Quale futuro per l’Associazione Innovazione Locale?

scuola Gullodi Paolo Scattoni

A fine settembre si è concluso il progetto di scienza di cittadinanza AirSelfControl (ASCO) sostenuto dalla Autorità per la Garanzia e Promozione della Partecipazione. Il contributo è stato modesto (circa 6.500 euro), ma con risultati importanti (più di 20.000 contatti sul sito dell’Autorità dall’Italia e dall’estero) . Sono state messe a punto due centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria. La prima denominata “Aula pulita” permette di monitorare la concentrazione della CO2 nelle aule.

Una misurazione importante perché oltre una certa concentrazione c’è un calo di attenzione. Avverte semplicemente di areare l’aula quando necessario. Non è una banalità perché molto spesso chi lavora in aula non si rende conto della cosiddetta “aria viziata”.

Il secondo tipo di centralina riguarda la concentrazione di polveri sottili nell’atmosfera. Anche in questo caso si tratta di avere misurazioni credibili dell’inquinamento dell’aria. Queste misurazioni danno elementi per il dibattito che oggi si sta svolgendo su nuovi possibili insediamenti potenzialmente inquinanti nella zona Biffe.

Con la liquidazione dell’ultima tranche dei finanziamento dell’Autorità per la Partecipazione si apre una nuova fase per l’associazione Innovazione Locale. È possibile continuare nel lavoro di diffusione e formazione di giovani e meno giovani  sulle nuove tecnologie con tecnologie a basso costo?  Fortunatamente da qualche anno a questa parte sono disponibili attrezzature che appena pochi anni fa erano troppo costosi per un’associazione con mezzi modesti e senza scopo di lucro. Oggi è possibile avere stampanti 3D (costruzione di oggetti) sufficientemente sofisticate a duecnto euro, microntrolori tipo Arduino con 5/6 euro l’uno, droni a poche decine di euro, ecc. Si tratta allora di mettere a disposizione conoscenze soprattutto di programmazione con attrezzature semplici e alla portata di molti.

Leggevo ieri su Repubblica LAB di scuole anche elementari che organizzano corsi sui robot a pochi euro per imparare a programmarli ed essere così introdotti alle nuove tecnologie. Se qualcuno ha idee in proposito li renda pubbliche e proviamo a lavorarci.

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