendere come un Ente di tale lunga storia ( e su questo invito alla lettura del bellissimo lavoro di Silvi Fuschiotto “ARCHITETTURA DI UN TERRITORIO La bonifica della Val di Chiana Romana dalla Sacra Congregazione della Acque al Consorzio) possa far sì che i suoi dipendenti presentino variazione urbanistiche e variazioni catastali presso gli Enti Comunali , su immobili di proprietà di terzi soggetti del tutto ignari , comportanti conseguenti  difformità urbanistiche ed aumenti delle rendite catastali.

Per effetto di ciò la proprietà sarà costretta a subire non solo l’aumento della tassazione nell’ambito delle imposte Comunali e di quelle applicate dallo stesso Consorzio, ma anche le sanzioni corrispondenti al mancato adeguamento dell’IMU alla nuova rendita oltre a vedersi costretta all’espletamento di pratiche per cercare di conseguire una nuova conformità urbanistica, rivelatasi mancante soprattutto in materia d’impianti ed efficientamento energetico.  

Ecco se questa è l’efficienza, l’efficacia, la trasparenza ed economicità di tali pubblici dipendenti e lo Stato non pone a ciò rimedio allora lo stato si merita la lettera minuscola.  

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5 risposte a La differenza tra Stato e stato e la (s)fiducia nelle istituzioni

  1. carlo sacco scrive:

    Ed allora-semprechè così stiano le cose,mi si permetta un pensiero,rivolto ai mille soloni presenti nelle trasmissioni televisive che incentrano il concetto dello stato democratico su aspetti che di democrazia non hanno nessun contenuto o perlomeno lo hanno teorico ma la pratica molte volte come si vede e si sente è ben diversa: si parla tanto di mafia,ma allora,un cittadino inerme e pulito,che viene a trovarsi dentro tali casistiche,cosa può fare se viene colpito da tali fatti?O ha soldi sufficienti per adire alle vie legali sperando di poter essere difeso e creduto oppure soccombe.Ed allora una riflessione da questo ne deve uscire sovrana che riguarda espressamente il potere. Prima quando esistevano gli oligarchi il potere era concentrato nelle loro mano e da questo traevano potenza,spesso ingiustizia e perpetuazione del loro status,oggi nella falsa democrazia tanto sbandierata per la quale si è scritta la Costituzione che dice che tutti i cittadini sono euguali di fronte alla legge senza distinzione di razza,ecc ecc,tutto questo risulta una enunciazione vuota,voluta a difesa di un establishment dove non si mette in discussione nulla delle colonne che lo sostengono.In pratica od hai un mezzo per farti valere(cioè i soldi)oppure soccombi. Ed allora di quale democrazia si parla?E’ la democrazia per chi possiede,per chi non possiede non è democrazia.Ecco che spesso quando sento la parola democrazia penso sempre che mi si voglia fottere.

  2. Rossella Eosati scrive:

    Non sbagli , ma la prescrizione del reato a volte colpisce prima .

  3. carlo sacco scrive:

    …e allora se dici così c’è materia per la quale debbano sopportare le conseguenze. La legge c’è, non sono mica bruscolini, sennò troppo comodo madama la marchesa no ?
    I periti calligrafi esistono, non sono mica una invenzione del diritto.Allora mi sembrerebbe di capire che per la stessa ragione se io faccio un testamento olografo e lascio i miei beni ad una persona e firmo il documento senza farlo registrare da un pubblico ufficiale il documento è valido e produce i suoi effetti, ma chi avesse interesse di procurare l’esatto contrario, falsifica una firma e dopo la mia morte fa trovare il foglio che io non ho firmato con una firma posticcia che rassomigli alla mia.E’ una cosa da nulla codesta….Ecco perchè ho detto che i periti calligrafi esistono….Ci sarebbe da andare in causa per cinque vite….sbaglio ?

  4. Rossella Rosati scrive:

    Carlo NON POSSONO FARLO ma l’hanno fatto e non solo alla sottoscritta . Una bella dichiarazione , una firma ad imitazione e via…. . Evidentemente c’era uno scopo da perseguire ove il Diritto , le Norme e i Regolamenti sono concetti sconosciuti .

  5. carlo sacco scrive:

    Chiaramente premetto che non sono conoscitore della materia ma se ho capito bene i dipendenti di un ente pubblico hanno la facoltà di presentare variazioni riguardanti proprietà immobiliari di terzi senza fra l’altro darne avviso alla proprietà stessa ?Non voglio entrare in detta diatriba- ma non mi sembra nemmeno che lo possa essere questa una diatriba-ma se guardiamo alla facoltà di un dipendente pubblico mi chiedo in forza di cosa questi possa produrre variazioni catastali su proprietà di terzi ed inscrivere su un pubblico registro tali variazioni? Cado dalle nuvole ma forse lo può fare in automatico in forza di una sentenza passata in giudicato( che è l’unico mezzo che mi sembrerebbe possibile che dia la facoltà di avvalersene) ma credo che un avviso alla proprietà sia dovuto per legge. Nella mia ignoranza della materia e del diritto rimango comunque basito ! Se le cose stanno così davvero non si finisce mai d’imparare…..

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