Finchè la barca va

di Giovanni Fiorani

La gita in barca, al lago di Chiusi, è in via di estinzione. Molti ricorderanno, prima dei lavori di restauro, il capanno di Celestino, lo storico affitta barche del lago.

A distanza di anni l’abitudine della gita domenicale in barca o della battuta di pesca nella zona dei “Chiaretti” si sta perdendo.

Al momento la situazione è questa: dei due ristoranti che fino a poco tempo fa affittavano le barche uno ha smesso perché questa attività è diventata solo una fonte di spese e di seccature, l’altro, il “Pesce d’oro”, non si sa per quanto ancora proseguirà. Provate a chiederlo ad Enrico, che ancora mette a disposizione del pubblico qualche barca (alquanto malconcia); tra un’imprecazione e l’altra vi confermerà che l’attività è mantenuta più che altro per ossequio alla tradizione, visto che le spese di manutenzione non sono assolutamente coperte dai ricavi.

I barcaioli improvvisati naturalmente “ci mettono del loro” trattando le barche come se non fosse loro interesse mantenerle in buono stato. Più di una barca è stata lasciata andare alla deriva o danneggiata a causa dell’incuria dei pescatori.

Nonostante tutto, nelle giornate estive, la gita sul lago resta un bel passatempo anche per chi non è pescatore; però la prudenza è d’obbligo. Infatti non esiste nessun servizio di soccorso per i barcaioli incauti che si dovessero trovare in difficoltà, magari a causa del vento: la nuova nave ammiraglia della polizia provinciale che fa bella mostra di se nel porticciolo è sostanzialmente decorativa, visto che non può navigare se non in acque profonde, sempre ammesso che ci sia qualche agente nei paraggi. Il soccorso ai naufraghi dipende dalla buona volontà dei pescatori che hanno qualche barca a motore.

Forse qualcuno si chiederà come mai la Provincia ha deciso di acquistare una barca che non può avventurarsi lungo le sponde e con la quale quindi non sarà semplice controllare eventuali pescatori e cacciatori di frodo: a quel che si dice quel particolare modello serve per ottemperare alle nuove norme sulla sicurezza degli agenti…

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4 risposte a Finchè la barca va

  1. daniele siddu scrive:

    direi che non cè assolutamente la volonta’ da parte dei locali e delle ammministrazioni del luogo di tenere in vita un ambiente che era stupendo ,non cè commenti…..solo quello di dire ancora una volta che siamo italiani… e piu’ facile mettercelo nel sedere che nella testa ,pensate che da popolo di sinistra quando la destra propose di allungare la caccia la max parte si schiero’ a dx!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  2. enzo sorbera scrive:

    Insomma, quella della Polizia Provinciale è la barca “giusta” nel posto sbagliato 🙂

  3. Non conosco i dettagli delle normative in vigore ma penso che l’acquisto della nuova barca sia frutto di quelle normative studiate per situazioni completamente differenti -mi viene in mente il lago di Garda-. Non sarebbe la prima volte che creano difficoltà alla vita sul lago di Chiusi. Ricordate la questione del brustico che non rispetterebbe le norme igienico-sanitarie, benchè a memoria d’uomo nessuno abbia mai manifestato problemi di salute per averlo mangiato?

  4. giorgio bologni scrive:

    l’unico tipo di barca con il quale si può viaggiare con sicurezza in tutto il picolo lago di Chiusi in qualsiasi stagione è quello tradizionale a fondo piatto; meglio se in legno che in plastica perchè più stabile.Basta un minimo di prudenza . Chi ha avuto l’idea di far acquistare quel tipo del quale è fornita oggi la “polizia provinciale” non aveva esperienze sul nostro “chiaro”, canneti circostanti compresi.
    Lasciatevelo dire da uno che ha frequentato quel felicissimo luogo fin da ragazzotto, sia come pescatore, che poi come cacciatore e che fin che ha potuto ha sempre avuto una barca nel “Chiaro”.

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