Ripensiamo la partecipazione nei nostri quartieri per rigenerare il futuro

rigenerazione tecnologiadi Fosco Taccini

In un mio precedente articolo suggerivo di non disperdere quanto fatto durante i due progetti finanziati dall’Autorità per la Promozione della Partecipazione della Regione Toscana (Laboratorio Ambiente e Air Selfcontrol), ma di continuare anche con micro iniziative o attività contestualizzate. Nell’ottica più ampia di cucire e ricucire legami tra esseri umani e con l’ambiente, per prendere coscienza di se stessi e provare a intraprendere anche micro-azioni concrete per migliorare la qualità della vita.

Raccogliendo, soprattutto, questa nuova sensibilità diffusa alle tematiche dell’ambiente (che vede la partecipazione attiva di tanti giovanissimi), che consenta di ristabilire un legame attivo con il territorio. Il tutto reso possibile magari in un contesto informale, che possa anche promuovere un impegno di inclusione dei nuovi cittadini (come nel caso del corso Arduino per richiedenti asilo). Pensando ai nostri territori un’unità minima, e come centro di un iniziale processo dal basso potrebbe essere proprio il quartiere, lo spazio urbano ripensato come nucleo di aggregazione e partecipazione.

In questa nuova forma potrebbe continuare il percorso di scienza di cittadinanza e di sensibilizzazione a tematiche che riguardano tutti. Tra l’altro, alcune delle strumentazioni utilizzate durante le sessioni di laboratorio dei precedenti progetti sono direttamente utilizzabili in questa nuova impostazione. Inoltre, scorrendo – solo per fare un esempio – il sito di Public Lab (https://publiclab.org/), portale web della community che ha ispirato l’applicazione di alcune strumentazioni a basso costo nelle fasi del progetto Laboratorio Ambiente, oggi ci propone una serie di nuove sperimentazioni e di applicazioni implementate.

Quindi, unitamente alle due stanze dei progetti Laboratorio Ambiente e Air Selfcontrol (ancora attive e aggiornate) potrebbe costituire una prima cassetta degli attrezzi dove reperire materiali e informazioni necessari in questa nuova fase. Inoltre, sarebbe pregevole riuscire a coinvolgere almeno una parte delle dei cittadini e degli studenti che hanno partecipato ai precedenti progetti, perché avendo acquisito conoscenze e capacità rappresentano quella continuazione naturale auspicata nell’elaborazione e nella strutturazione dei procedenti progetti.
Tale percorso è una rigenerazione che richiede tempo e risorse, ma soprattutto impegno, fondamentale per cambiare il nostro sguardo sul futuro.

http://open.toscana.it/web/

Questa voce è stata pubblicata in ECONOMIA, POLITICA, SCUOLA, TERRITORIO. Contrassegna il permalink.

Una risposta a Ripensiamo la partecipazione nei nostri quartieri per rigenerare il futuro

  1. pscattoni scrive:

    Grazie Fosco (Taccini) per aver trovato il tempo per questo interessante contributo mentre impegnato in campagna elettorale a Castiglione del Lago. Spero che tu venga eletto consigliere comunale per poter portare avanti queste idee con maggiore forza. Comunque hai ragione, non si deve disperdere tutto il lavoro svolto qui a Chiusi negi utimi 5 anni. Insieme abbiamo cercato di far interagire partecipazione e tecnologia. Ne riparliamo presto.

I commenti sono chiusi.