Mascagni versus Grandinetti : TANTO È UGUALE

mascagni grandinettidi Bonella Martinozzi

Al fine di sintetizzare una situazione complessa mi esprimo con alcuni concetti di base: ad ognuno le proprie deduzioni.

Si effettua una perizia di valutazione immobiliare al momento in cui si determina la necessità di attribuire un valore ad un immobile, per ipotesi per  la richiesta di un mutuo alla propria banca.

Due immobili, ad esempio due appartamenti, possono avere valori ben diversi benché entrambi con la stessa destinazione d’uso, non solo per la differente metratura, ma anche per le diverse caratteristiche costruttive e/o il diverso posizionamento territoriale.

Le caratteristiche del Teatro Mascagni sono state descritte “copiando” pedissequamente le caratteristiche del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme,   tanto da culminare nella definizione del Mascagni in orgoglio “ del territorio lametino” (sic),  l’ eccezione è costituita  dall’introduzione alla perizia che proviene da Wikipedia . 

Se tale assioma avesse fondamento si potrebbe dire che tutti i teatri italiani costruttivamente sono equivalenti, così per la Scala di Milano per  il San Carlo di Napoli o il Mascagni o il Grandinetti salvo poi attribuire ad ognuno di essi il valore che più conviene , “alla bisogna” come suol dirsi .

Il Sindaco come tale e  come Presidente di una Fondazione culturale ( poiché è innegabile che anche l’argomento di che trattasi è cultura, se non altro cultura sul proprio territorio) ha dichiarato che “tanto il risultato sarebbe stato lo stesso “.

Notevoli sono le possibilità che si sia voluto riferire al “risultato economico” in altre parole “ possiamo scrivere ciò che volete sia che il Teatro ha finiture in oro sia che le ha di sabbia ciò che mi interessa e’ un valore” …. alla bisogna appunto.

Provate a chiedere un mutuo ad una banca di 1.000.000,00 di  euro con un appartamento periziato a 100.000,00 e provate anche l’inverso, le pronunce della banca saranno diametralmente opposte, ma alla base di tutto vi è una perizia attributiva di un valore basantesi sulle caratteristiche dell’immobile.

La determinazione del valore  di un teatro è di notevole difficoltà, sostanzialmente le ipotesi di vendita sono estremamente remote, a meno che non si tratti della Scala su cui il mercato arabo ha puntato gli occhi , e la Sua capacità di garanzia di rientro  a fronte di un prestito risiede sostanzialmente  nella  capacità di produrre reddito, collegato pertanto al numero di posti ( 1386 per il San Carlo , 2030 nel provvedimento di agibilità della Scala:  ah già, ma abbiamo detto “tanto è uguale”), alle percentuali di occupazione dei medesimi durante l’anno, al costo dei biglietti degli spettacoli etc.

Nel Verbale del Consiglio di amministrazione  contenente la relazione sull’andamento dell’Amministrazione e sull’attività  della Fondazione allegato al bilancio 2017, a firma del Sindaco e  timbratura del  Comune  di Chiusi ( oggi introvabile come Pizzaballa o Salvi Egidio nelle figurine Panini) il Sindaco quale Presidente della Fondazione dichiara di aver individuato con Banca Valdichiana, dopo attenta riflessione, “un’azione consistente in un prestito finanziario che spalmerà il debito in maniera pluriennale che consentirà agevolazione finanziaria e liquidità alla Fondazione , attraverso la concessione in usufrutto del Teatro Mascagni “

Da parte propria il Revisore Unico nominato il 15 maggio 2017, dichiara che il 30 maggio 2018, quando ancora alla data del 23/05/2018 in sede di Consiglio Comunale il Sindaco non era riuscito ad offrire alcuna delucidazione , ha ricevuto copia del Verbale ed ha preso atto dell’importo dichiarato in perizia pari ad € 329.500,85, fatto di assoluta rilevanza in quanto consentirà  la reintegrazione del Fondo di dotazione ( in merito al quale la Fondazione riceveva espressi richiami da anni da parte della Regione).

Ma come un Revisore che era tale anche al momento dell’insorgere della gran massa dei debiti della Fondazione non si accorge che il valore dell’usufrutto si basa su di un perizia “non veritiera”?

Il valore attribuito ha estrema rilevanza ai fini del ri-assesto di bilancio e se verrà utilizzato al fine della contrazione di un mutuo come pensa di  “votare”, essendo parte ( rilevante secondo gli ultimi accadimenti )  se questo stesso mutuo verrà richiesto alla Banca Valdichiana ?

E se è già stato deliberato qual è la perizia su cui si fonda ?

Diversamente e’ stato negato ? 

Oppure questa volta ci si rivolge alla Spoleto posto che le ultime erogazioni del Comune alla Fondazione hanno seguito tale strada.

Una sola cosa è certa: sulla base del “ tanto è uguale” i cittadini hanno debiti per € 400.000,00 circa e ad oggi non hanno ancora compreso a fronte di cosa, ed anche questa sarebbe “cultura” se non altro economica e finanziaria da aggiungere a quella storica ed urbanistica attinente al Mascagni .

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Una risposta a Mascagni versus Grandinetti : TANTO È UGUALE

  1. roberto donatelli scrive:

    Ah, ma allora siamo duri, non avete ancora capito come va? Si fanno debiti in nome della ‘cultura’, e del prestigio(?) poi si cerca di rimediare in qualche modo. A mio avviso il sindaco è diventato presidente di Orizzonti perchè credeva che, come sindaco, avrebbe avuto la possibilità di ottenere un permesso di esclusione durante l’evento, l’unica cosa che avrebbe potuto portare un po di successo allo spettacolo cioè, creare silenzio in un posto che è tutt’altro silenzioso. Farci Pierino ed il Lupo mi sembra il colmo. Il permesso, ovviamente, non è stato dato, credo anche che ci sia stata un ‘ramanzina’, gli spettacoli, infatti, quest’anno non occupano Piazza Duomo, con conseguente chiusura di passaggio e di suolo pubblico. Questa è la mia lettura. Ovviamente posso sbagliarmi di grosso, ma non credo.

I commenti sono chiusi.